Tre

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Stiles esce solo verso sera quando deve cominciare a preparare la cena. Si è fatto una doccia e spera davvero che Derek non si faccia vedere fino a quando Peter non torna. Il filetto di salmone è quasi pronto, le patate profumate al limone anche quando Peter entra in casa e Derek in cucina. Stiles sorride istintivamente e corre verso Peter che lo abbraccia. “Ciao, cucciolo. Mi sei mancato” gli dice sporgendosi per baciarlo per poi fermarsi a pochi millimetri dalle sue labbra.

Stiles vede chiaramente gli occhi di Peter accendersi di rosso e un ringhio scuoterlo. “Cos’è successo?” tuona.

Stiles sobbalza confuso ma Peter lo afferra per il braccio. “Sento i vostri odori mischiati.”

Stiles boccheggia incapace di parlare. Si sente mortificato e non ha proprio idea di come spiegare la cosa: non ha mai visto Peter così furioso e ha paura. Inaspettatamente è Derek a intervenire liberandolo dalla presa di Peter e mettendosi tra loro. “Ho giocato un po’ con il tuo piccolo Omega. Devo dire che mi stuzzica e ha una grande forza di volontà. Ti è fedele come pochi Omega sanno esserlo.”

Stiles sente il cuore rimbombargli nelle orecchie. Il corpo gli trema e teme che i due finiranno per scontrarsi e sbranarsi a vicenda per colpa sua.
“Ti avevo chiaramente detto di non azzardarti a toccarlo.”

“Ti ho toccato, Stiles?”

Stiles scuote la testa incapace di parlare. Gli occhi di Peter sono furiosi e il suo corpo sembra sul punto di scattare. Anche Derek è in posizione di attacco e Stiles non può nemmeno sopportare l’idea che si facciano del male. Scatta verso Peter e lo abbraccia stringendosi a lui. “Non è successo nulla, te lo giuro.”

Peter lo guarda senza davvero vederlo. “Vieni con me” ordina.

“Peter…” prova Derek.

“Derek sparisci. Ho bisogno di restare solo con il MIO Omega” tuona facendo tremare Stiles.

Si lascia condurre docile fino alla camera da letto. Peter non dice una parola ma ogni gesto rispecchia la rabbia che prova. Nemmeno sa come si trova con la faccia al muro e i pantaloni calati, sa solo che sente freddo e non ha la minima idea di cosa aspettarsi. La prima leccata arriva così improvvisa che Stiles urla reggendosi in qualche modo al muro. Peter lo lecca con foga, con un impeto che mai ha avuto, fino a farlo venire. Il corpo di Stiles è ancora scosso dall’orgasmo e Peter finisce di spogliarlo e lo spinge sul letto. Stiles si trova completamente steso, a pancia in giù, l'Alpha a sovrastarlo. È ancora completamente vestito, Stiles lo sente slacciarsi appena i pantaloni e poi stendersi sopra di lui. Gli entra dentro lentamente, facendoglielo sentire tutto. Stiles urla sentendosi aprire in due. Fa male, vorrebbe scappare da quell’intrusione, ma le mani di Peter glielo impediscono. “Fermo, cucciolo. Tra poco passa.”

Stiles prende profondi respiri, vorrebbe toccarsi, fare qualcosa che riesca a distogliere il pensiero dal dolore ma la posizione non gli permette di fare altro che subire. Ed è quello che Peter vuole. Vuole che gli sia chiara la sua posizione, che sappia a chi appartiene anche per i giorni a seguire quando faticherà a sedersi. Comincia a muoversi con affondi lenti ma decisi. Il dolore pian piano si trasforma in piacere e Stiles comincia ad assecondare le spinte di Peter come può. Peter si alza dal corpo di Stiles, gli blocca i polsi dietro la schiena e lo solleva facendolo puntellare sulle ginocchia. Le spinte si fanno ancora più forti, il cazzo di Peter incontra la prostata di Stiles facendolo urlare. Il primo schiaffo si abbatte sulla natica del ragazzo subito seguito da una spinta precisa. I colpi si susseguono uno dietro l’altro, il piacere si mischia al dolore portando ben presto Stiles pericolosamente vicino al limite. “Non azzardarti a venire prima di me.”

“Sì” sussurra.

“Il mio bravo cucciolo ubbidiente.”

“Tuo, solo tuo.”

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