Kintsugi

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il pullman si fermò davanti a quella che era la sua ultima fermata di quel giorno. Le porte si aprirono e l'autista si alzò, finalmente, dal sedile che ormai non sopportava più a causa del forte dolore che aveva causato al suo sedere.

''ragazzino, siamo arrivati all'ultima fermata.''

nonostante quel viaggio fosse durato circa venti minuti, jisung era rimasto tutto il tempo da solo e dalla noia e dalla stanchezza aveva chiuso gli occhi ''per riposarli'', finendo per addormentarsi.

alla voce del signore mugolò leggermente e si svegliò, guardandosi spaesato per un attimo attorno; per un momento si era completamente dimenticato che fosse ''scappato'' di casa e che era su un pullman diretto a Seoul, ancora abbastanza lontano da casa.

sia jisung che l'autista scesero dal mezzo di trasporto; jisung si stropicciò gli occhi ancora assonnato mentre l'uomo affianco a lui tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, portandosi una alle labbra così da accenderla e prendere un profondo respiro.

''ce l'hai un passaggio per casa?''

jisung rimase abbastanza sorpreso da quella domanda, non era facile trovare qualcuno a cui importasse di un ragazzino perso nella notte.

''uhm sì... il fratello di un mio amico dovrebbe essere qui da qualche parte.''

mormorò guardandosi poi attorno; non aveva la minima idea di come fosse fatto, probabilmente somigliava a felix essendo suo fratello, ma non vedeva nessuno lì vicino.

''probabilmente è quel ragazzo lì davanti.''

il signore indicò con un dito un ragazzo che si trovava sull'altro lato della strada, appoggiato ad una macchina nera e che osservava i due con le braccia incrociate al petto; sicuramente non era felice di essere lì in quel momento.

jisung si girò curioso, ma appena vide quella figura gli venne quasi un colpo. Cosa ci faceva minho lì, e perché lo stava fissando con uno sguardo abbastanza spaventoso?

appena lo sguardo del ragazzo si posò sul più grande quest'ultimo gli fece cenno con due dita di avvicinarsi a lui; jisung era convinto di star facendo un incubo e che tutto ciò non fosse per nulla reale.

dopo aver fatto un piccolo inchino all'autista per salutarlo, attraversò la strada con una piccola corsetta fino a raggiungere la macchina nera con il suo proprietario.

''non pensare io lo stia facendo per te.''

disse semplicemente minho per poi salire in macchina, aspettando che salisse anche l'altro così da partire e fare al più presto possibile quel piccolo servizio che avrebbe anche voluto rifiutare.
Jisung salì in macchina sul posto del conducente affianco al guidatore ed allacciò la cintura di sicurezza, non si fidava parecchio del più grande alla guida.

''da quando tu e felix siete fratelli?''

quella domanda fece sospirare minho che iniziò a guidare, tenendo gli occhi puntati sulla strada; era assonnato quindi aveva meno pazienza rispetto al solito, ma era anche troppo stanco di discutere ed altro.

''siamo fratellastri per essere precisi, ma onestamente non mi va di parlarne.''

jisung si ammutolì, non che gli importasse davvero di minho, più che altro voleva capire perché felix non gliel'avesse mai detto. Ma forse la parola fratellastro era la parola chiave per una risposta alla sua domanda.

quel viaggio sarebbe durato all'incirca venti minuti, ma a causa di quel silenzio e della terribile aria che correva tra i due i venti minuti sarebbero sembrati il doppio.

jisung non sapeva cosa fare: aveva il telefono scarico e se si fosse messo a guardare il paesaggio notturno si sarebbe quasi sicuramente addormentato ancora una volta, e non l'avrebbe mai fatto, non con minho vicino.

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