Capitolo VI - Ballo In Maschera Parte I

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"La comunicazione elettrica non sarà mai un sostituto del viso di qualcuno che con la propria anima incoraggia un'altra persona ad essere coraggiosa e onesta."
- Charles Dickens

I prearativi per il grande ballo di stasera sono quasi terminati, l'immensa sala da ballo non è accessibile fino alle 21 : 00 di questa sera ed io mio malgrado, come tutte le altre dame, sono elettrizzata. Mia madre sorseggia il suo caffè con impazienza, continua ad agitarsi sul posto, eccitata per l'attesissimo evento.

«Dafne, oh Dafne dimmi, pensi che il mio abito sarà più bello delle altre donne? O forse addirittura più bello di quello di Elin? Sono così in ansia, come dovrei acconciarmi i capelli? Dovrei forse mettere la collana di perle comprata in Grecia? O forse quella regalata da tuo padre quando eravamo in Egitto? Oh Dafne aiutami te ne prego!»

«Mamma, se mi permettessi di parlare potrei aiutarti. Sarai sicuramente meravigliosa mamma e ricordati che ti serve una maschera adatta al tuo abito, non pensare alle altre donne, l'importante è che tu ti senta bella nel tuo abito prescelto. Per quanto riguarda l'acconciatura e la collana, fatti aiutare da una domestica, solitamente hanno buon gusto.» L'abbraccio e le dono un lieve bacio sullo zigomo, poi mi allontano. Spero di esserle stata un minimo d'aiuto, ma so che è difficile tenerla a bada quando ci sono questi eventi mondani.

«Oh figlia mia hai ragione, come sempre spicchi d'intelligenza. Sono così curiosa del tuo abito, sembri felice di partecipare anche se so che non ami particolarmente i balli e molte altre cose. Io e tuo padre abbiamo la maschera abbinata, bianca di pizzo e tu mia cara? Com'è la tua maschera?» Impaziente di sapere la mia risposta, non perde tempo a gironzolare nuovamente in giro per la camera.

«Mamma dai, abbi pazienza, mi vedrai stasera. Ora è il caso che cerchi una domestica che possa aiutarti a prepararti al meglio per dopo, prima che le altre donne prendano le domestiche più capaci e ti prego, siediti e bevi un po' d'acqua.» Mi congedo, già pronta per uscire e una mano sulla maniglia, mi ferma con un piccolo grido.

«Buon Dio! È tardissimo, ho solamente tre ore per essere pronta, devo sbrigarmi. Dafne, ci vediamo stasera direttamente al ballo, non credo di riuscire ad essere in orario con tutto quello che devo fare!»

Detto ciò, in fretta e furia apre la porta della sua stanza e con un grido ferma una domestica bionda e la poverina, per lo spavento, fa cadere le lenzuola ben stirate che teneva in mano. Scappo in fretta nella mia stanza, lasciando la poverina nelle grinfie di mia madre.
I corridoi sono affollati, le porte semi aperte e tutte le dame sono prese ad agghindarsi per essere la più bella della serata. Quando arrivo di fronte alla mia stanza e l'apro, trovo qualcuno ad aspettarmi; nonnina Liv. A dir poco impaziente del mio arrivo.

«Finalmente sei arrivata, hai idea di che ora siano? È un'eternità che ti aspetto. Non abbiamo tempo da perdere.» Si avvicina e mi strattona l'abito, fino a spingermi a denudarmi, con uno spintone, che non credevo fosse in grado di dare, mi spinge all'interno della piccola sala da bagno «L'acqua è ancora calda, ho messo dei profumi afrodisiaci, li adorerà. Adesso ti aiuterò a lavarti mia cara.»

«Liv sono appena entrata e non ho detto nulla mentre mi hai svestita in tutta fretta ma, non credi che sia ancora presto?»

Liv è intenta a insaponarmi i capelli e non risponde, è un massaggio così delicato, una coccola piacevole e rilassante. Chiudo gli occhi e li tengo così anche quando mi lava la schiena, strofinando con un panno imbevuto di oli e saponi.

«Ti lascio finire il bagno, ma fa in fretta, devo truccarti e acconciarti i capelli.»

«Ma Liv è tutto un po' troppo non credi?»

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