10. L'ultimo respiro

359 31 2
                                    

Finalmente il tramonto sembrava sorgere e come di consueto mi preparai per andare a bere una bella tazza di caffè, decisi di passare dall'infermeria per proporre ad' Amélie una bella sigaretta.

Accesi la luce di camera mia, misi un maglione color verde e nero, essa si intonava perfettamente ai miei capelli, presi le scarpe e saltellando nel corridoio del reparto cercando di indossarle arrivai in infermeria.

-"Ciao Amélie, sto andando a fumare una sigaretta, vuoi venire?" Chiesi all'infermiera dai capelli rossi.

-"Ciao Xila, si, dammi un secondo". Disse Amelie salvando la cartella su cui stava lavorando.

Percorremmo il corridoio del reparto in totale silenzio, c'era uno strano odore che si diffondeva nell'aria ma di preciso né io né Amélie sapevamo descriverlo.

D'un tratto prima di arrivare in sala, da una stanza sbucò Bryan.

-"Hey, che ci fai già in piedi?" Chiesi al mio migliore amico.

-"Ciao Xila, ciao Amélie, vi ho sentiti in infermeria e non avendo molto sonno volevo aggregarmi a voi per una sigaretta." Rispose lui.

-"Ciao Bryan, certo, andiamo!" Disse Amélie.

Arrivammo in sala, Amélie apri la porta di vetro e quell'odore indescrivibile si accentuò una volta entrati. Amélie appoggiò il telefono e le sigarette sul tavolo, si diresse verso l'interruttore della luce visto che era tutto spento, tutt'a un tratto lanciò un grido di terrore.

-"Presto, presto, passatemi il telefono". Urlò Amélie con tutte le sue forze.

Io e Bryan ci guardammo senza capire cosa stesse succedendo. Presi il telefono e con il mio migliore amico svoltai l'angolo della saletta, per portare il telefono all'infermiera.

Rimasi senza fiato, iniziai a tremare, steso sul pavimento e senza vita c'era Brad un paziente del reparto. Era ricoperto di sangue, i suoi occhi erano completamente spalancati e le labbra colorate di blu violaceo, accanto al suo corpo c'era un estintore anch'esso ricoperto di sangue. La cosa peggiore? Il modo in cui era stato ucciso. La sua testa era stata divisa in due, con la carne e il cranio aperti come una macabra opera d'arte.

Il telefono di Amélie mi cadde dalle mani e subito cercai riparo tra le braccia di Bryan, anche lui completamente sconvolto da ciò che stavamo guardando.

Il telefono di Amélie mi cadde dalle mani e subito cercai riparo tra le braccia di Bryan, anche lui completamente sconvolto da ciò che stavamo guardando

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Accompagnata dal mio migliore amico uscì dalla saletta per dirigermi velocemente in bagno, tutta quella scena il mio stomaco non lo resse. Il tempo di percorrere il corridoio e tutto il reparto fu invaso da infermieri che correvano disperati verso Amélie.

Mentre io e Bryan eravamo chiusi in camere seduti sul mio letto, dal corridoio si riuscivano a percepire i passi veloci degli infermieri, i soccorritori arrivati per il trasporto del corpo e la polizia, essa giunta sul posto per analizzare la scena e poter poi trovare il colpevole di quel macabro omicidio.

-"Bryan, dimmi che è solo un incubo quello che abbiamo visto poco fa". Chiesi accovacciata su me stessa. "Come potrò mai dimenticare l'immagine di quel ragazzo avvolto in una pozza di sangue?" Chiesi ancora tremando, con una lacrima sul volto.

-"Vorrei potertelo dire Xila e trovare le parole per consolarti, per dirti che andrà tutto bene ma certe cose non possiamo dimenticarle e sono le stesse che ci porteremo dentro per tutta la vita ma con il passare del tempo questo episodio dentro di noi si alleggerirà, non potrà scomparire del tutto perché siamo esseri umani, siamo fatti di emozioni, ricordi, positivi e negativi, quello che abbiamo visto stamattina è stato un episodio che ci ha fatto provare terrore, paura, adrenalina e molte altre sensazioni che il nostro cervello ha canalizzato dentro di noi. Dovrai avere molta forza Xila, potrai contare su di me ma questo già lo sai, quello che dovrai sforzarti di fare è parlarne con José, lui è il tuo psicologo e so per certo che sarà disposto ad' aiutarti.

A quelle parole iniziai a piangere, mi resi conto all'improvviso che tutto era realtà, Brad steso in una pozza di sangue, il colore delle sue labbra, i suoi occhi blu mare completamente spalancati e cosa peggiore, la sua testa divisa in due.

Mi avvolsi nelle braccia di Bryan per cercare conforto, le mie palpebre si fecero sempre più pesanti e i miei pensieri sempre più leggeri.

Room 43Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora