Stiles non ha idea di che ore siano, sa solo che Peter se ne è andato presto, che non ha un solo muscolo del corpo che riesca a muovere senza provare dolore e che è esausto per la notte passata senza chiudere occhio. Peter ha voluto dimostrargli che è effettivamente la sua puttana e che può scoparlo come vuole facendosi anche implorare per farlo. E Stiles si è lasciato fare qualsiasi cosa da bravo Omega qual è. Anche se ora non riesce neppure ad alzarsi dal letto. Peter lo aveva scopato anche poco prima di alzarsi nonostante i suoi lamenti, nonostante il suo corpo sembrasse quello di un pupazzo. "Peter basta, ti prego..."
"Decido io quando basta" aveva ringhiato affondando nel suo corpo martoriato senza neppure prepararlo.
I suoi muscoli avevano ceduto all'intrusione non senza farlo sibilare dal dolore. Le spinte di Peter erano rabbiose, prive di attenzioni verso Stiles che si era trovato completamente schiacciato dal peso dell'uomo. Ad ogni affondo una stilettata di dolore lo scuoteva facendolo gemere. Peter aveva continuato incurante dello stato di Stiles. Gli aveva morso forte il collo mentre veniva e poi si era alzato dal letto lasciandolo inerme sul materasso. "Oggi puoi restare a casa" gli aveva detto.
E Stiles non aveva avuto forza per obiettare.
Un sonno pieno di incubi lo aveva colto e si sveglia solo quando sente bussare alla porta. Il panico lo assale perché è completamente nudo e in pessime condizioni. Vorrebbe alzarsi, vestirsi, darsi una sistemata ma proprio non ci riesce. Finge allora di essere ancora addormentato ma la porta si apre ugualmente e la testa di Derek fa capolino. "Stiles?"
"Vattene" dice in imbarazzo.
Derek però non l'ascolta: entra nella camera, apre la finestra per far cambiare l'aria e poi si siede sul bordo del letto. "Che ti ha fatto?" ringhia.
"Non mi ha picchiato."
"Ma..."
"Gli piace il sesso violento, okay? E piace anche a me."
Derek si alza di scatto distogliendo gli occhi da lui. "Vestiti che è ora di andare a lavoro."
"Non vengo."
"Perché?"
Stiles si sente ancora più in imbarazzo. "Non ne ho la forza."
"Gliela dai vinta così? Già al terzo giorno?"
"Forse non sono adatto a lavorare."
"O, forse, Peter non è adatto ad essere il tuo Alpha."
A quelle parole Stiles esplode. "Andava tutto bene prima che arrivassi tu. Quindi, forse, sei tu il problema."
"E che problema sarei?"
"Che da quando sei qua hai distrutto la nostra quotidianità. Peter è sempre nervoso mentre io... io non riesco più a far l'amore con lui senza pensare a te" butta fuori tutto d'un fiato.
Derek fa un passo all'indietro come se fosse appena stato colpito. Sembra sul punto di dire qualcosa, di ribattere ma poi ci ripensa. "Girati."
"Perché?"
"Fallo e basta."
Stiles si mette prono. Sente le mani di Derek abbassargli le coperte fino alla base della schiena. Con un dito gli sfiora tutti i segni lasciati da Peter per poi appoggiare entrambe le mani all'altezza dei suoi reni. Una sensazione di calore e benessere di spande da quel punto. "Cosa...?"
"Ti sto assorbendo il dolore."
"No, Derek, non devi..."
Derek lo blocca. "Voglio. Resta fermo, gattino."
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Alpha
FanfictionQuando finiscono di mangiare, come ogni mattina Stiles mette via i piatti, poi fa per lavarli, ma il suo Alpha lo chiama, chiedendogli di avvicinarsi. Se lo tira sulle ginocchia, facendolo sedere a cavalcioni e prendendogli il viso tra le mani. "Sei...