Era giunto il momento di pranzare, ma avevo altri piani in mente. Volevo tornare a casa. La tensione nel reparto era insostenibile, amplificata dalla notizia sconvolgente ricevuta da Luca, riguardo all'arresto di mia madre.
-"Xila, cosa facciamo? Andiamo a mangiare?" Chiese il mio migliore amico.
-"Bryan, oggi non ci sarò, ho bisogno di staccare e probabilmente, stanotte starò fuori, non devi dirlo a nessuno." Confidai a lui.
-"Ma come. E cosa hai intenzione di fare?" Domandò.
-"Voglio fare un salto a Morlsville, a casa mia, sarò da sola, cosa di cui in questo momento, ho davvero bisogno." Risposi.
-"Sai che lo terrò per me, ma ne sei davvero sicura? Mi dici sempre che quella casa, ti mette i brividi."
-"Vero, ma voglio farlo." Confermai, con voce sicura.
-"Va bene. Come pensavi di fare?" Chiese Bryan.
-"Vado a prendere delle cose in camera e le chiavi di casa poi, mi dirigerò in stazione." Spiegai.
-"Se hai bisogno però mi chiamerai?"
-"Certo, lo sai che lo farò a prescindere, così ci sentiremo." Lo rassicurai prima di salutarlo.
Mi diressi in camera, preparai lo zaino dove misi, la mia felpa nera preferita, il caricatore del telefono, il portamonete e la copia delle chiavi di casa che, mia madre mi lasciò per sicurezza.
Una volta preso tutto, andai a salutare nuovamente Bryan e con passo leggero ma veloce, superai il corridoio e la farmacia, senza farmi vedere da nessun'infermiere.
Scesi rapidamente le scalinate e una volta superato il portone di vetro, corsi per tutto il parco, avvicinandomi sempre di più all'uscita della clinica psichiatrica di Torbsville.
Finalmente fuori, pensai. Ora devo solo verificare gli orari del treno.
Per raggiungere la stazione, mi ci vollero all'incirca tredici minuti a piedi.
Finalmente arrivai e una volta lì, mi fermai un momento su una panchina per riprendere il fiato. Osservai attorno, notando la frenesia dei passeggeri che si dirigevano verso i binari, il continuo ticchettio dei tabelloni degli orari e il rombo dei treni in partenza e in arrivo.
Consultai il telefono per controllare gli orari dei treni diretti a Morlsville. Sembrava che ce ne fosse uno tra circa mezz'ora. Decisi di aspettare cercando di rilassarmi. La tensione degli ultimi eventi rendeva difficile concentrarsi su altro, ma dovevo trovare un modo per tranquillizzarmi.
Mandai un messaggio a Bryan per informarlo del mio arrivo in stazione. Avevo promesso di tenerlo aggiornato e volevo assicurarmi di mantenere la parola.
Nell'attesa, riflettei sui recenti eventi. L'arresto di mia madre aveva sconvolto la mia vita. Non sapevo cosa mi attendesse una volta tornata a casa, ma sentivo che era importante affrontare la situazione e trovare un modo per superare gli ostacoli che mi si paravano davanti.
Finalmente, il mio treno fu annunciato sul tabellone. Mi alzai dalla panchina, determinata. Era giunto il momento di tornare a casa, affrontare ciò che mi attendeva e trovare la forza per superare le sfide che mi stavano aspettando.
Trovai un posto vicino alla finestra. Mi piaceva poter guardare fuori e, riuscire ad 'ammirare i paesaggi che scorrevano veloci. Una parte di me era ansiosa di tornare a Morlsville, mentre un'altra, era preoccupata per ciò che mi attendeva.
Mi ci vollero una quarantina di minuti e finalmente, scesi dal treno.
Avevo già controllato durante il viaggio, la coincidenza con il bus, mancavano nove minuti, il tempo di una sigaretta.
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Room 43
Mistério / SuspenseIn una clinica psichiatrica dove i confini tra realtà e follia si scontrano, Xila, tormentata dalla morte del fratello, si ritrova invischiata in una serie di omicidi ed enigmi intricati. Con l'aiuto del suo migliore amico Bryan, dovrà combattere c...