********
In un altro continente..
Nel più totale silenzio, arrivammo nel punto indicato, pronti a liberare gli ostaggi mentre due di noi attendevano nascosti dietro un piccolo muretto che il corpo del primo arrivasse su di loro, le mie mani girarono il suo collo provocando quel suono poco piacevole; avanzando lentamente, mentre guardavamo se nel perimetro erano state disseminate delle trappole. Con attenzione fino ad arrivare nella parte opposta, aprimmo una delle porte che dava all'interno di quel piccolo bunker, guardando ogni anfratto, cercando di non farci saltare in aria o far capire al nemico di essere in "casa". L'altra squadra, come d'accordo, controllava il lato opposto e non ci misero molto a raggiungerci ma una trappola era stata ben posizionata e un soldato americano vi cadde dentro: - Sta giù! - urlò il capitano Black, fuoco nemico non tardò ad arrivare e colpi di mitragliatrice cominciarono a diffondersi attraverso quelle mura fradice. Riparati dietro ad uno di esso, cercammo di avanzare, quando Namjoon colpì un barile posto poco più avanti di noi; quest'ultimo cominciò a rotolare, lo seguii facendo piccole capriole cercando di ripararmi il più possibile; Jungkook ci proteggeva le spalle quando anche Nam iniziò a fare lo stesso. Wonpil si arrampicò sul tetto in modo da stanare chi, dall'alto, continuava a spararci addosso, quando era in battaglia, quel ragazzo sembrava trasformarsi e fu proprio per questo che lo volli nella mia squadra. Con precisione, molti furono abbattuti, lanciai il gas lacrimogeno oltre quella che doveva essere l'ultima stanza da superare e, mentre il gas faceva il suo dovere, mi alzai in piedi; lentamente cominciai a sparare colpi su colpi. Era questione di attimi prima che gli ostaggi venissero uccisi, la mia vita non era importante in quel momento, delle persone innocenti sarebbero morte ed io non potevo permetterlo. Lasciai andare il fucile prendendo la mia APX RDO Striker e, con mani ben salde, avrei scaricato tutto il caricatore se fosse stato necessario, saltai oltre la recinzione fatta da assi di legno, sapevo che dietro avrei avuto i miei compagni. Prima che il nemico potesse colpirmi, presi uno dei corpi a terra usandolo come scudo, sparai ai due soldati che erano rimasti in piedi e riuscii ad entrare in tempo: i macete erano già stati portati in posizione di attacco; Namjoon ed io sparammo ai due esecutori e Jungkook con Wonpil provvedettero a liberare le due donne. Quando da una delle due porte, entrarono due persone, ci puntammo i fucili addosso fin quando entrambi non ci accertammo chi fosse l'altro, finalmente avevamo finito, per fortuna sani a salvi ma mentre il capitano e un suo compagno stavano avanzando non potei non usare il mio fucile e sparare due colpi ai piedi di questi ultimi. Come era giusto, alzarono i loro fucili su di me e quando abbassai il mio, feci segno di guardare ai loro piedi, una trappola esplosiva doppia era pronta ad esplodere, avremmo replicato la scena della simulazione con l'unica differenza che quella volta nessuno sarebbe rimasto vivo. - Missione compiuta. - dissi al piccolo microfono posto sulla mia giugulare: - Gli ostaggi sono salvi. - continuai per poi sospirai profondamente pensando che presto, sarei potuto tornare da Hoseok con i miei piedi e non dentro una cassa.
STAI LEGGENDO
Half of my soul
Fanfiction- Moriremo qui. - disse spaventato. Con un sorriso tranquillo, scossi la testa. - Ti ho già detto che non morirai. - risposi, mentre calmo sistemavo la flebo. - Non hai qualcuno da cui andare? - scosse la testa, sembrava triste. - Io si. Anche se mi...