Yosemite

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i suoi genitori lo avrebbero definito un figlio ribelle mentre i suoi amici lo invidiavano: i soldi non gli mancavano, aveva sempre i voti più alti ed inoltre tutti cadevano ai suoi piedi a causa del suo immenso fascino.

minho era bello, ma davvero tanto, e questo lo avrebbe pensato anche il ragazzo più etero esistente sulla terra.

definirlo ribelle era un paradosso; aveva sempre fatto ciò che preferivano i suoi genitori, ma ovviamente crescendo un adolescente tende a creare una propria personalità e di conseguenza prende delle scelte da solo, e come al solito alcune scelte non sono appoggiate dai genitori.

i suoi genitori erano parecchio pesanti, volevano praticamente creargli una vita e non lasciargli libertà in nulla; il ragazzo aveva paura che a momenti gli avrebbero scelto persino chi sposare.

possiamo quindi dire che i voti alti erano dovuti dai genitori severi che aveva, ma fortunatamente non era così con tutte le materie.

minho amava la matematica e la fisica, riteneva quelle materie più logiche che altro e a lui piaceva davvero tanto pensare e ripensare su alcune cose per poi trovare la risposta.
Guarda caso amava anche i film thriller, polizieschi e tutto ciò che riguardasse il mondo investigativo.

aveva un piccolo problema però; quando aveva a che fare con le persone e non più coi numeri la sua mente andava in tilt. 

in matematica e fisica si ragiona in base a formule concrete idealizzate per risolvere i problemi, con le persone non esisteva nessuna formula invece.

ed era per questo che minho evitava relazioni serie, era tanto se aveva degli amici insomma.

''damn qualcuno che tiene testa al mitico minho.''

il ragazzo si trovava coi suoi due amici, chan e changbin, che erano venuti a sapere ovviamente di quello che pareva essere il suo rivale: han jisung.

''è solo qualche secchioncello che si sente potente ad avere voti alti, non mi tiene testa.''

i due amici risero mentre mandavano giù dei sorsi di birra dalle lattine che tenevano in una mano mentre ascoltavano il ragazzo.

''almeno è bello sto qua?''

stavolta fu a parlare changbin e quella domanda fece zittire per qualche istante minho che dovette quasi pensarci su; la bellezza era soggettiva e si chiese se trovasse bello quel ragazzo che ormai lo odiava.

''è un po' più basso rispetto a me, ha delle guance paffute... però ha una vita stretta, a momenti la mia mano è più grande.''

''te guardi la vita in qualcuno?''

a quella domanda, posta da changbin, chan scoppiò a ridere annuendo come per dargli ragione. Insomma chi guardava quello in una persona?

''è davvero stretta, ti cade l'occhio.''

si giustificò e roteò gli occhi nel vedere i suoi due amici ancora ridere, erano una cosa impossibile quei due.

''è decente sì, se portasse gli occhiali sarebbe la perfetta definizione di secchione.''

minho in fin dei conti non provava lo stesso 'odio' che jisung, però dal momento che lo trattava male di sicuro non si sarebbe stato zitto.

ed è per questo che preferiva prenderlo in giro e anche stuzzicarlo tal caso se lo ritrovasse davanti.

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quel giorno erano finalmente usciti i risultati del punteggio del test di storia e jisung non vedeva l'ora di vederli, pronto a vedere quel 100, punteggio pieno.

HAN JISUNG    -    STORIA   -    96 PUNTI TOTALI

il ragazzo corrugò le sopracciglia a quel punteggio.  Non aveva MAI preso 96 come punteggio finale in un test di storia, era impossibile.

staccò quel foglio dalla bacheca e senza pensarci due volte si diresse verso la sala professori ed entrò senza nemmeno bussare. Non era per nulla da lui,

''professoressa Miryeo?''

la donna, che stava bevendo il suo caffè alzò lo sguardo annoiata, ma sorrise nel vedere che fosse jisung, insomma era il miglior ragazzo del suo corso sicuramente non poteva guardarlo male.

''han jisung, dimmi tutto.''

''perché ho preso 96 al test?''

l'insegnante mandò giù un sorso del suo caffè e da un fascicolo prese quello che era il test del minore, mostrandoglielo con i vari errori evidenziati in rosso.
quasi gli venne un colpo a vedere così tante cancellature su un suo test, specialmente se di storia.

''hai fatto un totale di cinque errori, alcuni di distrazione ma erano pur sempre errori.''

jisung prese quel foglio ed allibito guardò i propri errori. Erano errori stupidi, non li avrebbe mai fatti, conosceva bene quegli argomenti.

guardò e riguardò il test, sperando di poter dare torto alla professoressa, ma non poté farlo: aveva sbagliato davvero.

''non posso recuperarlo in qualche modo? Anche con un colloquio.''

l'insegnante non riuscì a trattenere una risata che le sfuggì e negò con la testa, tornando poi seria anche se aveva ancora un sorriso divertito sul volto.

''tesoro 96 è un voto ottimo, non serve recuperarlo. Si recupera solo se si va dal 70 in giù.''

la campanella suonò e così la professoressa si riprese il test per poi alzarsi e lasciala la stanza assieme agli altri insegnanti che andarono nelle rispettive classi.

jisung sbuffò e si passò una mano sul viso sentendo gli occhi pizzicare, si sentiva leggermente umiliato in quel momento, e si sentì così ancora di più quando notò che a quella scena aveva assistito proprio minho, tra tante persone.

''vedo che il principino non è contento del suo voto hm?''

il ragazzo roteò gli occhi e si fece scappare un sonoro sbuffo per poi avvicinarsi all'altro con uno sguardo parecchio arrabbiato.

''ma cosa cazzi parli a fare tu?''

minho alzò un sopracciglio e ridacchiò per poi leccarsi il labbro inferiore, divertito dal vedere il più piccolo così tanto arrabbiato, sembrava quasi carino.

''mi sembra un po' too much lamentarsi di un 96 ed addirittura volerlo recuperare, anche i migliori possono prendere un voto che non sia 100, spero tu lo sappia.''

jisung non ci vide più dalla rabbia, quelle provocazioni erano fatte chiaramente per farlo infuriare e ci erano riuscite.

chiuse la mano destra in un pugno e lo sferrò contro il viso di minho, e fu così forte che il suo viso si voltò verso l'altra parte.
il suo labbro prese a sanguinare e a quel punto anche minho non ci vide molto dalla rabbia che si divulgò ben presto in lui.

prese il ragazzo per il colletto e lo trascinò lungo la sala professori facendo cadere eventualmente un vaso che si trovava su un tavolino nel loro passaggio.
con un piccolo tonfo jisung si ritrovò con la schiena contro il muro e il maggiore pericolosamente vicino al suo viso con la stretta che gli strattonava il colletto della maglia.

''han jisung stai attento a chi prendi a pugni perché potresti ritrovarti nei guai.''

il più basso sbuffò una risata e senza nemmeno pensarci ulteriormente spinse via l'altro, ma un pugno ben presto colpì la sua guancia; quella fu la goccia che fece traboccare il viso e i due iniziarono letteralmente a picchiarsi ferocemente, ma vennero fermarti da un professore che entrò nell'aula e li fermò.

''han jisung e lee minho, immediatamente nell'ufficio del preside!''


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buona domenica belle le risse vero (non fatelo a casa)

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