blood vampire and death

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Vado a scuola con Juliette ed Ethan e parliamo di diversi argomenti.
Ethan ci racconta di quanto sia favolosa la sua ragazza e di quanto la ama, anche se a me non sta molto a genio visto che da quando c'è lei, Ethan si è allontanato, invece Juliette, parla degli ultimi modelli che ha disegnato, io invece cammino diffianco di malumore, non ho studiato matematica e oggi ci interroga, devo solo sperare che non mi chiami, perché sennò si aggiunge un'altro quattro alla lista e mio padre mi rinchiuderebbe in camera per almeno due mesi, anche se non capisco perché adesso si stia impegnando a fare il padre visto che non gli é mai importato di me, ma non posso dirgli nulla di brutto perché dopo ci rimarrei male. Persa nei miei pensieri non mi accorgo che ho un palo davanti e ci sbatto contro. Porca porchetta, sicuramente domani mi esce un bernoccolo più grande di casa mia, mi massaggio sulla fronte il punto dolente, mentre i miei amici ridono di me, sti maledetti, mi alzo da terra e raccolgo la borsa, li guardo male e li sorpasso, loro mi vengono diffianco riprendendo le loro chiacchere ma stavolta mi aggiungo anch'io, meglio non pensare perché non voglio un altro bernoccolo, no grazie.
«comunque in città si aggira qualcosa di soprannaturale, ieri sera hanno trovato due corpi con dei morsi sopra»
«sará stato un lupo»
«non penso »
«non credi davvero a ciò che dicono al telegiornale? Sono tutte balle»
«no, ma...»
«lo fanno solo per spaventarci, stai tranquilla » annuisce e arriviamo a scuola, entriamo e mi accorgo che la maggior parte degli studenti sono spaventati e si guardano attorno, non capisco come facciano a crederci.
«Elisabeth, sei pregata di venire in presidenza » risuona la voce della preside fra i corridoi e sembra una cosa importante, quindi corro finché non arrivo davanti alla porta della preside.
«buongiorno, perché mi ha convocato?» diffianco alla preside c'è un ragazzo, Ares, il fidanzato di Juliette
«volevo chiederti se potevi fargli fare un giro della scuola »
«certo» le sorrido ed esco dall'ufficio seguita da Ares.
Finito di fargli fare il giro della scuola me ne vado in mensa dove mi stanno aspettando i miei amici e noto che Miele non c'è, sarà ancora arrabbiata con me.
Metto il cibo sul vassoio e mi vado a sedere al solito tavolo, saluto tutti e inizio a mangiare mentre ascolto Pablo che prova a conquistare Lexi.


MIELE POV

Alzo lo sguardo dai libri dopo 3 ore e non mi piace nemmeno studiare ma devo distrarmi da Elisabeth, da quando l'ho conosciuta mi è entrata nella testa, scendo al piano di sotto per mangiare qualcosa quando la porta di casa si apre ed entra mia zia accompagnata da mia sorella, le saluto e mi preparo un panino alla Nutella, poi mi metto sul divano a guardare sulla televisione MAXTON HALL, sono arrivata quasi alla fine quando sento qualcuno suonare al campanello, mi alzo e vado ad aprire la porta, è Elisabeth.
«che vuoi»
«posso entrare?»
Mi faccio di lato per lasciarla passare e mi rivolge un sorriso timido
« adesso dimmi che vuoi »
«perché non c'eri oggi »
«non volevo venire » mi rimetto sul divano e riprendo la serie
«sei arrabbiata con me?» si siede accanto a me fissandomi
«sì»
«perché?»
«secondo te?»
«ok, senti, io non voglio mentirti, ma tu non puoi obbligarmi a dirtelo e poi è una sciocchezza»
«se lo dici tu»
«comunque il prof ti ha fatto una copia del libro tradotto » me lo da e io lo prendo, resta un po' in piedi, come se volesse il consenso per rimare qui
«se non mi vuoi qui me ne vado » fa per alzarsi
«resta» mi rivolge un sorrisetto e si rimette seduta
«io non voglio costringerti a dirmelo, ma non voglio che tu mi menta» annuisce
«non lo farò più »

ELISABETH POV

Dopo aver passato qualche ora con Miele, me ne vado, ormai sono le 10 e sono ancora in macchina su una strada isolata che torno a casa quando vedo freno all'improvviso perché c'è qualcuno sdraiato a terra sulla strada, scendo dall'auto e mi avvicino alla figura
«tutto bene?» si alza da terra e capisco che è una donna
«no»
«cosa hai? vuoi che chiami un'ambulanza?»
«ho solo fame» la donna si avvicina a me e rabbrividisco prima di correre verso l'auto, sto per salire quando lei mi raggiunge e mi scaraventa per terra, si accovaccia su di me e mi mostra i suoi canini prima di modermi il collo, sto per perdere i sensi quando si ferma e si morde il polso per farmi bere il suo sangue, dopo mi aiuta ad alzarmi
«mi dispiace» dice prima di rompermi il collo e prima che perda i sensi riesco a sentirla dire
«no, non è vero »

QUALCHE ORA DOPO

mi sveglio sdraiata sulla strada e mi ricordo di ciò che è successo ieri, quella donna era un vampiro e ora lo sono anch'io, perché mi ha uccisa dopo avermi dato il suo sangue, l'ha fatto apposta quella vipera succhia sangue, salgo in macchina e vado nel bosco, nessuno deve vedermi, sto camminando per il bosco quando vedo un uomo avvicinarsi e senza riuscire a controllarmi, lo mordo e mi nutro del suo sangue, mi stacco quando mi cade nelle braccia, l'ho ucciso, io l'ho u-ucciso, mi scorrono le lacrime sulle guance mentre guardo il corpo inerme dell'uomo.
Ho deciso di tornare a casa dopo essermi nutrita facendo finta di niente, anche se so che qualcosa in me è cambiata.
Entro dentro e mi levo le scarpe, lascio lo zaino a terra e salgo di corsa in camera mia, cerco nelle tasche il mio cellulare e oltre a trovare lui trovo anche un anello, lo osservo prima di metterlo, sarà per proteggermi dal sole, almeno la vipera succhia sangue non vuole che diventi cenere.



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