Ferite

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Punto di vista di Hermione

Ero sdraiata sul pavimento freddo di quella villa, sopra di me Bellatrix mi tortura, vuole sapere della spada e dalla sua camera blindata.
La sua bacchetta ferisce e taglia
Sento il sangue colare dalle ferite.
"Bella ... può bastare così"
"Ci sono anche altri che forse vogliono divertirsi un po' con la nostra ospite..."
Disse Voldemort guardando la tavolata di mangiamorte davanti a lui .

"Vi capisco ... qui non ci sono molti passatempi, ma forse la signorina Granger potrebbe essere così gentile da farvi compagnia.... Mi dicono che sia una delle streghe più promettenti della sua età.... Bisognerà appurare se queste voci siano la verità..."

A quelle parole sarei voluta morire ...

Ero nel sotterraneo e ogni qualvolta sentivo scendere le scale sapevo che non era niente di buono.
Una volta vennero in tre.
Mi spinsero a terra mentre ridevano
"Vediamo chi abbiamo qui.... Una piccola mezzosangue ....hum!?"
Qualcuno si divertita a farmi del male, non volevano uccidermi, non subito almeno, ero il loro passatempo .
Giocavano con me come fa il gatto con il topo.
I miei vestiti erano lacerati come la mia anima.
Li sentivo su di me, la loro depravazione mi nauseava.
La prima volta l'avevo immaginata diversa.
Chiudevo gli occhi e cercavo di andare con la mente altrove...lontano da quel posto orrendo .
Mentre sentivo la pelle ledersi e bruciare.
Il mio corpo martoriato, veniva  lasciato lì per terra come spazzatura.

Riaprivo gli occhi solo quando era tutto finito e se ne erano andati .
Ormai non urlavo nemmeno più.
Era inutile.

Un giorno ero in una delle camere della villa, un mangiamorte era sopra di me.
Quando l'ho visto.
Piton, quel traditore.
Passava davanti alla stanza con quel suo mantello svolazzante...
Mi ha guardato negli occhi mentre mi violentavano.
Il suo volto era una lastra di marmo
La cosa non sembro turbarlo,non si fermò.

Provai un tale disgusto nei suoi confronti.

Non so dire quanto tempo sono stata a Villa Malfoy, so solo che poi un giorno mentre ero sdraiata su di un lurido materasso ad aspettare  la mia fine mi sono sentita sollevare e l'ultima cosa che ricordo è profumo di dopobarba misto a sigaro.

Quando mi sono risvegliata non so dire dove fossi, ma ero su un letto caldo e pulito. Le mie ferite medicate.
Mentre cercavo di capire dove mi trovassi entrò nella stanza una donna alta e robusta, mai vista prima:

"Oh!!! Stellina finalmente ti sei svegliata ... come ti senti?"

Ma io ignorai la sua domanda
"Dove sono?
"Lei chi è?"

Lei con voce materna disse
"Sono la signora Whites, sono un infermiera...lui non voleva toccarti così mi ha chiamato"

"Lui?!"

Mi disse di non far troppe domande di rimettermi a letto e mangiare qualcosa,Che padrone di casa sarebbe tornato presto.

Non sapevo cosa pensare, quando fu sera fece il suo ingresso.
"Mmm....È sveglia?! Splendido..."
Ero come paralizzata.
"Grazie signora Whites, i suoi servigi non sono più richiesti..."
Mentre usciva sentii...
"Oblivion..."

Incredula e sconvolta allo stesso tempo rimasi lì immobile.
Non sapevo cosa aspettarmi, mi stava salvando o voleva divertirsi anche lui con me? Mille domande frullavano in testa.
Piton era davanti a me.
Stava in piedi, il suo portamento austero, rigido.
I suoi occhi neri, profondi ed inaccessibili mi fissavano.

"Nessuno deve sapere che sei viva e che sei qui..."

"Finche starai qui ti è vietato uscire dalla tua stanza ... non dovrai mai contattare i tuoi amici ...nessuno e dico NESSUNO deve venirne a conoscenza.
Sono stato chiaro??"

"Dove siamo?"....chiesi io

"..."
Non mi rispose nemmeno.
Uscì dalla stanza, era sempre stato di poche parole .
Ero confusa da tutto questo ma almeno non ero più in quello schifoso sotterraneo .
Mi sdraiai e coccolata da quelle lenzuola morbide e profumate mi lasciai addormentare. Era da tanto che non lo facevo.

Tante cose mi balenavamo per la mente... ero stata salvata da Piton?
Allora lui da che parte sta?
Sono davvero in salvo?

Gli incubi mi tormentavano.
Pensavo ad Harry e Ron che ormai forse mi davano già per morta.
Ai miei genitori, a cui avevo cancellato la memoria.

Ormai era qualche settimana che stavo in quella casa, mi sentivo meglio.
Ero arrivata alla conclusione che doveva trattarsi della casa del professor Piton.
Una mattina mi alzai, feci un bagno caldo e mi infilai una camicia che mi aveva dato lui.

Era candida e grande abbastanza da coprirmi fino le ginocchia.

Lui si vedeva raramente, passava a controllare ma non parlavamo mai.
Dopo il bagno mi rimisi a letto e mi addormentai.
Non ricordavo nemmeno l'ultima volta che mi ero fatta un bagno.
Quella stessa notte fui svegliata da un dolore mai provato in vita mia, feci per alzarmi ero in una pozza di sangue.
Lui sentendo il trambustò entro in stanza.
Sgrano gli occhi alla vista di quella scena.
Io non ebbi nemmeno il tempo di rendermi conto .
Probabilmente svenni.
Quando rinvenni ero al quartier generale dell'ordine.
Molly mi è stata vicina come solo una madre premurosa può fare.
Aveva capito tutto.
Avevo avuto un aborto spontaneo, non mi ero nemmeno accorta di aver saltato il ciclo.
Una vita generata da violenza e odio come poteva vivere.
La morte genera soltanto altra morte.
Piansi stretta a lei tutte le lacrime che mi ero tenuta dentro.
In pochi capivano il mio dolore ma in fondo era anche mia quella creatura e in qualche modo mi sentivo in colpa.

Lui si dileguò e non lo rividi fino a quella sera.
Quando Voldemort ordino a Nagini di ucciderlo...
Harry e Ron erano tornati al castello ed io ero rimasta sola  ad osservare il corpo esanime dell'uomo che mi aveva salvato.

Nella testa sapevo cosa fare ... conoscevo la formula ...
L'avevo letta una notte in un vecchio libro della sezione proibita.
Pronuncia le l'incantesimo ....

"redit ad vitam.."...

Da sole queste non bastavano, perché funzionasse serviva un sacrificio di sangue, così presi il pugnale che avevo e mi tagliai il palmo della mano, lo appoggiai sulla sua ferita mortale.

"redit ad vitam"...

Ed ecco che il suo cuore riprese a battere.

Il resto è storia...

~Delle mie ferite rimanevano solo cicatrici...

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