~ Birk ~

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- Penso che ci proverò con l'infermiera Kim.. - dissi a Tea una volta raggiunto per il pranzo, lo sentii tossire bevendo subito dopo dell'acqua: - Stai scherzando? - aveva un'espressione rivoltante sul viso oltre alle molliche sulle labbra. - Perché.. credi che non sia all'altezza? - sapevo a cosa si riferisse ma era divertente vedere quel suo sguardo su di me: - Non sto dicendo questo.. è una ragazza.. - ghignai divertito, lo sapevo che era una ragazza, così come ero conscio che non l'avrei mai fatto. - So cosa vuol dire desiderare qualcuno Hobie, credimi.. - Taehyung aveva passato un periodo davvero brutto, me lo ricordavo ancora come fosse stato qualche ora fa e mi dispiacque aver detto quella frase: - Ma provarci con una persona per il bisogno di passare oltre non è la soluzione giusta.. - feci si con la testa, perché sapevo che aveva ragione, soprattutto non era giusto verso Aheri. - Non dicevo sul serio, solo.. solo che la guardavo e pensavo che tutto sarebbe stato più semplice.. - avrei fatto uscite tranquille, l'avrei portata in giro senza pensare che poteva scappare di punto in bianco o addirittura non fare più ritorno. Sentii il mio migliore amico sospirare, posò il panino che aveva tra le mani e mi guardò come faceva sempre: - Non l'hai più sentito? - feci no con la testa e mi venne spontaneo abbassare lo sguardo, mi faceva male non sapere più niente di lui ma me l'ero cercata, non ero stato io a dirgli che non volevo qualcosa con lui? - Credo abbia cambiato numero di telefono.. - la voce mi tradì, non potendo più tenere su quella stupida ed odiosa maschera: - Hai provato a chiamarlo? - Tae sapeva tutto. Sapeva perché avevo deciso di interrompere qualsiasi cosa ci fosse stata tra di noi ma sapeva anche quanto mi piacesse quel soldato infinitamente affascinante, mi era sempre venuto naturale dirgli ogni cosa: - Avevo bevuto una bottiglia intera di vino bianco, volevo dirgli che aveva rinunciato a noi così in fretta che avevo fatto bene a lasciarlo andare. - confessai, guardai fuori dalla finestra il tempo scorrere lasciandomi indietro. Avevo visto il suo volto, com'era cambiato quando avevo compreso cosa stessi facendo. Era triste, dispiaciuto ma non fece nulla per fermarmi e pensandoci bene, forse avrei continuato a dirgli no: - Così ho composto il suo numero ma è partita la segreteria.. - avevo anche lasciato un messaggio, pentendomene subito dopo: - Cosa gli hai detto? Perché so che l'hai fatto.. - perché doveva conoscermi così bene? - *Nan dangsin-i gueliwoyo.. - mai fare qualcosa quando si è ubriachi, bisognerebbe chiudersi un uno stanzino senza cellulare o altro; solo un bicchiere ed una bottiglia. - Merda.. - già, merda, mise su un piccolo broncio ed io feci lo stesso, prima di andar via salii sul tetto, ricordando l'ultima volta che ero stato li, Yoongi che correva verso l'elicottero, lontano da me, con una promessa che aveva mantenuto ma che aveva spezzato poco dopo. Sapevo che non fosse colpa sua, perché avessero chiamato da dall'ospedale avrei preso la stessa decisione e mi venne in mente quando mangiammo a casa mia: - Questo è il nostro primo appuntamento, quindi dobbiamo ricreare una bella atmosfera. - dissi accendendo una candela. Mi guardò perplesso ma quando cercò di avvicinarsi per spostare la candela lo bloccai: - Vedila come una questione di retrospettiva. - era così vicino che potevo sentire il suo magnifico profumo, l'odore della sua pelle, guardare con attenzione quelle labbra che somigliavano a dei piccoli boccioli. - Ai tuoi occhi sarò più bello in questo modo.. - ma rise, mostrando quei piccoli dentini e la gengiva rosa, sentii il mio cuore esplodere e capii di essere fottuto, di non avere più nessuna speranza. - Ti sei fatto male di nuovo.. - lo dissi basso e feci qualcosa che non avrei mai dovuto fare, allungai la mano toccando il taglio appena sopra il sopracciglio e il suo respiro si bloccò. Ancora adesso riesco a sentire la sua pelle nella mia mano, mi guardò dritto negli occhi, senza spostarsi, aprendo di poco quella meravigliosa bocca e fui io ad allontanarmi. Forse quel giorno mi disse la verità: - Ho avuto un diverbio con un collega.. niente che amorevoli cure non possano guarire.. - sarebbe sempre rimasto uguale a se stesso ed era proprio quello che mi piaceva da morire, perché con frasi stupide, mi faceva sorridere come non c'era mai riuscito nessuno. - Devi essere molto impegnato in ospedale.. - non aveva abbassato gli occhi e questo la diceva lunga su quanto fosse determinato: - Sono molto sexy in sala operatoria sai? - risposi stupendo anche me stesso, esattamente come con Taehyung, mi veniva facile parlare con lui. Sorrise nuovamente, senza rendermene conto mi ero innamorato di quel ragazzo permettendogli di entrare nel mio cuore e l'avevo lasciato andare solo perché non poteva dirmi dove andava. Il leggero vento sul tetto dell'ospedale, giocava con la punta della mia camicia, il mio sguardo era fisso nel vuoto ripetendomi quanto fossi stato coglione a lasciarlo andare.

Half of my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora