Capitolo 3.

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Giulio.

Sono le quattro di mattina e non ho chiuso occhio. Che cazzo mi è preso ieri? Fare una canzone? Ma che cazzo c'ho in testa? Devo mantenere le distanze. Fra quattro ore devo stare a scuola, con Giorgio, non posso farcela, per la prima volta mi sento in imbarazzo, non può essere vero. Ieri Giorgio era sulle sue, ma perché mi faccio tutti questi problemi? Fottesega. Per fortuna esistono i telefoni, sono appena arrivato a scuola e, come sempre, sono solo, no, oddio, si sta avvicinando Giorgio, merda.

"Ciao Giù"
"Ciao."
"Che c'hai?"
"E li cazzi tua?"
"Certo che sei un tipo davvero strano, sei lunatico, comunque, giusto per chiedere, e se io accettassi la tua proposta?"
"Che proposta?"
"Quella di scrivere una canzone insieme"
"Senti, probabilmente ho sbagliato, io ho già iniziato la mia strada, da solo, e poi, anche se fosse, tu non eri convinto, è suonanta la campanella, devo entrare"

Perché ci tiene così tanto, non ho intenzione di "legare" con Giorgio, per nessun motivo, oggi pomeriggio devo controllare a quante visualizzazioni è arrivata "21 Motivi". Credo che Giorgio l'abbia visto, fottesega. Merda, siamo vicini di banco, che palle.

"Perché mi stai evitando Giù?"
"Oddio, che palle sei peggio di uno stalker. C'è una cosa che si chiama vita privata, dovresti avercela"

Il prof di lettere stava per decidere chi interrogare, che palle.

"Ma ieri tu hai detto... Lascia perdere, ti va di uscire oggi pomeriggio?"
"Mh, e va bene."

'Sabatello e Ferrario interrogati',

Merda ci mancava solo questa, ieri non ho aperto manco un libro e credo neanche Giorgio, che cazzo posso inventarmi?

'Sabatello inizia tu, parlami di un argomento a tua scelta.'

Cazzo gli dico? C'ho in testa solo le proposte che Giorgio mi ha fatto.

"Prof, posso iniziare io? Vorrei parlare di D'Annunzio"

No, non può averlo fatto sul serio. Cazzo, ma che minchia vuole? Mancano quindici minuti ed è finita l'ora. Mi ha salvato il culo, letteralmente.

"Sarebbe gradito un grazie"
"Nessuno te l'ha chiesto, quindi sti cazzi, non ringrazio nessuno"
"Mi sono rotto le palle."

Finalmente ha capito che lo sto allontanando.

"Mi sono rotto le palle di essere l'ermaginato, quello preso di mira, stile gran cazzi, tutti sti stronzi non formano mezzo cervello insieme, mi piacerebbe usare il rap, scrivere canzoni esprimendo tutto ciò che provo, e non so perché ma credo che tu sia la persona più adatta con cui farlo. Credo che anche tu usi il rap per lo stesso motivo."

Minchia, non era proprio questo il messaggio che volevo che capisse, merda, dovrei chiudergli quella bocca, dice cose troppo vere. No, non deve andare così, dobbiamo chiarire.



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