Otto

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La mattina dopo Stiles è in cucina a preparare la colazione assieme a Cora mentre Derek li fissa seduto al bancone. Laura arriva poco dopo con il suo PC tra le mani. “Non riesco a capire cosa non va. È come se si fosse cancellata la memoria” borbotta.

“Posso vedere?” le domanda Stiles.

Laura gli fa posto e Stiles si siede davanti ad uno schermo dopo parecchio tempo. All’inizio è un po’ insicuro ma pian piano comincia ad acquistare sicurezza. Gli ci vogliono dieci minuti e giusto un paio di domande per capire il problema. “Hai ricevuto qualche mail con allegati strani?”

Laura ci pensa un attimo. “Una richiesta da un possibile cliente. Ora che ci penso ho scaricato il file ma non sono riuscita a trovarlo.”

“Con ogni probabilità era un virus.”

“Ma ho l’antivirus.”

“Probabilmente troppo blando.”

“E ora?”

“Ora lo cerchiamo e vediamo se riusciamo ad eliminarlo.”

“Che succede qui?” domanda Peter entrando in cucina.

“Stiles mi sta sistemando il computer.”

“E la mia colazione?”

Cora gli mette davanti il piatto. “Ci ho pensato io.”

“Ecco fatto” dice Stiles soddisfatto.

“È tutto a posto?”

“Sì. Ti ho anche scaricato un nuovo antivirus.”

“Mi hai salvata. E sei bravissimo, dovresti davvero pensare di trovarti un lavoro.”

“Stiles non ha bisogno di lavorare” ringhia Peter.

“Perché?” chiede Cora.

“Perché è un Omega.”

“Anch’io lo sono eppure lavoro.”

“Tu non hai ancora un Alpha, non sai cosa vuol dire.”

Cora incrocia le braccia al petto. “Non ho intenzione di rinunciare alla mia indipendenza per un Alpha” risponde risoluta.

Stiles si trova ad invidiare la sua forza.

“Stiles sta bene così, lui non vuole lavorare. Vero, Stiles?”

“Vero” sussurra.

“Oh andiamo, si sente da un chilometro di distanza che sta mentendo solo perché ha paura della tua reazione.”

Peter si blocca un istante per poi alzarsi di colpo. “Fuori tutti!”

Il corpo di Stiles trema e, per un istante, spera che nessuno lo ascolti. Invece tutti e tre si alzano ed escono di casa lasciandoli soli. Stiles non sa cosa aspettarsi e non ha il coraggio di guardare Peter. “Hai davvero paura di me?”

Il tono che Peter usa colpisce Stiles facendolo sentire in colpa. “Non voglio dire qualcosa di sbagliato” prova.

“Da quando hai cominciato ad aver paura di me?”

Da quando sembri dover dimostrare al mondo che sono tuo vorrebbe rispondergli. Invece non riesce a dire una parola.

“Sapevo che quello mi avrebbe portato solo guai” continua parlando più a se stesso che a Stiles. “Davvero vorresti lavorare?”

Stiles ci pensa un momento. “Mi piace badare alla casa e cucinare per te. Ma spesso mi annoio e non so cosa fare” ammette.

“Capisco. Posso pensarci su?”

Stiles annuisce per poi abbracciarlo di slancio. “Grazie” dice baciandolo. Anche se non sa per cosa lo sta ringraziando.

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