Lo strazio del grido mi squarciò l'anima, portando con sé un senso di terrore e disperazione. Mi alzai di scatto, sentendo il cuore battere selvaggiamente nel petto mentre il panico si diffuse attraverso di me.
Corsi fuori dalla stanza del pianoforte, seguendo il suono del grido disperato. Arrivai nella sala principale del castello, dove una folla di persone si era radunata intorno a qualcosa sul pavimento. Il dottor Brown era inginocchiato accanto a una figura immobile, il suo viso contorto dall'orrore.
Mi avvicinai con passo incerto, sentendo l'aria pesante di tragedia intorno a me. Guardai verso il centro della folla e vidi la principessa Cassandra distesa sul pavimento, pallida e immobile. Il suo vestito era sporco di sangue, e un alone di terrore si diffuse attraverso di me mentre realizzavo la gravità della situazione.
"È morta," sussurrò qualcuno accanto a me, la voce piena di dolore e disperazione. "La principessa è morta."
Il terrore si diffuse attraverso di me mentre mi rendevo conto della tragedia che si era abbattuta sul castello. La principessa Cassandra, la donna che avevo incontrato solo poche ore prima, era stata strappata via dalla vita in un attimo, lasciando dietro di sé solo dolore e disperazione.
Il tumulto intorno a me aumentava, con persone che urlavano e piangevano, mentre il dottor Brown cercava disperatamente di stabilire cosa fosse accaduto. Ma la mia mente era in tumulto, piena di domande senza risposta e di sensi di colpa per non essere riuscito a proteggere la principessa.
Mi avvicinai al dottore, cercando di ignorare il panico che cresceva dentro di me. "Cosa è successo?" chiesi con voce tremante.
Il dottor Brown si alzò lentamente dal pavimento, il suo volto pallido e segnato dalla tragedia. "Non lo so..." disse con voce flebile. "È morta per cause naturali, suppongo" continuò, sembrava incerto.
"Ma c'è del sangue sul pavimento..."risposi attento.
"Avrà battuto la testa" disse secco, ignorandomi successivamente. Il dottor Brown si comportava in maniera strana e quelle risposte non erano per niente convincenti. Ma perché avrebbe dovuto mentire?
Il dottor Brown si alzò lentamente dal pavimento, il suo volto pallido e segnato dalla tragedia. "Dobbiamo informare la famiglia reale di quanto è accaduto," disse con voce grave. "E dobbiamo assicurarci che la situazione venga gestita nel modo più discreto possibile."
Le sue parole mi fecero rabbrividire. Cosa stava nascondendo il dottor Brown? E perché sembrava così determinato a tenere nascoste le vere circostanze della morte della principessa?
Quando tutti lasciarono la stanza, decisi di indagare personalmente. Mentre mi avvicinavo alla sala da ballo, un senso di inquietudine mi pervase. Ogni passo che facevo sembrava portarmi più vicino alla verità, ma anche più vicino al pericolo che si annidava nel cuore del castello.
Entro nella sala e la luce fioca delle candele danzava sul pavimento, creando ombre che sembravano muoversi nel buio. Guardai intorno alla stanza, cercando qualsiasi indizio che potesse gettare luce sulla morte della principessa.
Poi, all'improvviso, vidi qualcosa che attirò la mia attenzione. Un frammento di stoffa bianca, sporca di sangue, era rimasto attaccato a uno dei braccioli di una sedia rovesciata. Mi avvicinai lentamente, cercando di non fare rumore mentre raccoglievo il pezzo di stoffa.
Quando lo presi tra le mani, un brivido mi percorse la schiena. Era lo stesso tipo di stoffa che indossava la principessa Cassandra la notte della sua morte. Ma come era finito lì, sporco di sangue?
Le mie domande si moltiplicarono mentre fissavo il pezzo di stoffa tra le mani. C'era qualcosa di oscuro e minaccioso che si annidava nel castello, e dovevo scoprire cosa fosse prima che fosse troppo tardi.
I funerali si tennero il giorno dopo, sotto una pioggia battente che sembrava piangere insieme a tutti coloro che avevano perso la principessa Cassandra. La sua morte aveva gettato il castello nell'oscurità, avvolgendolo in un'atmosfera di lutto e mistero.
Mentre osservavo il feretro della principessa scendere lentamente nella tomba, sentii un senso di impotenza e disperazione. C'erano così tante domande senza risposta, così tanti segreti nascosti tra le mura del castello. Dovevo scoprire la verità, per onorare la memoria della principessa e per porre fine al male che si annidava nel cuore di quel luogo oscuro.
Durante la cerimonia funebre, notai qualcuno osservarmi imperterrito. Mi sentivo a disagio, mi sentivo scomodo, l'aria di tristezza e sgomento che si respirava era estremamente pesante ma sentirmi così osservato mi faceva sentire ancora più inquieto. Mi guardai in giro, cercando di capire se quella sensazione fosse frutto della mia mente, o se qualcuno mi stesse davvero osservando. Ma non riuscii a individuare nessuno che sembrasse rivolgere particolare attenzione a me. Tuttavia, la sensazione persistette, un senso di inquietudine che si insinuava nel mio cuore come un freddo serpentello.
Decisi di lasciare la cerimonia prima del termine, sentendomi sopraffatto dalle emozioni contrastanti che mi travolgono. Mentre uscivo dalla chiesa, decisi di fare una passeggiata nei giardini del castello per cercare un momento di pace e di riflessione.
I giardini erano silenziosi sotto la pioggia battente, con le gocce d'acqua che cadevano dalle foglie degli alberi e il suono delle campane che risuonavano nell'aria. Camminai lentamente lungo i vialetti, cercando di mettere ordine nei miei pensieri.
Ma non riuscivo a liberarmi della sensazione di essere osservato. Ogni tanto, avevo l'impressione di sentire un fruscio tra gli alberi o di vedere una figura sfuggente muoversi nell'ombra. Ma ogni volta che mi voltavo a guardare, non c'era nessuno.
Notai delle familiari vesti bianche svolazzare dietro ai bellissimi cespugli del giardino. Capii subito che era lei, la donna misteriosa. Cominciai ad inseguirla, fino ad arrivare nel castello, nella stessa stanza dove eravamo soliti incontrarci. Il suo volto era splendido, i suoi capelli scuri e lunghi erano incorniciati da piccole gocce di pioggia, le quali scivolavano con grazia bagnandole il viso.
"Gabriel..." sussurrò ed io susssultai.
"Perché avete voluto portarmi qui?"chiesi.
La donna si avvicinò, mi accarezzò la guancia ed io rabbrividii. I suoi occhi erano così tanto tristi, non l'avevo mai vista così.
"Vi aveva così colpito la principessa? L'amavate già, per caso?"
Quelle domande mi lasciarono perplesso, erano molto strane. Non riuscii a rispondere.
Lei mi accarezzò nuovamente, sempre con tanta delicatezza. Mi accasciai sullo sgabello del pianoforte, una lacrima rigò il mio viso.
La donna si fermò di fronte a me, il suo sguardo penetrante sembrava scrutare l'anima. "Gabriel, c'è molto di più dietro la morte della principessa di quanto voi possiate immaginare," disse con voce sommessa.
Sollevai lo sguardo per incontrare il suo, cercando di capire cosa volesse dire. "Cosa intendete?" chiesi, la mia voce tremante per l'emozione e la confusione.
La donna si avvicinò ancora di più, i suoi occhi ricolmi di tristezza e mistero. "Ci sono segreti oscuri che circondano questa morte," disse. "E se volete scoprire la verità, dovete essere pronto a guardare oltre le apparenze e ad affrontare i demoni che si nascondono nel buio."
Le sue parole mi colpirono come un fulmine. C'era qualcosa di più dietro la morte della principessa? Segreti oscuri che il dottor Brown e gli altri tentavano di nascondere? Sentii una fitta di paura salirmi alla gola, ma anche una strana determinazione a scoprire la verità, per onorare la memoria della principessa e per proteggere il castello da ciò che si nascondeva nell'ombra.
Lei si girò, mi diede le spalle. Guardò il cielo dall'enorme finestra, osservando la Luna che pian piano stava sorgendo.
Mi guardò. "Io mi chiamo Selene" disse.