Gli doveva tutto.
Gli doveva ogni singolo muscolo dolente.
Gli doveva ogni singola lacrima, ogni singolo giorno passato nell'angoscia.
Gli doveva la felicità.
Lui lo sapeva.
Sapeva che quello era il prezzo da pagare.Il disperato bisogno di qualcuno che se n'era andato.
Il disperato bisogno di qualcuno da abbracciare.
Il primo problema sorgeva quando lui non riusciva a voler abbracciare nessun altro al di fuori di Marco.
Il secondo problema è che lui aveva perdonato un uomo che alla prima occasione era corso via dalla sua vita, nonostante Alessandro gli avesse perdonato anche l'impossibile.
Il terzo problema era che non riusciva a dimenticarlo.
I mesi passavano e essi si portavano via ogni centimetro della sua vita, ogni briciolo di felicità rimasto.Lui però si era tenuto aggiornato, sapeva tutto quello che c'era da sapere.
Lui voleva far pace con Marco e diverse volte si era presentata la situazione adatta per parlare.
Un evento.
Una festa.
Una serata tra amici.
Ma quando Ale sentiva il nome di Marco tra l'elenco di persone presenti, allora la sua voglia di uscire, di partecipare a quell'evento, a quella festa o a quella serata tra amici, svaniva nel nulla.
-No, No non vengo.-
Era quella la sua risposta.
Si chiedeva di cosa avesse paura.
Cosa lo terrorizzasse così tanto da non poter chiarire una volta per tutte la situazione.
Si dava la colpa. Se non voleva fare pace, allora il problema era lui? No? Era lui che rifiutava ogni evento, era lui che non voleva abbastanza bene a Marco tanto da avere il coraggio di parlarci.
Lui, in fondo, voleva solo andare avanti. Andare avanti con Marco, se era possibile.Il suo futuro era una strada liscia e lui stava viaggiando a cento all'ora su una Ferrari, dritto verso quel futuro.
C'era un unico problema.
A metà della strada si era ritrovato davanti a una scelta.
Destra o sinistra.Destra: continuare la sua vita come se tutto quello non fosse accaduto, raccontare quello che gli era successo come un insegnante; ridere e scherzarci su.
Continuare la sua carriera, trovare qualcun altro da amare e crearsi una nuova vita.Sinistra: riuscire a sistemare le cose con Marco, ritornare con lui e viaggiare sulla stessa Ferrari verso il futuro. Avere una casa, magari un cane. Viaggiare, creare musica insieme, darsi consigli e stare svegli fino a tardi, uno tra le braccia dell'altro. Guardare il cielo, spiegare a Marco quanto lui lo ami, spiegargli le costellazioni, le origini e le diciture su quel bellissimo universo. Spiegargli come è nato.
Alessandro riusciva perfino ad immaginarsi il discorso che avrebbe fatto in quella occasione, sarebbe iniziato con - Noi ci troviamo nella Via Lattea- ne era sicuro.Per quanto desiderasse percorrere il sentiero di destra, c'era qualcosa che lo tirava verso sinistra, come se un magnete lo stesse chiamando a sé, come se lui fosse una calamita che aspettava solo di essere attaccata ad un frigo.
Questo gli dava davvero fastidio, un fastidio allucinante.
Questo lo faceva soffrire, vedeva il volto di Marco in televisione o sul cellulare, sentiva la sua voce dappertutto: in radio, su Spotify, tra le mura di casa, in ogni cosa persa.
Più guardava casa sua, più si accorgeva di quanti ricordi aveva in quel posto.
Guardava il pianoforte e vedeva Marco suonare i suoi tasti.
Andava in cucina e vedeva Marco appoggiato all'angolo cottura mentre aspettava il suo latte di fine settimana.
Andava in salotto e lo vedeva seduto sul divano a mangiare caramelle.
Caramelle rigorosamente alla fragola.
Andava in camera da letto e lui era anche lì, steso sul suo materasso, dormiva, come un angelo.
Ovviamente, nulla era reale.
Marco non era lì, era Alessandro che desiderava la sua presenza.
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NEBULOSA
أدب نسائيLa nebulosa...simbolo di un amore profondo e immenso, che avvolge due persone in un legame indissolubile e misterioso. Come la nebulosa che si estende nello spazio infinito, questo tipo di amore può essere visto come qualcosa di eterno, in cui due a...