spielberg - austria

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mi ero addormentata accanto a mark lee, ma quando aprii gli occhi non provai nessun tipo di felicità o soddisfazione, neanche tranquillità.

mi svegliai paranoica, preoccupata, sebbene il nostro ricongiungimento fu voluto da entrambi.
mark lee era fidanzato, aveva detto alla sua ragazza di fidarsi, ma era tutta la notte che non si era più fatto vedere al di fuori della nostra camera.

mark lee, qualche tempo prima, aveva messo un anello di fidanzamento al dito di yeji.

mi chiedevo ancora più insistentemente allora,
perché nessuno era venuto a bussarci alla porta ?

« a che pensi ? »
sentii una voce flebile, rauca, era la sua voce. mi girai e vidi i suoi occhi illuminati da un piccolo raggio di sole che proveniva da una finestra socchiusa, l'unica cosa che portava un po' di luce in quella stanza.

era adorabile appena sveglio, l'espressione ancora stanca dalla sera prima, il sorriso appena accennato.

« penso al karma che mi tornerà indietro... non abbiamo fatto la cosa giusta mark, o forse sì, ma con i modi sbagliati »

« ho chiesto io a donghyuck di farmi quell'obbligo, mi assumo io le responsabilità sulle conseguenze » mi rispose lui.

« ho sbagliato a non alzarmi da questo letto e a non uscire da questa stanza, dovevo tornare lì e far finta di niente, sarebbe stato anche più facile gestire il tutto con yeji, ora che ci inventiamo ? »

mark mi guardò per qualche secondo senza dire nulla, poi torno a sorridere.
« arya... l'unica cosa che hai sbagliato è stato il provare a dimenticarti di me »

mi misi a ridere.
certamente, quella era un'impresa fallita in partenza.

mark mi strinse a sè e mi diede un bacio sulla fronte, eravamo ancora sotto le coperte.
« stai tranquilla piccola » mi disse.

ad un tratto decise di prendere il telefono, posato sul comodino dalla sera prima. notai ben cinque chiamate perse da yeji, tutte nel corso della notte, e alcuni messaggi da parte donghyuck.

un ottimo buongiorno direi.

« donghyuck mi ha scritto che yeji ha iniziato a delirare già dal momento in cui ci siamo allontanati, se ne è andata senza dire niente agli altri. meglio così sinceramente »

« dovresti andare a parlarle, ti ha chiamato tantissime volte » gli consigliai.

« quando avrò voglia lo farò, anche se doveva aspettarselo sinceramente » disse posando il telefono.

« beh oddio, le hai preso un anello di fidanzamento, non lo so....»

« le cose materiali non contano niente e lo sai. poi, sono più volte che nomini quest'anello, sei gelosa eh ? » .
di scatto si mise a cavalcioni sopra di me, la sua catenina dondolava in aria, sfiorandomi il petto.

« che vuoi fare mark lee? » dissi con tono di sfida guardandolo dritto negli occhi, in realtà stavo arrossendo, ma non volevo darlo a vedere.

notai il suo sguardo spostarsi dai miei occhi alle labbra, più volte, era ovvio ciò che voleva.

si chinò a baciarmi il collo, e non immaginate da quanto mi mancava il suo tocco. come la prima volta mi vennero i brividi, i respiri si facevano più profondi, iniziavo a sentire sempre più caldo.

« ti prego dimmi che non ti ha toccata nessun altro dopo di me » mi sussurrò all'orecchio, poi mi morse il lobo.

no, non potevo dirgli di jaehyun, non in quel momento.

lo baciai sicuramente per distrarlo, ma non potevo negare di essere affamata di lui, mentre con le dita gli sfioravo il petto, la schiena, i suoi addominali.

i nostri bacini ad un tratto si toccarono, in quel momento percepii la voglia, il bisogno, che mark aveva del mio corpo. mi venne da sorridere, dopo molti mesi l'effetto che gli facevo era rimasto lo stesso.

mentre baciava il mio collo la sua mano scivolò appena sotto il mio ombelico, e per stuzzicarmi con le dita tirava l'elastico dei miei slip, facendolo sbattere sulla pelle nuda.

sentivo il mio centro divenire sempre più bisognoso di attenzioni, ma mark sembrava girarci attorno con le dita, senza mai neanche sfiorarlo.

« che aspetti ? » gli sussurrai vicino l'orecchio.
non ce la facevo più ad aspettare.

« io ho atteso per ben otto mesi, tu dovrai resistere ancora un po' » rispose, posò il suo pollice sulle mie labbra, schiudendomele appena, ma non mi sarei mai aspettata che lo avesse premuto fino all'interno della mia bocca.

con l'indice spostò il mio intimo di lato, e con il pollice cosparso della mia saliva prese a fare movimenti circolari attorno al clitoride, passandoci sopra ogni tanto.

sapeva bene come farmi vedere le stelle, ma conosceva anche molto bene i miei limiti, si fermò proprio quando stavo per venire, lasciandomi totalmente insoddisfatta.

« mark perché mi fai questo ? »
ero a tanto così dal supplicarlo a toccarmi.

« non osare mai più a cancellarmi dalla tua testa » disse con degli occhi neri, profondi, carichi di attrazione.

mark scese più in giù, iniziò a lasciare baci e morsi nell'interno coscia, mi stava facendo impazzire con tutta questa attesa.

poi iniziai a sentire la pelle bagnata, e fu di lì a poco che mi ritrovai a contorcermi dal piacere sotto di lui.
la sua lingua e le sue dita sembravano essere coordinate in modo esperto, facendomi sentire come una dea sull'olimpo, potente in ogni cosa.

mark era quella esatta persona che mi faceva sentire emozioni, sensazioni, sentimenti, di altri universi, forse anche ignoti al comune essere umano.
con lui non c'era spazio nè tempo per le preoccupazioni, i problemi, i ripensamenti.

con lui forse stavo provando, per la prima volta, l'amore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 08 ⏰

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𝒑𝒐𝒍𝒆𝒎𝒂𝒏 ;; mark leeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora