L'Antartide

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Filippo mi trascina in camera, con una certa fretta.

«Prima togliamoci tutta 'sta roba bagnata di dosso. Poi mi spieghi come cazzo ti sei ridotto così. Ma tua madre?»

«E' da zia Laura. Dopo la raggiungo per cena.»

Ci sfiliamo i vestiti incollati sulla pelle, aiutandoci l'un l'altro, rubandoci la nudità con lo sguardo, ma troppo infreddoliti per pensare ad altro. Ci asciughiamo la pelle gelata, ci vestiamo con tute calde e lui mi friziona i capelli con un telo. Poi va in bagno, prende il phon, mi fa mettere seduto sul letto.

«Faccio da solo» protesto.

«No, faccio io» dice, dandomi un bacio sulla guancia. «Ci tengo ai tuoi meravigliosi capelli» sorride.

Ok, mi sento di burro come sempre, ma arrivano le lacrime a pungermi gli occhi perché ho un brutto presentimento.

Quando Filippo mi ritiene sufficientemente asciutto, mi fa distendere sul letto e si allunga vicino a me.

«Dài, adesso raccontami tutto.»

E lo faccio, gli racconto di Leo, del suo pianto, della minaccia.

«Quindi Edo gli ha detto che ci siamo baciati?»

«A dire il vero, Valerio è andato molto oltre con la fantasia. E pensa che ieri sera siamo stati insieme... insieme.»

«Edo è stato davvero un pezzo di merda» dice.

«Ah, invece Leo è un santo!»

«Ti sei messo a difendere Edo Morelli adesso?»

Lo fulmino.

«Ma vaffanculo, Fili. Sei tu che stai difendendo Leo a oltranza, te ne rendi conto?»

«Leo è solo nel panico. Non sa più nemmeno lui cosa dice e cosa fa. E se davvero avesse quel video, te l'ho già detto: non lo diffonderebbe mai. Mai.»

Mi disturba sentirlo parlare così, capire soprattutto quanto gli voglia bene e come stia male per lui. E questa sensazione si ramifica dentro di me, la sento arrivare ovunque.

«Quindi vi siete visti stamattina, a casa di Edo» non ci spreco nessun punto di domanda, lo do per scontato e cerco di simulare tranquillità, ma vorrei scappare dalla verità.

Fili evita il mio sguardo e gioca con un filo della coperta. Fisso le sue lunghe ciglia nere. Il nodo alla gola mi tradisce.

«Non mi rispondi?»

E' in difficoltà.

«Secondo te, Cri, ha senso che io ti dica per filo e per segno cosa succede tra me e Leo?»

Mi

crolla

il

mondo

addosso.

Questo significa una cosa sola.

Che Edo è stato sincero.

E forse pure delicato, nei miei riguardi.

Se lo merita, fidati.

Respiro.

Era quel tipo di pace.

Ho i fulmini dentro. I battiti aumentano.

«Lo dicevi tu, di raccontarci tutto, nel bene e nel male. Quindi non c'è stato nessun chiarimento? Non hai chiesto nessuna pausa tra di voi? Avete fatto solo pace?» ho una tormenta nella voce adesso. Eppure non esplodo, ancora.

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