Pov's Carmine
La vedo girata di spalle che ammira il vesvio, più mi avvicino a lei più posso vedere le lacrime che le scorrono sul viso, nonostante fosse arrabbiata con me è venuta qui nel nostro posto, nel posto in cui ci siamo dati il primo bacio.
Mi dispiace così tanto di vederla soffrire, per lo più a causa mia.
La prendo per i fianchi e l'abbraccio da dietro.
<<Scusami>> le sussurro all'orecchio e le mordo il lobo.
<<Nun c sta bisogn e m chiedr scus, tant ij p te nun sent chiù nient>> mi si gela il sangue nelle vene alle sue parole.
<<Ij e Mattia stamm 'nziem, me sta luntan>> come? è seria?
<<Vec ca subbit t si scurdat e me>> sono infuriato sento tutte le vene del mio corpo gonfiarsi, temo che mi stiano per scoppiare.
<<A io? ma sì fin a mo t stiv vasann cu chell>> mi strofino il viso con le mani .
<<Mi ha baciato lei Tarantè>> mi guarda male.
<<Non è questo il punto, il fatto è che vuoi dire a me che ti ho già dimenticato ma tu hai fatto la stessa cosa con lei, non venire a farmi la predica, io non ti amo più ormai>> sono parecchio deluso dalle sue parole, mi allontano da lei e torno in cella, non voglio restare un minuto di più qui con lei.
Ho bisogno di una doccia calda per rilassare un po' i nervi sono nervoso e ho bisogno di staccare un attimo la spina.
Vado in bagno mi spoglio apro l'acqua e faccio scorrere l'acqua sul mio corpo, sono talmente assolto nei miei pensieri che non mi accorgo che due mani mi stanno stringendo, mi giro di scatto e vedo Rosa.
<<Taranté che c faij ca?>> chiedo sorpreso, spero che nessuno l'abbia vista entrare perché altrimenti potrebbe finire nei guai.
<<Nun è over ca nun t'amo chiù>> sorrido e la bacio con foga e la sbatto al muro.
<<Comm m si mancat Tarantè>> con un mano le stringo il seno destro e la sollevo da terra, lei prontamente allaccia le gambe intorno alla mia vita.
<<Pur tu m si mancat>> gli mordo il labbro inferiore e la penetro piano e inizio a muovermi dentro di lei lentamente, lei affonda le unghie nella mia pelle, sembrerò masochista ma mi era mancata da morire questa sensazione, non voglio vivere la mia vita senza di lei, ho fatto di tutto pur di stare con lei, e di certo non mi allontanerò adesso, non ora che l'ho ritrovata, lei è parte di me, dopo diverse spinte finalmente veniamo insieme felici e appagati.
<<Ti Amo Tarantè, tutti i giorni della mia vita>> sorride e mi bacia.
<<Perdonami>> dice con le le lacrime agli occhi, si stacca da me, si riveste velocemente e va via, ed io resto lì, come sempre del resto, come ogni volta che ha i suoi maledettissimi sbalzi d'umore, sono stanco non la reggo più è così lunatica, sono stanco di combattere la amo più della mia stessa vita, ma fose per lei non è così, forse non mi ama abbastanza.
Mi asciugo, mi vesto velocemente con una tuta grigia e una canottiera azzurra e torno in cella.
<<Di Salvo ci sono visite per te>>dice Lino a gran voce.
<<Grazie Lino arrivo subito >> lo rispondo e lui va via.
Raggiungo la sala colloqui e in lontananza vedo Tamara, alzo gli occhi al cielo, le ho già detto ieri che non voglio più vederla, che sono innamorata di Rosa, che non c'è spazio per lei nel mio cuore, certe volte credo sia proprio cocciuta, o è soltanto una ragazzina viziata.
<<Ah eccoti>> sbotta acida la bionda.
<<Che cosa vuoi Tamara?>> le chiedo seccato
<<Tu credi che io mi arrenda perché ti sei infatuato di quella puttanella Carmine, tu hai bisogno di una donna che ti dia stabilità e amore, e io questo posso farlo, cosa ci vedi in lei?>> vorrei prenderla a sberle, proprio non la sopporto, devi stare calmo Carmine infondo è pur sempre una donna.
<<Senti Tamara, vedi di non tornare più qui>> mi avvicino al suo orecchio e le sussurro.
<<Non ti azzardare a parlare mai più così di mia moglie altrimenti la prossima volta non resterò così calmo>> mi alzo dalla sedia sulla quale ero seduto e vado il più lontano possibile da lei.
Pov's Rosa
Sto camminando per il corridoio quando per mia sfortuna incontro la fidanzatina di Carmine che mi guarda malissimo.
<<Che hai da guardare?>> sbotto acida, proprio non la sopporto, non sopporto il fatto che lei abbia quello che avrei potuto avere io.
<<Io proprio non capisco cosa ci veda in te, sei così grezza>> si sono lasciati o e soltanto una mia sensazione?
<<Forz perché ij c sto p da chell ca nun c può da tu>> un ghigno compare sul mio volto.
<<E cioè, cosa sarebbe questa cosa che io non posso dargli?>> chiede lei, mi avvicino al suo orecchio per non farmi sentire da altre persone.
<<Nu Figlij>> lei sgrana gli occhi, adesso posso dire che mi sento soddisfatta, la lascio lì sconvolta e torno in cella con il sorriso sulle labbra.
<<Che succies, perché sorridi?>> chiede Silvia curiosa, mi avvicino a lei mi siedo sul suo letto e le racconto tutto.
<<Rosa, tu e Carmine vi amate, gli devi dire che aspettate un bambino, lo deve sapere e suo diritto, ed è vostro diritto crescerlo insieme come una famiglia>> Silvia ha ragione, io e Carmine ci amiamo, dal nostro amore sta per nascere nostro figlio, dobbiamo stare insieme, siamo una famiglia adesso.
Ad un certo punto io e Silvia sentiamo forti urla provenire dalla sala comune e corriamo a vedere, Carmine e Mattia stanno litigando, mi metto subito tra i due per Separarmi, noto che il moro di fronte a me ha il viso e alcune parti del corpo Tumefatte, mentre Carmine ha soltanto un po' il labbro inferiore spaccato.
<<Basta smettetela,sembrate due bambini dell'asilo>> urlo.
<<O Nammurat Tuoij adda semp provocà>> Carmine e furioso posso vederlo dalle vene gonfie sul collo.
<<Non è tua moglie, lei non ti vuole>> urla Mattia, cosa ha detto che sono sua moglie nonostante io l'abbia lasciato lì senza neanche parlargli.
Mentre sono assolta nei miei pensieri non mi rendo subito conto che Mattia sferra un pugno sulla mia pancia
<<Il bambino>> urlo e noto che Carmine e Mattia sbarrano gli occhi, ho seriamente paura, non voglio assolutamente che succeda qualcosa di grave a mio figlio non me lo perdonerei mai.Angolo Autrice:
Hey come va?
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia, fatemi sapere ci vediamo al prossimo aggiornamento