Capitolo 8.

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Giorgio.

Adoro infastidire Giulio. Mi diverte troppo. Stamattina ci dobbiamo vedere per registrare l'altra canzone, ma oggi pomeriggio ci andiamo a cannare. Sta volta solo io e lui.

"Giorno testa di cazzo"
"Giorno Giù"
"Pronto per registrare?"
"Certo. Hai già pronte le canne per stasera, in fondo è sabato, stanotte prometto che siamo solo io e te"
"Tu mi stai dicendo che dovrei passare il sabato sera con una testa di cazzo? Oddio."

Finimmo presto di registrare. La nostra vita stava finalmente cambiando, gli scolti stavano aumentando e le persone iniziavano ad amare le nostre canzoni, iniziavano ad amare noi stessi.

"Giù, che ne dici se mangiamo fuori?"
"Testa di cazzo scollati, comunque okay, solo perché ho fame, e non mi ingozza ad andare a casa" -rise.
"Wow, stiamo prendendo troppa confidenza"

Mangiammo un casino di pizza, ma avevamo voglia di cannarci e quindi andammo nel nostro solito polisto che era abbastanza fresco e, quel figlio di puttana c'aveva una scorta di vodka, in pratica ero nel paradiso.

"Figlio di puttana, quindi avevi ancora della vodka"
"Non la condivido con il primo che passa" -rise.

Mi piaceva vederlo ridere, perché se rideva era felice ed era felice quando stava con me. Non so come si potrebbe definire due persone che passano il sabato sera a cannarsi e a fare battute squallide, più che altro Giulio faceva le battute io ridevo e basta, ma io tutto ciò lo chiamo divertimento, dopo tanto tempo.

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