Capitolo 41

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Si era trasformata, era finalmente diventata un lupo a tutti gli effetti. La forma del husky l'aveva abbandona ed ora era diventata più forte che mai.

-Finalmente- ridacchiò Andreas -Fatti sotto-

Una decina di lupi si precipitarono davanti al loro capo, il quale si mise a ridere sguaiatamente.

-Prendila come un gioco, supera i cattivi e raggiungi il boss finale

Mia guardò perplessa i lupi che aveva davanti. Come poteva prendere tutto quello che stava succedendo come un gioco? Stavano morendo delle persone e lui si stava solo che divertendo.

Mia ululò, sperando che qualcuno accorresse in suo aiuto. Per quanto si sentisse forte, ancora non aveva fiducia in se stessa.

"Attaccherò da sola..." pensò  "Ce la posso fare"

Fece un passo avanti e subito i  lupi cominciarono a ringhiarle contro. Il sole stava per tramontare, doveva fare in fretta se non voleva ritrovarsi a combattere al buio.

Cominciò a correre: azzannò il primo lupo e facendo forza sulle sue zampe riuscì ad atterrare il secondo.

Non avrebbe voluto uccidere, ma quello le sembrava l'unico modo. Nessuno avrebbe mai saputo che era stata colpa sua, solo il suo inconscio. 

-Sei stata allenta bene, piccola lupetta- rise ancora Andreas.

Stava guardando la scena, non sarebbe intervenuto finché tutti i suoi lupi non sarebbero morti. 

Come facevano le persone a seguire una persona così ignobile?

Mia si creò un varco in modo che potesse raggiungere Andreas più velocemente. Era stanca di sentirsi prendere il giro. Era quasi arrivata al capo branco che due lupi le si pararono davanti.

Cercò un'altra via d'uscita, ma non la trovò. Dovette affrontare anche quei due giovani lupi.

Aspettò che fossero loro ad attaccare: Il primo perse l'equilibrio e gli andò a finire contro, lei si allontanò in tempo cercando di non finire sotto la sua massa muscolosa: il secondo, non avendo calcolato bene gli spazi, gli si piombò addosso. Superò la ragazza, la quale lo prese per la coda, e si ritrovò a terra.

"è questo il famoso branco di Andreas?" si domandò.

Era riuscita a mettere tutti fuori gioco, quasi con semplicità.

"Ed ora a noi due" si girò verso il suo avversario, colui che si era autodefinito boss finale. Al suo posto, però non trovò un umano, ma bensì un lupo. Il suo pelo era castano e la sua massa era il doppio di quella di Mia. Anche i suoi occhi avevano cambiato colore: erano diventati rossi, un rosso intenso che sembrava volesse uscirgli dalle orbite ed infuocare tutto.

Davvero Mia avrebbe dovuto scontrarsi contro un mostro del genere? Non aveva scelta: o morire per i suoi compagni oppure vivere per salvarli.

Ad un tratto le venne in mente un cosa: Andreas non la avrebbe mai uccisa. Lui aveva bisogno di lei e lei avrebbe potuto giocare d'astuzia.

"Pronto bello mio? Ora ci divertiamo" 

Mia attaccò.

Andreas sarebbe stato anche più forte, ma la lupa era molto più agile.

Graffiò il muso del suo avversario. Delle gocce di scivolarono lungo il suo pelo castano, andando a finire a terra.

Andreas ringhiò per il dolore ed afferrò Mia con la bocca, rompendole la zampa sinistra. Il dolore la fece rabbrividire, ma decise di non darsi per vinta. Poteva essere la sua occasione.

Come aveva fatto con il ragazzo dai capelli neri poco prima, cercò di muoversi con il resto del corpo ed azzannò Andreas al livello delle costole.

Il lupo si staccò in fretta dalla caviglia della ragazza, ma lei non mollò la presa.

Andreas non sapeva combattere.

Riuscì ad atterrarlo facilmente a pancia in su e spingendo sul suo torace riuscì a rompergli due costole.

Andreas ululò, ma nessuno corse in suo aiuto. 

La lupa poteva avvertire la paura intorno a se. Tutti stavano avendo paura di lei, perfino se stessa.

Fino a qualche giorno prima non pensava che sarebbe stata capace di poter atterrare con così tanta facilità il lupo più temuto della contea.

Intorno a lei altri lupi ulularono, incitando il loro capo branco a muoversi, ma senza successo.

Il lupo non poteva muoversi, se solo ci avesse provato le sue costole avrebbero toccato i polmoni causandoli un forte dolore.

Mia ce l'aveva fatta, aveva salvato il suo branco.

Si allontanò da lui, raggiungendo i suoi compagni che si stavano riprendendo.

Andreas era inerme, le zampe piegate verso l'alto e la coda tra le gambe, come un vero cane. Il suo torace sanguinava, ed il suo viso mostrava vergogna.

Stava piangendo.

Mia si girò verso di lui un'ultima volta mentre strusciava il suo muso contro la gola di Luke, cercando di farlo svegliare più in fretta. E quella fu l'ultima volta che vide vivo il suo nemico.

Jeremy si era avvicinato a lui con un coltello sulla mano sinistra, mentre la mano destra si rigirava un accendino.

-Non sei degno di essere il mio capobranco- 

Mia cominciò a ringhiare, ma era troppo tardi. 

Il cuore di Andreas aveva smesso di battere, quel cuore che poco prima batteva all'impazzata per la paura ora stava piano piano facendo uscire tutto il sangue che fino a quel momento aveva vagato nel suo corpo.

Pochi minuti dopo anche il corpo castano del lupo scomparve in un gioco di colori caldi, rossi e gialli. Il fuoco prese il sopravvento e Jeremy se ne andò senza alcun rimorso.

Mia era rimasta immobile, sconvolta. Non riuscì a reggere l'adrenalina e svenne.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora