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"I piedi facevano rumore su quel pavimento in marmo specchiato, il chiacchiericcio della gente sembrava fare da sottofondo a qualcosa che avrebbe cambiato la vita sia di Namjoon che di Seokjin: - Lo amavi molto? - fu Seokjin a porre la domanda. Era tranquillo, quasi incurante di quello che stavano andando a fare, al contrario di Namjoon che sentiva dentro di lui la pesantezza di quei mesi in cui tutto era stato buio e vuoto; dove si chiedeva sempre se aveva sbagliato qualcosa. - Cambia qualcosa se te lo dicessi? - quel ragazzo era lì con lui solo per un motivo, non necessariamente doveva sapere ogni cosa della sua vita. Era quello che Namjoon continuava a ripetersi: - Sono dell'idea che ci sono diversi gradi di intensità nelle vendette. - Seokjin era tranquillo in quello che diceva, sostenendo lo sguardo delle persone attorno a loro. Non si poteva certo dire che quel ragazzo passasse inosservato e due uomini alti e belli in un matrimonio faceva gola quasi a tutti: - Gli avevo fatto una promessa, renderlo felice. - quella frase, parve scomporre la compostezza di Seokjin, lo stesso che cercava di comprendere l'uomo che gli camminava accanto. - E tu pensi che sarà felice se gli rovini il matrimonio? - lo dissi in modo così ingenuo che sembrava parlare di cosa vada bene con la cioccolata e cosa no. Namjoon, dal canto suo, era dedito al suo piano, a far presente al suo ex ragazzo che era stato un fottuto figlio di puttana a ferirlo in quel modo, nemmeno sei mesi dalla loro rottura e già si stava sposando con un altro: - Pensi che si possa essere felici quando ancora ci sono sentimenti nel mezzo? - quella domanda uscì spontanea tanto da far fermare Seokjin per un attimo. Era davvero la vendetta quella che cercava? - Siamo venuti qui perché sei preoccupato per lui? - e dalla non risposta di Namjoon, Seokjin capì che forse aveva sbagliato ad andare con lui. I passi veloci di Namjoon precedettero i suoi, raggiungendo finalmente la meta che lo aveva messo a dura prova durante gli allenamenti con i commilitoni e li vide, entrambi, l'uno davanti all'altro: - Come... - l'ex fidanzato di Namjoon aveva spalancato la bocca, impreparato davanti a quella visita.
- Mi sono sempre chiesto con chi stavi convolando a nozze. - gli disse serio, come era sempre stato, forse troppo impettito, forse troppo freddo ma sapeva di averlo amato più della sua stessa vita. - Ma quando l'ho visto ho capito. - il suo migliore amico, il suo fratello di giochi aveva preso ciò che gli apparteneva e non si era mai sentito così tradito da entrambi: - Non gli hai detto nulla vero? - anche questo? Pensò Nam, vedere la preoccupazione negli occhi di chi prima diceva di amare lui: - Potrei anche farlo quando esco di qui. - i piedi del suo ex compagno si avvicinarono ai suoi, il suo sguardo era terrorizzato. - Hyong.. ti prego.. - ma venne interrotto dal braccio di Seokjin attorno a quello di Nam, poté vedere lo sguardo in quel ragazzo farsi più sbalordito: - Posso dire che è un piacere conoscerti e volevo congratularmi per le nozze. - lo disse con un'espressione compiaciuta, quasi felice di mettere in soggezione quel bel ragazzo che aveva di fronte. - Lui chi è? - Nam si chiese se davvero il suo ex aveva posto quella domanda, proprio lui che a breve avrebbe detto sì a qualcuno che non era lui: - Mi sono detto, posso salutare o resto in disparte? Ma poi l'educazione ha avuto la meglio ma più di tutto volevo ringraziarti per averlo lasciato andare. - rispose Seokjin, sorridendo sornione. - Sono il ragazzo del Sergente Maggiore Kim e per non creare imbarazzi inutili puoi chiamarmi Dottor Kim. - e al ragazzo non sfuggì il cognome dell'altro, chiedendosi quante probabilità c'erano che il suo ex trovasse un medico e con il suo stesso cognome. - Davvero è il tuo ragazzo? - lo scopo per cui erano andati a quel ricevimento aveva avuto buon fine, perché l'ex ragazzo di Namjoon aveva scritto in volto quanto fosse infastidito dalla presenza di quel ragazzo alto e maledettamente bello: - Non credo ci sia bisogno aggiungere altro a parte solo un dettaglio non tanto piccolo. - e nel dire la frase, Namjoon intrecciò le sue dita con quelle di Seokjin, lo stesso che sentì il cuore salirgli in gola: - Posso finalmente dire che non tornerai più tra i miei pensieri grazie a questa persona quindi vivi bene e non preoccuparti, hai comunque fatto la tua scelta. Sincere congratulazioni per il tuo matrimonio Minho. - ma Seokjin aveva sentito le mani di Namjoon tremare.
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Half of my soul
Fanfiction- Moriremo qui. - disse spaventato. Con un sorriso tranquillo, scossi la testa. - Ti ho già detto che non morirai. - risposi, mentre calmo sistemavo la flebo. - Non hai qualcuno da cui andare? - scosse la testa, sembrava triste. - Io si. Anche se mi...