Capitolo Sette.

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Izuku sentiva la grande mano di Bakugō spingerlo delicatamente dentro la piccola abitazione.
Uno strano nodo allo stomaco si annodò nel folletto, non sapeva dire perché ma quella strana quiete che il biondo aveva lo metteva a disagio; lo metteva in guardia.
Il folletto entrò nella casetta, si levò quegli scarponcini rossi e andò ad adagiarsi sul letto, con gli occhi rossi incollati sulla sua figura; i suoi movimenti lenti mentre lasciava che le ali si muovessero attorno a lui leggere.
Izuku cercava di apparire tranquillo, tentava di non far vedere il tremore delle sue dita e di tenere a freno il bisogno di mordere incessantemente il suo labbro inferiore: cosa mai avrebbe potuto chiedergli Katsuki? Cosa mai avrebbe voluto sapere il giovane umano? Avrebbe forse fatto le stesse domande che il folletto aveva fatto sui draghi?
Il letto cigolò quando il peso del biondo si posò accanto a lui, abbastanza lontani da potersi guardare negli occhi, ma abbastanza vicini da potersi quasi toccare.

Katsuki, gli occhi scuriti da un pensiero serio, erano fissi davanti a lui. Poteva sentire l'altro muoversi agitato, sentiva le ali del folletto sfiorare la sua pelle e il ricordo del viso arrossato di Izuku tornò nella sua mente.
Si schiarì la gola e decise di iniziare con una domanda semplice.

> Oi, tutto bene?

Izuku sobbalzò quando sentì la voce bassa del biondo, roca e calda come il loro il primo incontro; gli occhi verdi scattarono sulla figura del ragazzo accanto a lui, scoprendolo semi disteso sul letto, le braccia dietro alla testa e lo sguardo fisso sul soffitto e decise di ignorare il rossore sulle orecchie di Bakugō.

> Ehm, s-si. T-Tutto bene.
> Bene.

Il silenzio cadde di nuovo nella stanza, lasciando che solo i loro respiri regolari riempissero le loro orecchie.

> Hai scoperto tutto quello che volevi sui draghi?
> C-Credo di si. M-Mi piacerebbe vedere la schiusa delle uova, m-ma non so se...
> Per la schiusa ci vogliono circa cinque anni. Kumori le ha deposte solo due anni fa.
> Oh. A-Allora n-non fa nulla.

Un rumore gutturale lasciò la gola del biondo, poteva essere un assenso come uno sbuffo camuffato.

> Perciò nulla ti trattiene dal ritornartene a casa, giusto?
> E-Ecco, v-visto che sono qui, m-mi piacerebbe sapere di più s-su voi umani.

Katsuki si puntellò sui gomiti, la testa ora rivolta verso Izuku che lo guardava con le gote rosee. Una risata, strana per il biondo, riempì le orecchie del verde.

> Allora dovrò aiutarti, eh?
> G-Grazie, Katsuki.

Bakugō tacque, deglutì un groppo che gli chiudeva la gola e si sedette più dritto, ora pronto con le domande che tempestavano la sua testa. Anche se non sapeva se il folletto avrebbe potuto rispondere a tutto.

> Perché sei venuto qui?
> Mhm? Per studiare i draghi.
> Si, grazie al cazzo. Perché hai accettato il mio aiuto?
> Oh.

Izuku distolse lo sguardo, incerto su come o cosa rispondere.

> Perché... tu ti sei offerto. Ho-Ho pensato che l'aiuto di un abitante del luogo sarebbe stato meglio che girovagare da solo.

Il biondo sembrò soddisfatto di quella risposta.

> Le tue ali, possono diventare più grandi di così?
> Oh si, certo! Quelle del Re in carica sono così grandi che gli fanno da mantello, ha un'apertura alare di due metri. Spero che anche le mie diventino così quando-

Le pupille di Izuku si allargarono, con una mano si tappò la bocca e si girò dall'altra parte per evitare lo sguardo attento del biondo.

> Tu sei davvero un principe, vero?

Il Principe Folletto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora