capitolo 2; the end between us

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«Elisabeth ma dov'eri finita ieri?»
«Scusami Samantha, Kai mi ha trascinata via»
«Oh dio mio»
«non è successo niente»
«io se fossi stata in te ne avrei approfittato per recuperare i rapporti di prima»
«io non sono te»
«È vero, scusa»
«No scusami tu, oggi sono di malumore »
«guarda chi sta passando»
Un uomo che avrà trenta o quaranta anni, con capelli neri e occhi grigi ed è davvero carino
«chi è?»
«un nuovo professore, non so però di che materia »
«spero sia di greco »
«nahh, sicuramente è di tedesco»
Alzo gli occhi al cielo, non cambia mai ormai tutti i professori sono la sua crush
«ora devo andare a lezione di greco, ci vediamo dopo» mi saluta con la mano

A LEZIONE

Mi siedo dietro un banco e inizio a tirare fuori la roba, oggi è una giornata no, perché oggi io e Martin facciamo 15 anni insieme ma lui ovviamente non c'è, metto il pugno sulla guancia e appoggio il gomito sul banco persa nei miei pensieri non mi accorgo che il professore è già entrato e avevo ragione, il bel tipo che passava fra i corridoi prima fa il professore di Greco.
«Buongiorno ragazzi, io sono il nuovo professore di greco e mi chiamo Darius Force»
è un bonazzo e si chiama come il dio della guerra, direi che è perfetto.
Fa l'appello e inizia a spiegare qualcosa sulla mitologia greca

FINITA LA LEZIONE

metto tutto dentro la borsa e mi alzo dopo averla messa in spalla e mi dirigo verso la cattedra
«buongiorno prof»
«ciao, Elisabeth » il fatto che si sia ricordato il mio nome è già una cosa
«volevo chiederle se è libero domani»
si volta a guardarmi
«certo»
«allora ci vediamo domani alle 7» e me ne vado sorridendo.

A MENSA

Prendo un vassoio e ci metto sopra un piatto di pasta e un piatto di patate con i peperoni e vado al tavolo dove sono sedute Samantha ed Emily
«ciao bellezze»
«ciao piccola, come stai?» chiede Samantha
«bene, hai presente il prof che passava per i corridoi oggi? Ecco è il prof di greco e ha accettato di uscire con me domani»
Emily si mette a ridere, Samantha invece si mette le mani davanti alla bocca e si finge scioccata
«da quando un professore può uscire con una studentessa?»
«da oggi»
«Elisabeth Aphrodite Liverly, tu sei pazzesca» le sorrido.
Finito di mangiare ci alziamo e andiamo fuori scuola, mentre cammino nel parcheggio noto il professore andare verso una donna che avrà la sua stessa età, con i capelli lunghi legati in una coda bionda con gli occhiali da vista che le coprono gli occhi marroni, mi avvicino per ascoltare ciò che si dicono ma anche perché stanno parlando vicino alla mia macchina
«Bianca ti ho detto che non posso»
«ti prego riflettici su»
«mi dispiace ma io non voglio tornarci lì »
«la nostra famiglia ha bisogno di te»
«no, ho detto di no»
La donna scuote la testa e se ne va, invece il professore si appoggia a un muretto perso nei suoi pensieri ed è qui che entro in gioco io
«professore»
Si volta a fissarmi ma non dice nulla, forse la mia presenza lo infastidisce
«ciao Elisabeth»
«tutto bene?»
Annuisce con la testa
«non sei di molte parole, vero?»
«che vuoi»
«ti da fastidio che io stia qui?»
faccio per andarmene ma lui mi ferma prendendomi per il gomito
«non mi dai fastidio, puoi rimanere»
«allora chi era quella donna?»
«mia sorella»
«e stai bene? Sembravi un po' turbato mentre le parlavi»
«va tutto bene»
Mi giro verso di lui
«va bene, adesso vado, ricordati per domani sera»
lo saluto e vado alla macchina

A CASA

Metto dell'insalata nel piatto e bevo un po' d'acqua
«com'é andata a scuola?»
«bene»
April torna dalla cucina con della pizza al salame piccante
«allora, io e tuo padre abbiamo pensato che fare dei corsi avanzati sarebbe la cosa migliore per te »
«ma i miei voti vanno bene così »
«sono tutti sei, prima prendevi nove e dieci e noi vogliamo che tu torni a quei voti»
«e quando dovrei farli sti corsi?»
«domani dopo scuola durano fino alle sei e mezza»
«non posso farli»
«perché?»
«perché devo uscire con una persona domani alle sette» mi alzo dalla sedia e vado in camera mia, mi metto seduta alla scrivania e faccio la skin care, mentre metto la maschera per il viso mi arriva un messaggio sul cellulare, controllo e non riesco a crederci, Martin è resuscitato e mi ha scritto che vuole vedermi, sono scioccata, prima scomparisce e poi ritorna come se nulla fosse.

MARTIN
Esci, sono qui.

Mi metto una felpa e faccio come dice, esco di casa e lo trovo seduto sulle scale del portico
«Martin» si alza in piedi e viene verso di me
«Elisabeth» gli tiro uno schiaffo, rimane scioccato dal mio gesto e nel frattempo si massaggia con la mano il punto in cui l'ho colpito
«tu scomparisci per mesi e poi torni come se nulla fosse? Non hai nemmeno risposto ai miei messaggi! »
«hai ragione, ma sono tornato perché devo dirti una cosa»
Lo invito a continuare
«ci dobbiamo lasciare, mi sono innamorato di un'altra »
«che cosa? Lo sai che ai tuoi genitori non andrà bene, vero?» Le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi
«lo so, per questo sono andato via per alcuni mesi» si volta e fa per andarsene
«Martin»
«mi dispiace» detto ciò mi lascia da sola

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