Capitolo 31

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Andreas sembrò aspettarsi ciò che Mia volesse fare. Riuscì a schivarla ed a farla finire a terra con una spinta.

La ragazza, però, non si arrese. Pensava che sotto forma di umano, lo spagnolo, non avrebbe potuto fare molto, ma ben presto capì di sbagliarsi.

Attaccò nuovamente mirando ad una gamba, ma Andreas la colpì sotto la gola; in mezzo alle gambe anteriori. Per un breve istante a Mia sembrò mancare l'aria e fu la paura a prendere il sopravvento.

Le zampe cominciarono a tremare impedendole di rimanere in equilibrio. Cercò, in ogni modo, di non cadere, ma il capo branco si stava avvicinando e doveva trovare il modo di allontanarsi il più possibile.

Si cominciò a domandare dove fosse finita tutta la sua forza poiché, piano piano, la stava abbandonano.

Era stata accecata dalla rabbia da non pensare alle conseguenze. Anche il senso di colpa nei confronti di Ambren era forte, ma probabilmente quello la rendeva solo più debole.

Una mano le serrò la gola e questo la portò a sedersi a terra. Alzò il muso e notò che l'espressione di Andreas, il quale era davanti a lei, non era più tranquilla, ma il suo viso era contratto in una smorfia arrabbiata. 

A Mia faceva paura.

Quell'uomo le avrebbe certamente fatto del male e probabilmente la avrebbe anche uccisa.

"Ma che cosa mi è saltato in mente?!" cominciò ad imprecare contro se stessa. Aveva troppa paura, paura di morire così presto.

Lo spagnolo la alzò facendole staccare le zampe da terra. Mia sentiva il collo tirare e l'aria che era riuscita piano piano a recuperare stava nuovamente sparendo. Piano piano la morsa intorno al suo collo si stringeva sempre di più.

-Mettila giù!- Mia riconobbe la voce di Elton alle sue spalle. 

Aveva una voce sofferente, come se stesse per mettersi a piangere.

-La ucciderai!- continuò il ragazzo.

Andreas fermò la sua mano, allentandola un po', come se stesse riflettendo sulle parole del giovane lupo.

-Hai ragione, in un prossimo futuro potrebbe sempre servire-

Mia chiuse i suoi piccoli occhi, stringendoli più forte che poteva, poi fu scaraventata in mezzo all'intero branco. Atterrò su qualcosa di liquido, quasi viscido al tatto.

Quando riaprì gli occhi e provò a rimettersi in piedi si accorse di avere il pelo bagnato. Istintivamente annusò l'aria e senti un odore di sangue, immediatamente si rese conto di essere atterrata su del sangue.

-Stavi perdendo il controllo, quando ti ha fatto incazzare la ragazza?- Elton e Andreas stavano parlando, ma la ragazza non ci fece molto caso.

Voleva togliersi di torno quel liquido il prima possibile; non le piaceva per niente, in più l'odore era nauseabondo. Non volle nemmeno chiedersi a chi appartenesse.

"Vuoi rimanere qui per sempre, Mia? Avanti muoviti e torna da Elton" la ragazza cercò di farsi forza. Si sentiva gli occhi di quasi tutti i lupi presenti puntati contro e la cosa la imbarazzava.

Alzò lo sguardo e notò che poco distante da lei c'erano dei corpi privi di vita. Evidentemente quasi tutto il branco aveva perso il controllo ed i più deboli ci avevano rimesso la pelle.

-Non sono affari che ti riguardano, ragazzino. Pensa al tuo branco!- Andreas stava urlando.

Mia provò ad appoggiare la zampa destra posteriore a terra, ma non appena ci provò un brivido le percorse tutta la schiena raggiungendole il collo.

Avrebbe dovuto saltellare per raggiungere il suo amico.

Cominciò, facendo in modo di farsi largo tra i vari lupi che le istruivano la strada.

-Forza, da questa parte!- la voce proveniva in lontananza ed erano tutti certi che non fossero ne di Elton ne del capo branco.

-I cacciatori... me ne ero dimenticato- il biondo abbassò la testa su Ambren pensando ad un modo per prenderla in braccio senza farle male.

-Non c'è motivo di scappare, i miei lupi sono stati addestrati a questo-

Mia raggiunse il suo amico con fatica. Non le rivolse la parola, era troppo arrabbiato per farlo.

-Avanti branco, disponetevi!- urlò l'uomo muscoloso indicando con la mano di dirigersi verso le urla.

Tutti i lupi si mossero velocemente e si andarono a nascondere tra i cespugli. Solo due rimasero fuori: uno di loro si distese a terra aspettando impaziente, mentre l'altro gli girava intorno abbastanza nervoso.

Andreas prese Ambren appoggiandosela sulle spalle. Un verso di dolore uscì dai suoi polmoni e si disperse nell'aria.

Elton non poté fare altro che alzarsi e dirigersi nella stessa direzione in cui stava andando lo spagnolo.

Mia sentì i passi dei cacciatori che si stavano avvicinando. Precedentemente erano riusciti a seminarli, ma ora erano di nuovo sulle loro traccie.

La ragazza seguì, seppur molto lentamente, il compagno, ma dopo pochi metri la zampa rotta le cedette. Istintivamente cominciò a saltellare e ad ogni saltello del sangue le scendeva dal pelo, come se fosse stato acqua.

-Avanti, vieni- Elton la fece fermare e la prese tra le braccia -Mia, ma questo sangue non è tuo- sussurrò -Dopo dovrai dirmi cos'hai visto!-

La portò dietro a dei massi, dove si trovavano gli altri due lupi e la battaglia ebbe inizio.

I cacciatori arrivarono e subito si catapultarono con fucili, pistole e varie bombe fumogene addosso ai due lupi che non si erano nascosti.

Fortunatamente, da dietro ai rami verdi, spuntarono anche tutti gli altri e balzarono addosso agli umani facendoli cadere a terra.

Molti cacciatori urlavano, altri sparavano, altri ancora cercavano di scappare vista l'inferiorità numerica che piano piano si stava creando.

Da dieci cacciatori sicuri di se e con armi, erano rimasi in due, disarmati ed impauriti.

La scena fu orribile.

Il branco saltò addosso ai due poveri malcapitati e li dilaniò creando schizzi rossi ovunque, schizzi che andarono ad appoggiarsi agli alberi marroni e alle foglie verdi dei cespugli. Dalla bocca dei lupi scendeva della saliva imprestata di sangue e il ringhio che si era creato, ancora non si era dissolto, sembrava che avessero ancora bisogno di uccidere.

Mia abbassò la testa, disgustata ed impaurita. Non voleva credere a ciò che aveva visto, anche se ormai quella rientrava nella collezione di brutte esperienze.

Elton le accarezzò il pelo sulla schiena. Non gli importava che fosse anche lei tutta sporca, l'importante era cercare di rassicurarla. Era ancora arrabbiato e quello era il minimo che riusciva a fare.

La ragazza si sentì bagnare le zampe. Il liquido era arrivato fino a loro e voleva mostrarli la distruzione che avevano causato quei licantropi.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora