Stavo andando nel panico, non sapevo come difendermi e neanche chi fosse il mio aggressore.
Non riuscivo a pensare lucidamente, provai a tirargli qualche gomitata ma senza successo.<<Non ti agitare cosi, voglio solo prendermi ciò che tieni nella tua borsa. Se ti comporti bene forse potrò decidere di non ucciderti.>>
Pensai subito al libro, l'unica cosa preziosa che al momento avevo dentro alla mia borsa. No, non mi sarei fatta uccidere o sottrarre il libro e non sarei tantomeno rimasta ferma a guardare mentre questo pezzo di merda mi dava ordini e mi minacciava. Cosi sollevai la gamba e con tutta la forza che avevo gli calpestai il piede con il tacco spesso della mia scarpa.
L'uomo urlò e allentò di poco la presa, abbastanza per permettermi di staccarmi da lui e correre il più velocemente possibile.<<Dove credi di scappare?!>>
Mi voltai e lo vidi corrermi dietro, cercai di correre ancora più veloce, passando per le prime vie strette che mi capitavano davanti con la speranza di riuscire a seminarlo.
Non appena girai l'angolo di un'altra via stretta, vidi subito delle porte dei magazzini che stavano li e senza pensarci due volte aprii il portone e mi ci buttai dentro.
Cercai di calmare il fiatone che ormai era diventato cosi forte da fare quasi male, sentivo che ogni minimo rumore da parte mia avrebbe potuto decretare la mia fine. Non so cosa mi avrebbe fatto dato che ero riuscita a scappargli da sotto il naso e il mio istinto non prometteva niente di buono, soprattutto dopo l'ultimo avvertimento che mi aveva dato.
Rimasi ferma e in ascolto per cercare di capire se quell'uomo fosse ancora nei paraggi o se magari, ero riuscita a togliermelo dai piedi.Passarono alcuni interminabili minuti di silenzio assoluto, pensai a come avrei potuto sfuggire a tutti questi tirapiedi, perchè ero certa che questo fosse solo uno dei tanti. Se fossi tornata a casa, avrei messo a rischio anche i miei genitori e se gli fosse successo qualcosa, non me lo sarei mai perdonata. Non avevo idea di cosa fare... ma purtroppo dovetti ammettere che avevo assolutamente bisogno di una mano, non avendo poteri non sapevo come difendermi e di sicuro non mi sarei arresa consegnando il libro o la chiave come una fifona pappamolle.
Provai ad aprire la porta lentamente, per riuscire a controllare la stradina e vedere se ci fosse qualcuno, non appena diedi un'occhiata e non vidi nessuno, aprii un po' di più e uscii con estrema lentezza.
Avevo una paura folle, ma non appena fui sicura che non ci fosse nessuno nei paraggi, tirai un sospiro di sollievo e mi incamminai guardandomi sempre le spalle.
Forse non era un'idea saggia tornare al pub, ma non vedevo altre soluzioni, e in più date le circostanze avevo bisogno di Ofelia. Lei di sicuro mi avrebbe dato sicurezza, oltre che aiutarmi con Nathan, speravo che il suo aiuto potesse essere abbastanza.Potrei anche mollare tutto, dimenticarmi di Ofelia e di tutta questa storia... ma avere qualche notizia su Nathan ormai era diventato il mio obiettivo, senza contare che non era detto che mi avrebbero lasciata in pace o se avessero continuato a cercarmi senza badare a nient'altro.
Vi avviai il più velocemente possibile verso il pub, sperando che Enea fosse ancora li e avesse ancora intenzione di fare lo scambio. In caso contrario, lo avrei cercato e costretto in qualche modo.
Non appena uscii da quella via stretta e intravidi il pub infondo alla strada, tirai un sospiro di sollievo e aumentai ancora di più il passo. Non so per quale motivo entrare li per me era sinonimo di "Ok, sono salva ora", però di sicuro sarebbe stato meglio che stare da sola in delle stradine buie.Non appena arrivai davanti all'entrata del pub, spinsi la porta ed entrai cercando di intravedere Enea e se fosse ancora nei paraggi.
Il mio sguardo ricadde prima sul bar dove lo avevo lasciato, ma ormai non era più lì. Cosi cercai di intravederlo in mezzo alla folla, ora c'era molta più gente di prima che si era messa a ballare e a fare festa al centro del pub con la musica al massimo.
Non riuscendo a vedere bene se lui fosse oppure no li in mezzo a tutta quella gente, decisi di muovermi e buttarmi in mezzo a loro.
Probabilmente se lo avessi chiamato per nome non mi avrebbe sentita tanto era alta la musica, mi spingevo in mezzo alla folla che senza accorgersene a loro volta mi spintonavano e pestavano i piedi. Così mi guardai attorno e vidi che c'era anche un piano superiore con dei divanetti, probabilmente se fossi salita lì sopra avrei potuto vederlo perfettamente.
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SECRECY AND LIES
FantasyIris è una ragazza di 20 anni, che si porta dietro un costante senso di colpa e il desiderio di capire il mistero sulla scomparsa di suo fratello Nathan. Decide così di partire e di cercare risposte, durante questa sua ricerca della verità, incontr...