Dealer

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i due ragazzi si trovavano seduti davanti al preside che si passava una mano, esasperato, sul volto. Avrebbe preferito essere rimasto a casa quel giorno piuttosto che fronteggiare i due studenti che continuavano a guardarsi male con sguardi pieni di odio.

''ragazzi penso voi siate consapevoli di ciò che abbiate fatto.''

dopo un po' di silenzio prese parola con il suo solito tono autoritario, nonostante gli importasse poco se non nulla del piccolo bisticcio tra minho e jisung, insomma erano cose normali tra i ragazzi liceali, no?

''ha iniziato lui preside, io stavo semplicemente dicendo la mia e lui subito dopo mi ha tirato un pugno.''

''ah avrei iniziato io? E tu? Potevi anche startene zitto, nessuno voleva sentire la tua opinione del cazzo.''

''magari chiudevi quel cesso che ti ritrovi al posto della bocca invece di lamentarti del tuo voto in storia.''

''ma tu che cazzo vuoi saperne, dovresti chiudere tu-''

il preside, stanco sia di tutte quelle parolacce che di quella nuova discussione, sbatté la mano sulla propria scrivania, alzandosi dalla comoda sedia in legno.

''avevo intenzione di chiudere un occhio su ciò che era accaduto in sala professori, ma se continuate così sarò costretto a mettervi in punizione, e sapete bene che ciò abbasserebbe la vostra media scolastica che da quel che ho visto è a dir poco perfetto.''

a quel piccolo avvertimento, o minaccia, i due ragazzi si ammutolirono, schiarendosi la voce e mettendosi più composti sulle due poltroncine poste davanti alla cattedra del preside.

''chiedetevi scusa a vicenda e chiudiamo questa faccenda.''

il preside era stanco di quei piccoli intrusi nel suo ufficio, voleva tornare a poltrire quindi preferiva scegliere la via più semplice e veloce per risolvere quel problema, ma ahimè non sarebbe stato davvero semplice con due teste calde come i due ragazzi che aveva di fronte a sé.

''mi perdoni preside, ma io non chiedo scusa a chi mi ha tirato per primo un pugno in faccia.''

fu minho ad iniziare quella nuova valanga di frecciatine che avrebbero causato di lì a poco un'altra discussione.

''ed io non chiedo scusa a chi mi prende per il cul-''

un'altra volta si udì un sonoro colpo contro alla scrivania; a momenti la mano del preside si sarebbe sgretolata a causa di tutti quei colpi, ma era l'unica cosa a zittire i ragazzi.

''non ve lo ripeto più, chiedetevi un semplice scusa.''

ovviamente al preside fregava ben poco se quelle scuse fossero sincere o meno, l'unica cosa che voleva era tornare alla sua pace inziale che venne interrotta per uno stupido litigio. Ormai l'avevano capito pure minho e jisung, infatti mormorarono un semplice 'scusa'.

nonostante nessuno dei due scusa fosse sincero, quello era un grande passo per due ragazzi parecchio orgogliosi come loro; non chiederebbero scusa nemmeno per scherzo, ma ormai quell'ufficio iniziava a soffocarli e non avevano voglia di passare un altro minuto in più uno affianco all'altro.

e così finalmente furono liberi di lasciare quella stanza ed ognuno tornò nella propria classe senza nemmeno degnarsi di un altro sguardo o persino saluto, se proprio vogliamo esagerare.

la giornata passò normalmente, ovviamente la voce della piccola rissa in sala professori si diffuse subito tra gli studenti che, tanto per cambiare, guardavano curiosi sia jisung e minho. I due ragazzi, forse jisung un po' meno, furono bravi ad ignorare tutte quelle occhiatacce e tutte le false voci che si sparsero; qualcuno aveva persino detto che jisung avesse spaccato un vaso sulla testa del più grande.

''jisung-ah dovresti imparare a controllarti un po' di più, altrimenti un giorno ci ritroveremo su qualche giornale di cronaca perché amici di un pazzo assassino.''

il ragazzo roteò gli occhi alle prese in giro del suo amico jeongin, mentre si dirigevano verso l'uscita.

''tu dillo a minho e magari non lo ucciderò... è stato lui ad iniziare, dovete credermi.''

''tranquillo ti crediamo, ma rimane il fatto che ora ha un livido sulla guancia a causa tua ed anche tu hai dei piccoli segni sul viso.''

stavolta fu seungmin a parlare, che per quanto cercasse di rimanere serio si fece ugualmente scappare una risata; era divertente vedere l'amico con il labbro spaccato ed un livido rossastro vicino all'occhio.

''non farmici pensare, spero di riuscire ad entrare in casa e non farmi vedere da mia madre.''

per fortuna quando il ragazzo rincasò, la madre non era ancora lì ad aspettarlo; prese quell'occasione per correre in bagno e prendere alcuni trucchi della madre, sapeva che gli sarebbe servito solamente il fondotinta, ma qual era il fondotinta tra tutti quei prodotti color carne?

ok perché le donne devono avere 40 prodotti diversi che però hanno sommariamente lo stesso uso?

prese il primo che gli capitò davanti e ne spalmò una piccola quantità, riuscendo per fortuna a coprire l'evidente livido formatosi vicino all'occhio.

rimase per qualche istante lì, specchiandosi per assicurarsi che non ci fossero altri segni della rissa di quella mattina, sua madre probabilmente gli avrebbe dato il resto ed anche peggio di minho.

tornò coi piedi per terra quando sentì la porta d'ingresso aprirsi, così posò tutto al proprio posto ed uscì dal bagno, raggiungendo la madre all'ingresso per salutarla.

stranamente, ma per fortuna, i due riuscirono a passare una serata tranquilla, parlando principalmente di scuola però in modo tranquillo.

ovviamente quella tranquillità non durò molto, bastò una semplice frase per rovinare nuovamente l'umore al minore.

''questo weekend vai da tuo padre.''

le bacchette caddero dalla mano di jisung che guardò incredulo sua madre. Mentalmente si disse che fosse troppo strana quella calma da parte della madre, ed ecco la fregatura dov'era.

''cosa? Perché?''

''prima mi ha chiamato e mi ha detto che sei invitato per il weekend da loro, verrà a prenderti sabato pomeriggio.''

jisung sbuffò e si passò una mano sul viso, alzandosi dalla tavola; ormai gli era completamente passato l'appetito e lo stomaco si era chiuso, se mangiava un altro boccone gli sarebbe semplicemente venuta la nausea.

''grazie per avermi chiesto se mi andasse eh.''

dopo ciò lasciò la cucina, chiudendosi nella propria camera dove si buttò sul letto tirando un profondo sbuffo.

perché sua madre non gli chiedeva mai un parere riguardo cose come quelle?


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