capitolo 6- love

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Ricordo bene le uscite con gli amici, le risate che riecheggiavano nell'aria. Ridavamo, ridavamo e ridavamo ancora. Ricordo i discorsi senza senso, le frasi dette senza pensarci, le foto venute male accompagnate dalla tipica frase "wa raga fate schifo". Ora quegli amici sono diventati nemici. Non ricordo bene come tutto è iniziato e sinceramente non voglio ricordarlo. Ora i nemici, quelli che prima guardavi con disprezzo senza un motivo apparente, sono diventati amici. Ora quegli stessi nemici sono qui con te, ti stringono in un abbraccio e credono in te, sono loro a darti consigli, loro a sgridarti per scelte sbagliate. Ora sono loro con cui ridi, sono loro le persone con cui fai foto venute male e ti lamenti. Probabilmente da qualche amicizia è nato anche un amore e chissà, forse più di uno. Un amore non corrisposto, un amore pieno di litigi, un amore immenso.

"Il vero amore è quello che senti nel cuore, quello che ti fa tremare l'anima, quello per cui daresti la vita".

Questa frase mi rincorre da tutta la vita, viene dovunque io vada.
Questa frase è mia.
Non c'è niente o nessuno che possa dire il contrario.

Proprio mentre le mie mani sfiorano quelle di Marco, proprio quando il suo calore diventa il mio.
Lì ripenso a quella frase, al vero amore, e mi chiedo se quello che sto provando sia vero. Il vero amore che tutti cerchiamo.

In tutto questo tempo, tempo perduto a cercare quel vero amore, una cosa l'ho capita però: in una società piena di rose e di spine, dove le spine sembrano prevalere su tutto, ho compreso il vero significato della parola 'amare'.
Amare non è come tutti dicono. Può essere devastante, causarti lacune e tormenti infiniti, ma può anche essere bellissimo.
A volte ti toglie il fiato, ti lascia senza parole, e riempie la tua giornata donandole un nuovo colore.
Amare non è solo provare felicità; è anche litigare e poi perdonare.
È come un mazzo di rose con poche spine, quelle poche essenziali per capire se resisterai a quell'amore.
È come una pizza calda appena servita: il suo calore scalda le mani, il suo sapore ti riempie di gioia.
E quando finisce, ne vuoi ancora, vuoi sentire di nuovo quel calore, gustare di nuovo quel sapore, avvolgerti di nuovo in quel caldo che sembra infinito. Il mio consiglio, speciale per tutti, ma soprattutto per coloro che temono l'amore, è questo: innamoratevi.
Abbiate paura, feritevi, cadete, ma innamoratevi.
Vivete circondati dall'amore, che sia per voi stessi, per un animale, per una persona, per qualsiasi cosa desideriate.
Soffrite per amore, ma non rinunciate mai ad amare con tutto il cuore ogni volta, perché chi ama così, chi soffre, chi vive, non sbaglia mai.
Io l'ho capito quando ho abbracciato Marco per la prima volta, quando il suo corpo ha riscaldato il mio in un veloce abbraccio.
Lì dietro le quinte di quel palco.
Lì dopo aver lottato per la vittoria, vittoria sfortunatamente non avvenuta.
L'ho capito quando mi svegliavo e attendevo un suo messaggio, quando lo chiamavo a tarda notte solo per sentire la sua voce.
L'ho capito quando si è avvicinato a me a passo svelto, quando le sue parole uscivano decise dalla sua bocca.
L'ho capito quando la gelosia gli colmava gli occhi mentre io abbracciavo qualcun altro, quando lui pianse le prime lacrime, per me, quando io feci lo stesso.
Quello era amore.
Ora ripensavo a quelle parole.
Sotto un caldo sole, mentre la mia mano stringeva la sua su un tavolino in metallo. Lui mi aveva chiesto a cosa stessi pensando, non era da me essere così silenzioso.
«All'amore» avevo semplicemente risposto. Lui aveva sorriso «Oh, quindi stai pensando a me?» avevo ridacchiato.
«Non esageriamo».

La mia vita suonava in una danza fin troppo allegra per i miei standard.
Era un grandissimo Feeling Good, proprio quello di Nina Simone, con quelle note tanto alte e quella voce tanto scura .
Oppure come un What a Wonderful Word di Louis Armstrong.

Camminavo e mi guardavo intorno, il cielo era limpido, il sole splendeva come non aveva mai fatto.

Ballavo sulle note di Toxic fingendomi non so che celebrità.

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