Staffilate

367 24 58
                                    

Martedì vado al Centro e attraverso l'impianto col cappuccio tirato su, le mani in tasca e lo sguardo piantato a terra. Non voglio incrociare Fra. Anche se non è il giorno in cui si allena la squadra di pallamano.

Per ogni evenienza, faccio la doccia a casa, evitando gli spogliatoi, ma il mio vialetto me lo percorro lo stesso, per tutti i miei 50 passi, per avere un po' di conforto.

Controllo il cellulare ogni tre per due, ma di Filippo non c'è traccia.

Mercoledì assomiglio a una molla. Sono nervoso, teso, imparanoiato, perché temo che la questione possa diventare irrecuperabile. E non voglio. Non sopporterei di nuovo Filippo in monosillabi.

In un angolo nascosto dentro me stesso, so che la corda sfibrata con cui ci stavamo tenendo si sta spezzando. Cerco di isolare il pensiero, di tenerlo il più lontano possibile, perché se stazionasse nella mia testa mi devasterebbe e non sono pronto. Ma stomaco, cuore e muscoli lo sanno già, e sto malissimo.

Gli scrivo io:

"Sei incazzato con me?"

Certo che è incazzato con me. Infatti la doppia spunta resta grigia. Controllo e ricontrollo ogni volta che ricevo un messaggio, e pure quando non ricevo niente. Ha di sicuro cancellato la riga della chat con un vaffanculo. Sicuro.

Sono stritolato dal senso di colpa e dalla paura di aver guastato tutto.

Attraverso le ore raggomitolato dentro me stesso e non parlo con nessuno. Ho evitato anche Elisa, lunedì, che mi ha aggredito con uno sguardo indagatorio. E non ho avuto voglia di affrontare il discorso.

Alterno folate di prostrazione in cui gli scriverei Ti prego perdonami, a folate di rabbia in cui gli sputerei in chat Ma tu non stai con Leo? Si può sapere che cazzo vuoi?

In mezzo all'altalena emotiva, mi dibatto, elaboro e mi dispero.

Ho visto il modo in cui Filippo è possessivo con me, conosco l'opinione che ha sempre avuto di Edo Morelli, sin da quando uscivamo con Betta. Lo ha sempre considerato un esaltato, cocainomane e un eccentrico figlio di puttana. Lo percepisco il modo in cui è geloso, con più furia e con più determinazione rispetto ad Alex. Credo si senta davvero minacciato da Edo, lo capisco. Edo è adulto, esperto, è affascinante.

Immagino cos'è scoppiato dentro il suo cervello quando mi ha visto uscire dalla discoteca con lui, sabato sera, con tutte le mie disinibizioni alcoliche. Avrà vissuto dentro la sua testa ogni scena, ancora e ancora, e si starà ancora devastando. Darà la colpa a me per quel tipo di dolore che conosco anch'io, che lo corrode e vorrà tenermi lontano, lo so.

Sono scosso da sensazioni così forti che mi strattonano e che mi sconquassano: da un lato, vorrei sparire sotto le coperte per il modo disinvolto con cui ho vissuto Edo, e che non sapevo nemmeno cosa fosse, dall'altro sono stritolato e soffocato dal senso di colpa nei confronti di Filippo.

Lo so di non aver commesso nessun crimine, perché lui sta con Leo, lui sta con Leo, ma so anche che è un appiglio infimo, una giustificazione stronza, e che Fili si sente ferito. Ed è così: so di averlo ferito. E non me lo perdono.

Il fatto che non fossi in me, per Filippo è solo un'aggravante, lo so, perché pensa che la sbronza abbia liberato i miei desideri più intimi, così come è successo con lui, l'anno scorso. E in parte sì, so di essere attratto da Edo, cazzo lo so, lo so, non è una cosa che posso decidere. Ma non voglio nemmeno credere di essere solo le mie disinibizioni e i miei istinti. Perché so di essere anche le mie costrizioni, i miei nodi. E mi sento me stesso quando invece ce li ho addosso, tutti i miei freni, tutte le mie convinzioni, e tutta l'emotività che mi porta a fare delle scelte. E che mi fa amare Filippo di questo amore così inevitabile e feroce, perché è feroce, e fa male il più delle volte. E non capisco perché dobbiamo stare così. Ma perché?

GabbianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora