Audacia

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Punto di vista di Hermione

Nonostante fossimo nei sotterranei l'aria si era fatta ardente.
Le nostre mani lambivano i nostri corpi.
Ci muovevamo al ritmo dei nostri respiri che scandivano il tempo.
I suoi baci mi facevano impazzire, era una lenta tortura.
La più bella mai provata.
Sentivo la sua smania crescere.
Mentre mi sfiorava  con le labbra il collo e scendeva fino ai seni, i nostri corpi si intrecciavano per fondersi.
Eravamo una cosa sola.
Mi perdevo nei suoi occhi e lui nei miei.
Sapeva essere delicato e vigoroso allo stesso tempo.
I nostri gemiti si facevano sempre più forti, finché non ci fu di nuovo silenzio.
Era la prima volta che facevo l'amore con qualcuno.
Avevo conosciuto la violenza e il dolore ma adesso lui mi aveva regalato sensazioni nuove e sconosciute.

Era stato bellissimo e ora rimanevamo li nudi abbracciati.

Lo guardavo, era assorto nei suoi pensieri, aveva di nuovo la sua espressione seria.
Poi senza guardarmi parlò:

"Ti ho fatto male?..."

Tra tutte le cose che poteva dire non so perché abbia pronunciato queste...

"Male??... No al contrario..."

"Ogni volta mi riprometto di far cessare questa cosa che c'è tra noi."

Si voltò verso di me

"È sbagliato, ho vent'anni più di te e sono il tuo insegnante, cosa direbbe la gente??!!.."

"ADESSO È SBAGLIATO?
Prima mentre facevamo l'amore no però...."

"Sei solo un codardo... Quello che provo per te non l'ho provato per nessuno è l'unica paura che ho è di perderti."
Mi asciugai gli occhi dalle lacrime che scendevano.
"Ho visto la morte in faccia, pensi che mi faccia paura le chiacchiere della gente?"

Ero così delusa, presi le mie cose e me ne andai sbattendo la porta.

Non gli lasciai il tempo di rispondere.

Sapevo di averlo ferito dandogli del codardo, ma anche lui aveva ferito me.
So perfettamente che 20 anni di differenza sono tanti, ma non cambia ciò che provo per lui.

Mi nascosi dietro un angolo ed ecco che in un secondo ero già pronta, con la divisa e i capelli raccolti.
Ormai era giorno.

Lasciai il mantello in stanza ben nascosto e mi diressi in sala comune per incontrare Ginny.

Avevo avuto lezioni per tutto il giorno, avevo bisogno di fare due passi, andai in cima la torre di astronomia.
Il panorama visto da quassù era stupendo.
Pensavo a Severus e a come ci eravamo lasciati.
Avrei tanto voluto che fosse lì con me.

Punto di vista di Piton

Non mi ha dato nemmeno il tempo di parlare.
Quella ragazzina mi farà impazzire.
Ma forse è stato meglio cosi.
Quando me la trovo davanti o sono con lei, riesce ad annientare tutte le mie difese.
Ripenso alla notte scorsa come ad un sogno.
Ma la mia non è codardia , io vorrei solo proteggerla.
Ha tutta la vita davanti, io non potrei mai renderla felice come merita.

Il mio flusso di pensieri fu interrotto da qualcuno che bussava alla porta del mio ufficio.

"Professore la preside la vuole nel suo ufficio, è urgente!!"

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