montecarlo - monaco

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sì, proprio così, mark aveva la lingua nella bocca di un'altra, speravo vivamente fosse una tipa qualunque.
ma non lo era.

prima di rimanere lì impalata decisi di sedermi al mio posto per osservare meglio la situazione e quando i due si staccarono potetti vedere chi fosse la fortunata.

era yeji, l'ex di jaehyun.
lo stava facendo apposta.
aveva saputo di me.

me lo meritavo ? probabilmente sì.
le vere donne non si scopano i fidanzati delle altre.
ma è anche vero che le vere donne non si fidanzano per soldi e per status sociale.

yeji stava con jaehyun esattamente per questo.
il fatto che si stesse limonando un altro pilota dopo aver appena concluso una relazione di due anni lo confermava nuovamente.
morto un papa se ne fa un altro.

nonostante la cosa mi sconvolse, ora avevo una nuova consapevolezza: per mark non solo ero una stronza, ma ero anche la fidanzata di taeyong, colui che lo aveva pestato di botte.
questo era ancora peggio probabilmente.

non potevo farci nulla, avevo sbagliato, mi meritavo tutto questo. ma ora come potevo uscire da questa situazione?

donghyuck mi avrebbe potuto aiutare, ma ora non poteva più guardarmi in faccia.
e taeyong? avrei dovuto dirgli che mark sapeva tutto di lui?

non sapevo che fare, ma sicuramente non avrei ridetto in giro ciò che mi aveva rivelato donghyuck. ci mancava solo che facessi la spia.
dovevo parlare sicuramente con mark invece, per risolvere tutto e uscire da questa situazione.

eppure mi vergognavo così tanto a rivolgergli la parola, dopo tutto quello che era successo. mi sentivo uno schifo.

non a caso, dopo queste riflessioni, indossai la mia pelliccia nera, chiamai un taxi e tornai nell'hotel di taeyong, per prendere le mia valigia.

proprio nella hall dell'hotel incontrai una persona, l'unico assente quella sera alla cena dei piloti, jung jaehyun.

«arya? perché sei in questo hotel?»
chiese jaehyun stupito di vedermi.

«lunga storia, ho lasciato le mie cose nella camera di taeyong. ho perso il volo e sono rimasta a piedi, mi ha aiutato lui».

«e perché non hai chiamato me? lo sai che ci sono sempre per te » disse jaehyun, con un'espressione un po' schifata a dire la verità.

« l'ho incontrato per strada, davvero. siamo "amici" se si può dire, non potrei mai avere qualcosa con lui. tu piuttosto, perché non c'eri stasera?»

«sapevo che sarebbe venuta la mia ex e non volevo vederla. ho preferito rilassarmi nella spa dell'hotel»

«la tua ex si stava limonando mark lee questa sera»

sul volto di jaehyun si dipinse l'espressione canonica del disgusto, e come biasimarlo, lo ero anche io.

« dici che lo ha fatto apposta? perché ha scoperto di te?»

«penso proprio di sì».

«parlando di altro, davvero stanotte dormirai nel letto di taeyong? » chiese lui, ma aveva un sorrisetto malizioso.

«non avevo altra scelta... poi ho incontrato te» dissi a bassa voce avvicinandomi e sedendomi accanto a lui, dopotutto era sempre jung jaehyun.

«e dai, vieni in camera allora, quando taeyong non ti troverà saprà già il motivo»
mi cinse la vita con il suo braccio enorme, e mi diede un bacio sulla spalla scoperta.

"devo dimenticare mark" pensai.
e quella notte andò così.

-—-

il giorno dopo mi svegliai nostalgica, osservai il viso angelico di jaehyun ancora dormiente.
avevamo dormito insieme.
mentre lo guardavo a malincuore pensai che mai avrei potuto provare qualcosa per lui; tutta quella "magia" che non era altro che attrazione fisica, andava via dopo l'orgasmo, e l'unica cosa che rimaneva dentro di me era il vuoto che mi aveva lasciato la persona prima di lui.

jaehyun non avrebbe mai potuto rimpiazzare mark.

e io dovevo assolutamente andare a parlargli.

quando anche jaehyun si svegliò, ci preparammo per andare in aereoporto e salire sul suo jet per andare a miami.

proprio in quel momento mi arrivò una chiamata da toto, il mio capo. prima di rispondere imprecai in tutte le lingue dentro di me. ero fottuta.

«arya? prima di tutto, dove sei ? dovevi partire l'altro ieri» disse furioso.
«toto mi dispiace, sono stata molto male, e ho perso l'aereo, lo prendo oggi comunque» mentii.

«sarà... fatto sta che mancano all'appello tutti i tuoi report sulle gare. dovevi consegnarli più di una settimana fa, dove sono ?»

«li sto ultimando, manca poco e sono pronti» dissi un'altra bugia. in realtà non avevo fatto nulla.

«bene, per il prossimo mese sarai a silverstone, a fare tutto quello che non hai fatto.  tornerai a viaggiare con noi per il gran premio del canada. arrivederci »

non ci potevo credere che avrei saltato il gran premio di miami e quello di montecarlo, erano i miei preferiti.
ma il lavoro chiamava.

«arya guarda qui, non posso crederci»
jaehyun mi porse il suo telefono per farmi vedere una storia su instagram di yeji.

era la foto di un anello, mark era taggato con un cuore rosso.
ma che cosa avevo appena visto? si frequentavano da tempo allora ?
la rabbia pervase tutto il mio corpo.

era tempo di cambiare aria, un mese a silverstone sarebbe stato utile. ero stufa di correre dietro a questa gente.
mi serviva tempo per me stessa.

«jaehyun mi dispiace, ma devo andare urgentemente a silverstone, ti saluto qui»
ci salutammo con due baci sulla guancia, e trovandomi già in aeroporto andai a prenotare il primo volo per l'inghilterra.

e dunque avrei rivisto mark lee in canada,
nel suo paese natale.

𝒑𝒐𝒍𝒆𝒎𝒂𝒏 ;; mark leeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora