Arrivai davanti al bar e come deciso entrai per comprarmi un po' di birre.
-"Ciao Neven!" Salutai il proprietario del locale.
-"Hey! Ma guarda un po' chi si rivede e Bryan dove lo hai lasciato?" Chiese lui legandosi con un codino i suoi lunghi capelli grigi.
-"È a cena con altre persone." Risposi.
-"Allora come procede la vita?" Domandò lui.
-"Funziona, grazie e tu?"
-"Non c'è male, oggi c'è il pienone qua dentro, ho due tavoli da venti persone l'uno che devo servire, sono già stanco." Disse preparando dei boccali di birra.
-"Si lo vedo, c'è un bel po' di gente, meglio così." Risposi guardandomi attorno un po' ansiosa.
-"Allora che cosa ti posso portare?" Chiese Neven.
-"Ti chiedo gentilmente quattro Hantick's e un liquore da portare via è uguale quale, fai tu."
-"D'accordo, torno subito da te!"
Il locale era veramente pieno, la musica era molto forte ma non mi disturbava, al contrario del genere proposto dal DJ, reggaeton, quanto lo odio, mi urta proprio il sistema nervoso, centrale e periferico, non so veramente come faccia a piacere alla gente.
-"Eccomi qua Xila!" Disse Neven porgendomi le bibite in un sacchetto di plastica.
-"Grazie mille! Quanto ti devo?" Chiesi al proprietario.
-"Allora." Disse ricontrollando le bibite. -"Dieci il liquore, quattro la birra e sono ventisei dollari."
-"Perfetto, ecco qua!" Dissi porgendoli il denaro. -"Resto mancia". Aggiunsi.
-"Grazie mille Xila, Buona serata!"
-"Altrettanto Neven a presto!"
Finalmente potevo uscire da lì e allontanarmi da quel frastuono che la gente chiama musica.
Iniziai a incamminarmi verso la clinica e lo feci aprendo una lattina di birra, prodotta direttamente da Neven.
Entrai nel parco di Torbsville e mi diressi verso lo stagnetto, situato poco prima della palestra, li ero sicura di essere abbastanza nascosta da tutti.
Inizia a bere tutte le lattine, non volevo gustarmele, volevo solo sentirmi alterata al più presto e soffocare ogni tipo di pensiero ancora in circolo nel mio corpo.
Con il passare del tempo sentivo l'alcool fare effetto e una volta finite la Hantick's apri la bottiglia di liquore, non avevo la più pallida idea di che gusto avesse, l'importante era la gradazione, vent'otto per cento di volume alcolico. Non male Xila, pensai, questa potrei bermela mentre ritorno in reparto tanto, in cinque minuti la finirò.
Iniziai a dirigermi verso il reparto, con la bottiglia in mano e le cuffie sempre in testa per fargli fare il loro dovere, distrarmi. L'alcool scendeva come fosse acqua e finalmente i miei pensieri si fecero sempre più leggeri. Poco prima dell'entrata buttai il liquore ormai vuoto, tutto giù nel mio piccolissimo stomaco.
-"Xila!" Disse una voce famigliare in lontananza.
Mi girai di soprassalto, speravo che nessuno mi avesse visto con la bottiglia in mano.
-"Xila, allora?" Ripeté la stessa persona.
-"Luca?" Chiesi confusa un po' per l'alcool e un po' per il buio che oscurava i volti.
-"Stai bene? Come mai te ne sei andata?" Chiese lui.
-"Si, si, tutto bene. Ho fatto un giro nel parco ascoltando un po' di musica, avevo bisogno di muovermi un po'." Risposi sperando non si accorgesse del mio stato.
STAI LEGGENDO
Room 43
Misteri / ThrillerIn una clinica psichiatrica dove i confini tra realtà e follia si scontrano, Xila, tormentata dalla morte del fratello, si ritrova invischiata in una serie di omicidi ed enigmi intricati. Con l'aiuto del suo migliore amico Bryan, dovrà combattere c...