La brezza fredda gli solleticava la pelle nuda. Le grandi ali cercavano di nascondere più corpo possibile, ma erano sottili e Izuku non riusciva ad ignorare lo sguardo rosso fuoco che lo stava pian piano bruciando.
Mitsuki era andata a prendergli un panno per coprirsi le parti intime; quel pene, al momento semiduro a causa del freddo, continuava ad attirare l'attenzione del giovane biondo, che non proferiva parola da più di dieci minuti.
Izuku era a disagio, sensazione che aveva provato poche volte nella sua lunga vita, ma in quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa pur di non avere quello sguardo addosso, quello sguardo che gli faceva bruciare la pelle e che gli faceva annodare o stomaco, poco sopra al suo cazzo.Katsuki taceva, non riusciva a collegare la bocca al cervello; non riusciva a far scorrere il sangue nelle giuste direzioni, così come non riusciva a distogliere lo sguardo dalle gambe lunghe e nude, ricoperte da lentiggini, e da ciò che, con suo stupore, era attaccato lì in mezzo. Il biondo non aveva davvero creduto che il folletto fosse così simile agli umani, non aveva nemmeno creduto che quel suo cazzetto fosse così rosa e delicato, senza nemmeno un pelo o un neo; Bakugō credeva che i folletti non avessero nessun apparato riproduttore, in fin dei conti Izuku stesso gli aveva detto che "sbocciavano" da delle fottute piante.
L'effetto vedo-non-vedo che le ali creavano lo stava distraendo ancora più del previsto e lui non era un verginello, eppure quel lentiggini arrossate dal pudore lo stavano fomentando più del dovuto.> Eccoci caro. Indossa queste e poi potrò prenderti le misure. Katsuki mi ha già spiegato tutto: un lungo mantello bianco, da coprire le tue ali e da non rendere visibile il loro colore. Ora cerca di stare fermo.
Mitsuki era, per fortuna, tornata. Aveva passato ad Izuku un paio di corti calzoncini, morbidi al tatto e leggeri indossati, ed Izuku non aveva nemmeno atteso che la donna parlasse che aveva già iniziato a coprirsi. Aveva ascoltato ciò che la donna stava dicendo, aveva capito che il motivo principale per cui erano lì era quello di farlo apparire più umano possibile, di nascondere la sua vera identità e poi, come risultato finale, quello di togliergli il mantello rosso finemente ricamato di dosso. Così il folletto stette fermo, immobile mentre la bionda prendeva misure, muoveva delicatamente i suoi arti per studiarne i movimenti e cerca di capire quali stoffe e colori sarebbero potute essergli più comode e vantaggiose.
Gli sbuffi, mal soffocati, del ragazzo seduto in lontananza, attiravano l'attenzione delle orecchie appuntite del fatato che, con la coda dell'occhio, ricercava la sua figura nella penombra della piccola bottega.> T-Ti stai a-annoiando, Katsuki? S-Se vuoi puoi anche andare, s-sarò in grado di trovare la tua casa.
> No, non ti lascio solo con questa vecchia strega. E preferisco che tu non vada in giro per il villaggio da solo. C'è gente poco raccomandabile qui...
> Parli forse di te, Bakugō?Una voce nuova, fredda e apatica. Un ragazzo strano nell'aspetto quanto il suo portamento, rigido e distante: un occhio azzurro e uno grigio; metà volto rovinato da una grande cicatrice; i capelli rossi e bianchi che gli ricadevano ordinati sul viso aguzzo.
Izuku fece scattare di lato la testa, le ciocche verdi nascondevano le sue orecchie e il mantello di prova copriva le sue ali; i loro sguardi s'incrociarono e l'azzurro di quell'occhio lo gelò sul posto.
Katsuki si alzò in piedi, veloce come un gatto, e bloccò la visuale del folletto con la sua schiena, o bloccò quella dell'estraneo con la sua posa più arrogante.> Che cazzo vuoi, Bastardo? Il negozio è chiuso. Esci.
> Mhm? Non mi sembra, tua madre sta lavorando con quel ragazzo.BakugÅ fece schioccare la lingua, in un modo che ad Izuku ricordò lo schiocco del suo drago appena prima che sputasse fuoco.
> Non farmi ripetere. Torna quando il negozio è aperto. Sparisci.
Katsuki gli diede le spalle, sicuro che quel suo gesto avrebbe posto fine ad ogni dialogo; ma lo strano ragazzo a metà non uscì. Con un passo lento e silenzioso aggirò il biondo per andare a fermarsi davanti al verde, a qualche metro di distanza.
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Il Principe Folletto.
FanfictionLa curiosità uccide il gatto; ma è una regola che vale per tutti gli animali. Un amore, per essere tale, deve essere passionale; ma quando la passione sfoga nella bramosia del possesso diventa un amore malato. Un pizzico di gelosia può ravvivare un...