𝑳𝒂 𝒃𝒊𝒃𝒍𝒊𝒐𝒕𝒆𝒄𝒂 📖

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«La tua è proprio un'ossessione, lo sai vero?»

«Eddai Adam, che c'è di così sbagliato nei libri?» mi rispose accarezzando le polverose copertine sugli scaffali in legno

A lei quelle pagine giallastre non piacevano soltanto, non era una semplice fan della lettura o un'appassionata di letteratura. Amy passava tre quarti del suo tempo libero in biblioteca a vagare per gli scaffali a leggere storie ad alta voce disturbando la quiete pubblica. Diceva che nei libri trovava ispirazione, che i personaggi dei racconti le parlavano direttamente e che riusciva a percepire le loro emozioni e i loro sentimenti. Se fosse arrivata a dire di vederli in giro per la stanza chiunque avrebbe pensato fosse schizofrenica e l'avrebbe mandata direttamente al manicomio

«Vieni Adam, oggi è il giorno degli horror» urlò tirandomi per la manica della camicia

«Amy lo sai che non impazzisco per le storie dell'orrore. Preferisco i giallo o le cronache giornalistiche»

«Daii una sola ti prego, la scelgo bene così te ne innamorerai perdutamente e mi implorerai di continuare a leggertele»

Non sarebbe successo, al contrario suo a me leggere non dava alcun tipo di vantaggio, nessuna emozione se non la noia, al massimo un pizzico di curiosità riguardo i mestieri ma nulla di più.

Amy prese impaziente un libro dallo scaffale e iniziò a sfogliarlo velocemente stando attenta a non rovinare la carta, finché non arrivò ad un capitolo particolarmente interessante

«Ecco qui» asservì lei «Ne ho trovata una affascinante. È la storia della piccola Juliet Smith, era una bambina vivace e molto solare prima di perdere entrambi i genitori in un incidente con una macchina agricola. Dopo la loro morte ha iniziato a comportarsi in modo strano ed insolito¢

«In che senso insolito?»

«Gli abitanti dicevano che andava in giro solo di notte, l'avevano più volte trovata girovagare nel bosco e una volta aveva tutta la bocca e il vestito sporchi di sangue»

«Sangue?»

«Si, sangue. Si pensava fosse di qualche animale, ma da quel giorno iniziarono a capitare cose molto strane nel paese come sparizioni e violente aggressioni, così capirono che alla piccola Juliet in realtà aveva iniziato a piacere il sangue umano e decisero di condannarla a morte»

«Che cosa quietante» dissi scrollando le spalle e scacciando la sensazione di brivido dal mio corpo

«Mhmh, inquietante» sussurrò Amy persa a fissare le pagine giallognole e rovinate

«Dai andiamocene da qui, mi sta venendo la pelle d'oca» dissi guardandomi intorno

La biblioteca era deserta, c'eravamo solo noi due dal momento che l'orario di chiusura si stava avvicinando. Amy non mi rispose subito, alzò la testa dal libro guardami con un sorrisetto inquietante e con gli occhi esageratamente sbarrati

«Amy? Va tutto bene?» chiesi avvicinandomi a passi lenti

Lei ancora non mi rispose, ma quando cercai di accarezzarle il viso con le dita fece un scatto in avanti a bocca aperta cercando di mordermi il braccio

«Amy che cazzo fai?» urlai indietreggiando spaventato e stringendo la manica della camicia in un pugno

«Saaaaangue» sibilò lei alzandosi in piedi traballante e iniziando a rincorrermi lungo i corridoi

Corsi fino a perdere fiato girando tra gli scaffali come un dannato. Scappare fu difficile, quasi impossibile ma riuscii all'ultimo momento a lasciarla indietro e a chiuderla a chiave dentro la biblioteca, con un asse di legno a bloccare la porta nella speranza che si calmasse e che la prossima storia che avesse deciso di leggere fosse stata qualcosa di più leggero, tipo la bella addormentata.

Short dark storiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora