Capitolo 6

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<<Si.>>

Tirai fuori la chiave da sotto la mia maglia e la strinsi tra le mani, con ancora le lacrime che mi bagnavano il viso.

<<Quello che ho sognato...>> feci una breve pausa tirando un lungo sospiro prima di continuare a parlare.

<<Era un tuo ricordo, vero? Perché?>>

<<Ci sono cose che non posso dirti, finché non avremo suggellato un patto con un vincolo. Ma questo volevo che tu lo vedessi.>>

<<Lo hai fatto per spronarmi ad accettare?? Non hai pensato allo shock e al dolore che mi avresti procurato?!>> dissi con rabbia.

<<Iris... io non farò nulla che ti condizionerà nella tua scelta. Volevo solo che tu sapessi che io non ti sto mentendo e che so perché tuo fratello è sparito.>>

<<Come posso crederti?! Avresti potuto chiedermi il permesso! Dirmi se volevo vedere oppure no!>>

Il dolore che stavo provando era enorme, quel ricordo sembrava come se lo avessi vissuto veramente e rivedere Nathan dopo così tanto tempo mi aveva riaperto una voragine nel petto.

<<Mi dispiace, Iris.>>

<<Ti dispiace?! Non voglio più sentire nulla!>>

Mi tolsi la collana dal collo e la misi sotto al cuscino, mi alzai e andai dritta in bagno.
Non volevo più sentirla parlare, e se prima stavo iniziando a pensare seriamente di accettare il suo accordo, ora se lo poteva anche scordare.


Non appena mi fui preparata, mi misi la giacca e presi la mia borsa pronta ad uscire, non avevo neanche fatto colazione.
Dopo la conversazione con Ofelia la mia fame era sparita, e per il momento non avevo nessuna intenzione di portarla al collo, perciò la misi dentro ad una delle mie tasche interne della giacca.
Se mi avesse parlato, l'avrei zittita, almeno per un po'. Ora volevo solo rimettere in ordine le idee e capire come agire d'ora in avanti.
Anche se stavo impazzendo all'idea di poter sapere come continuava quel ricordo, di sapere come fosse sparito Nathan e cosa aveva in mano prima che io mi svegliassi, capire questo sarebbe stato un passo avanti per riuscire a trovarlo. Ma mi rifiutavo di accettare l'accordo in cambio di questa informazione, mi ha fatta sentire ingannata dall'unica persona che al momento sembrava essere realmente dalla mia parte.
Non so se riuscirò a fidarmi di lei ora, ma di sicuro l'avrei tenuta d'occhio.
Decisi che sarei passata a casa dei miei genitori. Almeno per avvisarli che in questi giorni non sarei tornata a casa per la notte, avevo anche intenzione di recuperare gli incantesimi che avevo trascritto grazie a quel libro, non mi ero ancora arresa all'idea che forse sarei riuscita a risvegliare in me qualcosa. Dopotutto, se la teoria di Ofelia era vera io discendevo da una famiglia di streghe, quindi nel caso in cui fossi riuscita in qualche modo ad usare qualche tipo di magia sarebbe stato un punto a mio vantaggio.
Senza contare che l'aiuto di Ofelia in quel caso sarebbe stato meno importante per me, mi sarebbe solo bastato sapere di più su Nathan e il resto avrei potuto farlo da sola con un po' di allenamento.

<<Ofelia, è ancora attivo l'incantesimo di protezione?>>

<<Si, non si interrompe finchè non sono io a scioglierlo.>>

<<Perfetto.>>

Ora avevo la sicurezza che nessuno sarebbe riuscito a rintracciarmi mentre ero a casa dei miei genitori.


Arrivai davanti casa, tirai un lungo sospiro come incoraggiamento a dover rispondere a tutte le domande che mia Madre mi avrebbe fatto non appena sarei entrata. Come potevo biasimarla? Non era da me sparire cosi e avvisare all'ultimo tramite un messaggio, perciò il minimo che avrei potuto fare ora sarebbe stato tranquillizzare entrambi. Ero certa che ci fosse anche mio Padre perchè la sua auto era ancora parcheggiata nel vialetto, probabilmente oggi si è preso un giorno di riposo.

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