~ Sei sempre nei miei pensieri ~

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Il getto dell'acqua scorreva caldo sulla mia pelle, con il viso all'ingiù, guardavo i miei piedi. Quando alzai lo sguardo verso lo specchio, passai in rassegna tutte le ferite vecchie e nuove; forse Hoseok aveva ragione, forse il mio lavoro con il suo non potevano coesistere. Forse era solo una scusa perché non gli piacevo; forse un cazzo. Avevo visto il suo sguardo lucido, rosso, in procinto di piangere, ricordai come mi aveva risposto al bacio e nel pensarci, portai alcune dita sulle labbra. Sbuffai pesantemente, avrei dovuto accettare la sua scelta, cazzo quanto faceva male però. Namjoon posò il beauty sulla mensola aprendo il getto d'acqua. Corrugai la fronte: - Perché sei già qui? - chiesi mentre si passava il sapone sul corpo. - E tu perché lo sei? - rispose con un'altra domanda. Non mi fregava: - Partirai senza incontrare Seokjin? - lo sguardo di Nam si posò sul mio. - Se partiamo, non lo potrai vedere per più di sei mesi. - continuai. Come era solito nella nostra discussione, quando non volevamo rispondere, continuavamo a farci domande. - Hai visto il dottore? - chiese eludendo le mie parole. Spostai lo sguardo, il dolore che pareva messo da parte, riapparve di nuovo. - Passami quel rasoio, per favore. - Nessuno dei due avrebbe più parlato né di Seokjin ne di Hoseok, entrambi avevamo un tallone d'achille che ci feriva per motivi assai differenti. - Mi hanno detto che Birk è piena di bei ragazzi. - bofonchiò, sorrisi divertito, sapevo perché me lo stesse dicendo, Nam mi conosceva meglio di chiunque altro. Una settimana dopo eravamo a Bongwan, non avevo più visto il dottore ne l'avevo sentito e, se da un lato mi dicevo che forse era meglio così, dall'altro sentivo la sua mancanza in un modo in cui non immaginavo di poter provare. Grazie ai ragazzi la mia mente era impegnata quasi fino a fine giornata, il tempo dei pensieri era poco considerando che non appena toccavo il cuscino, non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Ogni mattina correvamo per tutto il perimetro della zona cantando in coro qualcosa che ci dava forza, il sole splendeva alto e tutti noi cercavamo di passare al meglio le giornate, facendo il meno possibile. Non era, d'altronde, la nostra pausa? I giorni passarono in fretta, le settimana erano un susseguirsi di mare, esercitazioni, addestramenti e perlustrazioni di tutta la zona.

Trovavamo spesso mine antiuomo disseminate per interi chilometri. I mesi avanzarono audaci ed io non smettevo di sentire la mancanza di Hoseok ogni momento. Capivo come doveva sentirsi Namjoon, la mia stima verso di lui si fece sempre più grande. Ogni tanto mi domandavo cosa facesse, se avesse incontrato qualcuno, se mi pensava di tanto in tanto. Quasi tutte le notti, sognavo di lui, di noi; immaginavo di poter toccare il suo corpo un'altra volta, di poter baciare quelle meravigliose e incantevoli labbra. Nonostante Nam avesse ragione, non ero riuscito ad uscire con nessuno, sentivo come se avessi potuto tradire la sua fiducia. Ero ridicolo lo so, ma in cuor mio ci speravo ancora che io e lui potessimo avere una storia. Una di quelle epiche, che si raccontano nei romanzi; quelle che prendi spunto per scrivere poesie che leggeranno anche tra mille anni. Era questo che volevo con Hoseok, amarlo fino a far male, dargli ogni parte di me: belle e brutte, cicatrici e non, difetti e pregi. Ogni tanto mi ritrovavo a sorridere nel bel mezzo della strada, dicendomi quanto ridicolo fossi a pensare ancora a qualcuno che, probabilmente, non ricordava nemmeno più il mio nome; in fin dei conti erano passati sei mesi. - Stai facendo un pisolino? - la voce di Namjoon era sarcastica. Mentre loro cospargevano di bandiere rosse il perimetro, facendo attenzione a non saltare in aria, io rimasi in macchina a pensare. - Riflettevo sul dovere di noi soldati di mantenere la pace. - risposi con ancora gli occhi chiusi. Il sole riscaldava la mia pelle ed era una bella sensazione, era da troppo tempo che non avevo qualcuno accanto. Lo sentii sorridere, il nostro rapporto, per non so quale strano motivo, si era rafforzato ancora di più; anche se lo associai al fatto che entrambi volevamo qualcosa ma non potevamo averla. Sentimmo azionarsi la ricetrasmittente: - Snoop. Abbiamo trovato un esplosivo sospetto nella zona B6. - Jungkook era l'esperto in questo. Riusciva a disattivare una bomba ancora prima che te ne rendessi conto. - È una munizione molto forte da 82 millimetri. - continuò descrivendo cosa vedevano i suoi occhi. Nessuno poteva avvicinarsi, solo Wonpil aveva l'autorizzazione. - Sarà Russa probabilmente, usata dal Birk nella guerra del Nord. - rispose Namjoon. Scesi dal furgoncino avvicinandomi con Nam, poco più distanti da Kook, osservavamo un nostro compagno rischiare la vita pur dandogli piena fiducia; avesse sbagliato non sarebbe stato l'unico a farsi male. - Pare che le spolette dell'ordigno siano ancora intatte. - dissi e sentii Nnam sospirare. - Dobbiamo prestare la massima attenzione, il suo raggio di distruzione è molto ampio. - guardai prima Namjoon e poi i ragazzini giocare intorno a quel perimetro.

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