silverstone - england

62 7 2
                                    

«7 minuti in paradiso con arya»

non ci potevo credere, faceva sul serio?

ci guardammo tutti negli occhi.
«yeji ti fidi di me ?» mark si rivolse alla sua ragazza.

«non puoi semplicemente bere e farla finita qua?!» disse lei chiaramente contrariata.

«ti ho detto, ti fidi di me ? »

lei non rispose e lui si alzò facendo cenno di seguirmi.
prima di salire al piano di sopra si fermò per sussurrare qualcosa all'orecchio di donghyuck.
" haechan fai anche venti ..."

ero così imbarazzata, stava veramente per succedere?
dopo tanti mesi un momento da soli io e lui .

mark mi portò nella sua camera da letto, mi fece accomodare ma non accese le luci. l'unica cosa che illuminava debolmente il letto era la luna.

io ero paralizzata, non riuscivo a spiccicare una parola.

«arya... secondo te è normale che ci è voluto un anno per parlarci una volta ?» disse serio con uno sguardo minaccioso, mi faceva paura.

mark non stava più fingendo. si ricordava tutto, come mi aveva riferito donghyuck.

« mi dispiace mark...ho avuto così paura che ammazzassero anche me .... qualcosa mi diceva che dovevo allontanarmi » risposi, ma mi venivano le lacrime agli occhi.

« senza spiegazioni nè nulla ? »

«avevano detto che la tua perdita di memoria sarebbe stata permanente, in questo modo non ti avrebbe fatto alcun male...»

« hai veramente scelto di soffrire così tanto piuttosto che tornare da me ? hai preferito questo al nostro amore..? »
mark era veramente serio, impassibile, ma vedevo i suoi occhi lucidarsi pian piano.

entrambi stavamo trattenendo le lacrime.

io non riuscii a parlare.
sì, avevo preferito una vita tranquilla, seppur senza di lui.

per alcuni minuti ci furono solo scambi di sguardi , mentre io ormai non trattenevo più le lacrime, scendevano numerose.

mark sembrò capire il mio punto di vista.
anche lui sapeva che mai avrei potuto fargli del male, ma ero comunque riuscita a ferirlo.

«dimmi la verità, hai amato altri dopo di me?»
la domanda fu inaspettata, ma quella sera ci parlammo senza filtri e senza orgoglio.

«ammetto di averci provato, ho provato a mentire a me stessa, ma tu eri sempre nella mia mente. perché mi chiedi questo? non sei felice con la tua nuova fidanzata?».

sul viso di mark apparve finalmente un sorriso.
«fidanzata ? mi conosci bene arya, non potrei mai amare delle materialiste opportuniste come lei».

« mi sembra che comunque l'anello al dito glielo hai messo, comunque ci stai insieme... »

« ma tu hai visto con chi stai ?? con la personificazione del motivo per cui ci siamo divisi, lee taeyong. come fai a stargli vicino dopo quello che mi ha causato ? »

come dargli torto.

« non siamo nulla. se lo è inventato lui. non parliamo neanche in privato. mi invita alle feste e io accetto perché spero di trovartici, coglione »

« e io sto con quella per infastidire a te, stupida »

a quel punto io e mark ci guardammo un attimo di sasso e scoppiammo a ridere . lui era proprio la versione maschile di me, e io la femminile di lui.

se prima mark era alzato in piedi davanti a me, ora si era seduto sul letto accanto a me, in modo molto intimo, cingendomi la vita con il suo braccio.

stavamo guardando la luna fuori.

«arya sono tanto stanco, questa gara mi ha distrutto, voglio riposare» disse mentre si spogliava.

«e gli altri cosa penseranno ? dobbiamo scendere prima» dissi, lui aveva lasciato la sua ""ragazza"" al piano di sotto, probabilmente molto agitata.

«sanno benissimo quello che devono pensare. sei sempre stata mia. si fotta taeyong e anche quell'altro che ti scopi a piacimento» disse mentre si sdraiava sotto le coperte.

beh che dire, con tanto di cappello.
neanche a me interessava molto degli altri.

mi spogliai anche io e rimasi in intimo, non avevo previsto il pigiama, in più mark mi aveva visto in tutti i modi e posizioni, non c'era da vergognarsi.

anche io entrai dopo poco nel letto e mark mi strinse a sè, come mai aveva fatto prima. io stessa sognavo di dormire insieme a lui da tantissimo, il mio sogno si era avverato.

ora eravamo io e lui, senza nessun problema o preoccupazione. ci riscaldavamo con il calore dei nostri corpi, ci guardavamo negli occhi con la testa sullo stesso cuscino.

mark mi accarezzò il viso lentamente, segnandomi i lineamenti con le dita, sfiorando le mie palpebre e soffermando il pollice sul mio labbro inferiore.
fu un secondo e ci baciammo, dopo un anno.
ci divorammo, perché eravamo stati troppo lontani l'uno dell'altro.
ci addormentammo, con i nostri nasi che si sfioravano mentre morfeo abbracciava sia me che il mio uomo.

𝒑𝒐𝒍𝒆𝒎𝒂𝒏 ;; mark leeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora