Dipartita

77 5 0
                                    

Erano passata due settimane, Hermione sapeva che non doveva avere contatti con lui.
La mia non è  un infatuazione, lo so che mi ha detto quelle cose solo perché costretto dalle circostanze.
Sono certa che non le pensava veramente.
Se non fossi una sua allieva e se non avessimo 20 anni di differenza.
Forse allora lui non si farebbe tanti problemi.
Ma con i "se"e con i "forse" non ci faccio niente.
La verità è questa e non posso nasconderla, se davvero mi ama devo saperlo.
Per il momento voglio solo vederlo.
Vorrei chiarire.
Lui mette in dubbio i miei sentimenti ma io no.

Ed eccola percorrere di nuovo quei corridoi e scendere quei gradini che l'avvicinavano a lui.

Sapeva che l'amava, anzi ne era certa.
Il patronus non può essere ingannato.
Muta a seguito dei sentimenti.
Quando lo evoca, i suoi ricordi felici sono legati a lei.
E ne la McGranitt ne nessun altro può frapporsi tra noi.

Punto di vista di Hermione

Ero appena entrata, la scena che mi si presentò davanti era peggio di una pugnalata.

Una donna sopra di lui, quelle labbra che erano solo mie ora baciavano un altra.

Sentivo il mio cuore infrangersi come vetri in mille pezzi.

Si voltarono verso di me, io rimasi lì a guardarli.

Poi posai il mio sguardo su di lei.
Era una donna volgare, sicuramente doveva essere una prostituta o una disperata. I suoi abiti succinti  e il trucco pesante facevano intendere bene le sue intenzioni.
Lui non può preferire lei a me.
La porta era aperta, se avesse voluto l'avrebbe incantata per impedire che entrassi.
Invece ...
Mi stava aspettando.
Lui voleva che io vedessi.

Poi mi voltai verso di lei:

"VATTENE!!"

Lei si alzò, prese le sue cose e andò via, evidentemente aveva intuito che non era il caso di discutere.

Lui rimase lì, si vedeva che aveva alzato il gomito.

"No... non ti voglio qui! Hai capito? Io non ti voglio!! Torna a letto ragazzina!!'

I suoi occhi erano rossi.

Improvvisamente non ero più arrabbiata, vedendolo in quelle condizioni, mi suscitò tanta compassione.

Gli presi la testa fra le mani.

"Sei uno stupido ..."

Lo guardavo mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.
Cercavo di cancellare quel volgare rossetto rosso dalle sue labbra e dal suo collo.

"... Se tu mi odiassi sarebbe più facile."

"Non dovresti bere così, dici un mucchio di sciocchezze."

Gli accarezzai il viso, poi lo aiutai ad a mettersi a letto.

"Non riesco ad ordinarti, perché la mia non è una cotta e tu lo sai!"

Gli tolsi il mantello, quello per cui gli era valso il soprannome di pipistrello.
Gli tolsi le scarpe, portava sempre delle scarpe classiche stringate in pelle nere, ovviamente.
La sua giacca anch'essa nera, con una lunga fila di bottoni che partivano dal collo.
Iniziai a sbottonarla, scoprendo il suo torace, poi aprii la fibbia della cinta, tirai giù la zip della patta e gli sfilai i pantaloni.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 03 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Amore contrastatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora