Capitolo 26

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-Spero che tu l'abbia preparata, Betty- Luke era troppo serio, faceva paura ad entrambe le ragazze.

-Le ho solo spiegato in cosa consiste il tuo "allenamento"- rispose con tono incerto la rossa.

Mia non si sarebbe mai aspettata di vedere Betty in quel modo. Non riusciva nemmeno a controllare le sue emozioni tanto era in ansia per la ragazza.

-Allora credo che non ti dispiacerà darle anche una prova pratica-

In quel momento il viso di Betty cambiò. Se prima cercava in tutti i modi di non mostrare il nervosismo, ora lo stava mostrando perfettamente.

Era rimasta sorpresa della proposta che le aveva fatto Luke e sembrava non sapere cosa rispondere.

-Preferirei di no...- rispose incerta -So che sei arrabbiato per via di Emma e Christian, forse è meglio fare un altro giorno-

Betty abbassò la testa, forse pronta a ricevere un rimprovero, ma Luke non si mosse.

Mia rimase a guardarli per un po', non sapeva cosa fare se non dire che sarebbe andata con lui: arrabbiato o non.

-Muoviti, Mia- sembrava che Luke le avesse letto nel pensiero -Ti aspetto in cortile-

La ragazza diede uno sguardo dietro di se. Non era un salotto troppo grande, ma nemmeno troppo piccolo; ci sarebbero potute stare almeno una decina di persone. Il lampadario era fatto in vetro e sembrava molto fragile, ma soprattutto antico.

Il divano, appoggiato al muro bianco, era di uno strano grigio chiaro, se non fosse stato sporco a Mia sarebbe piaciuto provare a sedercisi sopra. Davanti al divano si trovava un tavolino e in parte a questo due pouf dello stesso colore del divano.

Il televisore era appeso al muro. Non era molto grande ma, secondo Mia, era costato molto.

Sulle pareti erano appesi diversi quadri e, poco lontano da uno di questi c'era una piccola libreria con libri d'epoca.

-Mia, ti conviene muoverti. Luke in questo momento è molto irascibile- Elton era affacciato alla porta.

-Tranquilla, Betty non mi farà del male e tutto sicuramente si risolverà- Mia fece alzare la testa alla rossa e le sorrise allegramente.

Betty sembrava sul punto di piangere. Gli occhi arrossati le impedivano di nascondere le sue emozioni -Tu non lo conosci- rispose singhiozzando.

Delle lacrime caddero dai suoi occhi truccati e andarono a finire sul mento.

Mia la abbracciò.

-Se è vero che è così cattivo non sei tu quella che deve temere, ma io. Non piangere, anche se mi rompesse tutte le ossa tornerei viva e vegeta comunque, no?-

La ragazza si staccò per vedere la sua amica in viso. Era riuscita a farla sorridere anche se sapeva che era un sorriso falso.

-Andiamo- Betty prese la mano di Mia e la portò all'esterno, facendola inciampare su qualsiasi cosa ci fosse a terra.

Una volta fuori Mia si guardò in torno e notò che Luke si trovava vicino ad un albero, all'ombra.

Teneva le braccia incrociate sul petto e batteva il piede destro a terra impazientemente. Quando vide la ragazza le fece cenno di avvicinarsi e quando fu abbastanza vicina le sorrise. Un sorriso che fece rabbrividire la lupa.

-Un piccolo combattimento iniziale, tanto per vedere a che livello sei. Poi cominceremo ad allenarci e ognuno di noi ti insegnerà qualcosa-

Mia si girò e, con suo grande piacere notò che l'intero branco si era riunito dietro di lei imprimendole sicurezza. Tutti tranne i due fratelli: Christian e Emma.

Betty aveva detto che il maschio alfa era arrabbiato con entrambi, evidentemente per il comportameto che avevano avuto la sera prima, ma Mia avrebbe tanto voluto sapere cosa li fosse successo.

Luke prese la ragazza per il braccio e la portó a qualche metro di distanza dall'ombra. Lei avrebbe preferito mille volte di piú stare al fresco, ma evidentemente non le era permesso.

Se non avesse risvegliato il suo lato lupesco molto probabilmente avrebbe preferito trovarsi sotto il sole, ma stava morendo di caldo e qualsiasi zona fresca che trovava lafaceva state mille volte meglio.

In quel caso era sicura che avrebbe sudato e quella leggera striscia di matita nera che aveva messo la mattina sugli occhi le sarebbe colata.

Il moro le lasciò il braccio per poi allontanarsi di pochi metri -Sei pronta?-

Mia non sapeva cosa fare: doveva forse essere lei ad attaccare per prima?

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora