Filiditapas (parte due)

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«Non ci posso credere che stiamo insieme.»

Lo stringo e penso a quanto caro gli costerà, stare con me. E ora lo sento arrivare, il senso di colpa. E' giusto pretendere una rinuncia simile e porre questo veto sul suo futuro?

Non voglio che la nostra storia inizi con una privazione. Amarci a sottrarre non è nelle mie intenzioni.

«Fili...» Esito, perché non mi va nemmeno di dargli l'alibi per scaricarmi.

«Cosa.»

E rinunciare a lui, adesso, per me sarebbe impossibile.

«No, niente.»

Lui si mette di lato a me, con la pancia sotto, sollevato sugli avambracci. Mi dà un bacio sulla guancia, con una dose di entusiasmo.

«No, di'. Voglio che mi dici tutto. Voglio sapere tutto quello che ti passa per la testa, qualsiasi cosa. Anche quello che pensi mi farà male.» Si avvicina al mio orecchio, mi sussurra: «E quello che ti fa arrossire tanto.» Gioca col naso sul mio viso. «Voglio questa cosa con te, Cri. Che ci diciamo tutto.»

Cerco una boccata d'aria e mi sento travolto. L'amore non è certo una cosa rosa e delicata. E' un tornado di lava e scaglie che s'infilzano nel cuore. E non puoi metterti al riparo. Lo abbraccio sopraffatto da quello che sento, per condividerlo e alleggerirlo.

«Tutto però è pericoloso» considero.

Lui resta un po' deluso, lo percepisco da come allenta la stretta. Pensa che io non sia d'accordo.

«Sì, forse. Ma io credo che noi possiamo, no? Io vorrei...» mi bacia il collo e di nuovo la bocca e lo sento il suo respiro emozionato. «Io vorrei tutto di te, Cri. Dimmelo.»

«Cosa» chiedo senza fiato. Questi nostri baci mi sfiancano.

«Quello che volevi dirmi.»

Forse me ne pentirò.

«E' che... non mi piace che tu sia costretto a rinunciare a un sogno come questo, solo per stare con me. Non lo trovo giusto.»

Lui addolcisce lo sguardo e mi sciolgo come uno scemo. Mi sento arrivare una stretta fortissima al cuore e allo stomaco.

«Tu però sei un sogno più grande» mi dà un bacio. «Devo solo trovare un modo per dirglielo. E' che davvero non so come fare. Ieri mi sono scontrato con questa cosa ed è stato molto più difficile di come immaginavo. Non è tanto per via del locale... è che ho paura di distruggerlo emotivamente.» Si distende sulla schiena e porta le mani sulla faccia. «Non è più come l'anno scorso. Durante questi mesi, ci siamo un po'... legati. Ci vogliamo bene. Lo hai capito, no?» Sì, ho capito che questo tutto farà solo parecchio male. «Ma più tempo lascio passare, più ferisco te. E non vorrei mai farti del male. Stasera, al pub, volevo sparire. Da una parte, sapevo che ti stavo facendo innervosire, perché mi vedevi con Leo, e dall'altra mi rodeva vederti con Betta. Perché ok, ti piaceranno pure i ragazzi, ma io lo so che hai un debole per i suoi ricci. E, ammettilo, sei stato davvero uno stronzo a baciarla davanti a me. Perché lo hai fatto solo per dispetto.» Io non sono pentito per niente. «Ma tu ci andresti mai con lei... per ripicca?» mi chiede, voltandosi a guardarmi.

Io fisso il soffitto.

«Maddài. No!» Rispondo subito.

«E col fratello?»

Mi aspettavo la domanda. Penso a Edo Morelli. Che si accende la sigaretta. Mentre mi guarda.

Filippo si solleva di scatto sull'avambraccio.

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