Capitolo 11

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Volo diretto per Roma,

23 Settembre 2022

Arya

Il nostro aereo ha appena preso il volo, e io, avvolta in una morbida coperta color mirtillo, non posso fare a meno di lasciarmi rapire dallo spettacolo delle isole incantate che si susseguono sotto di noi. Le loro forme sinuose emergono dall'azzurro dell'oceano come gioielli sparsi su un tappeto blu, regalandomi un momento di serenità nel caos che si agita dentro di me.

Non so se fidarmi di Ferit sia stata la decisione più saggia. Il mio sesto senso mi invia segnali confusi, come un faro che lampeggia nella nebbia, avvertendomi di pericoli imminenti che non riesco ancora a decifrare. Eppure, non posso ignorare quella sensazione di inquietudine che si fa strada dentro di me, avvolgendomi come una coltre di nebbia densa.

La cabina dell'aereo è pervasa da un leggero brusio di voci e il dolce rumore dei motori che si fanno strada attraverso le nuvole. Le luci soffuse creano un'atmosfera rassicurante, ma il mio cuore batte più forte del solito, come se fosse in sintonia con la turbolenza dei miei pensieri. Mi volto nuovamente verso la finestra e osservo il panorama che si srotola lentamente sotto di noi. La terra sembra danzare al ritmo del vento, e mi chiedo se anche il mio destino sia segnato da una coreografia invisibile, se anche io debba ballare al suono di una melodia che non ho ancora imparato.

Ferit è seduto accanto a me, il suo profilo nitido delineato dalla luce soffusa. Mi guarda con occhi scuri come l'abisso e penetranti, per un istante mi sento smarrita nel labirinto delle sue emozioni. C'è qualcosa in lui che mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo, come se fossi attratta da un fuoco che brucia troppo intensamente per poter essere domato.

Lo osservo attentamente, con lo sguardo perso nei pensieri mentre manipola il telefono con un'espressione turbata. Una leggera ruga si forma sulla sua fronte, indicando una preoccupazione che non riesce a nascondere completamente. Mi chiedo cosa stia pensando. I nostri sguardi si incrociano, e per un istante percepisco una sorta di imbarazzo nei suoi occhi, come se fosse stato colto di sorpresa nel momento in cui ho notato il telefono.

«Qualcosa non va?» chiedo, cercando di sondare la sua mente senza essere troppo invadente.

Ferit solleva lo sguardo, e per un attimo sembra esitare, come se stesse valutando se confidarmi o meno la sua preoccupazione. Poi, con un sospiro leggero, decide di rompere il silenzio.

«Qualcuno ha avvisato tuo padre riguardo al tuo rientro a Roma,» le parole che escono dalle sue labbra portano con sé un peso sottinteso, come se ci fosse di più dietro quella semplice comunicazione.

«Molto probabilmente i tuoi genitori saranno all'aeroporto ad attenderti al tuo arrivo,»conclude, con un sospiro che sembra tradire una certa preoccupazione, forse per ciò che questa notizia potrebbe significare per me.

La sua affermazione mi colpisce come un fulmine a ciel sereno, lasciandomi completamente impreparata. Sono scioccata, non me l'aspettavo affatto. La mia mente trabocca di domande senza risposta mentre cerco di elaborare il tutto.

«Come hanno fatto a sapere del mio arrivo? È possibile una cosa del genere?» Chiedo titubante.

La mia respirazione diventa affannata, quasi a lottare per trovare un po' d'ossigeno in quell'aria improvvisamente rarefatta. La testa mi gira, e con mano tremante mi appoggio al sedile accanto a me, chiudendo gli occhi nel tentativo di ritrovare l'equilibrio perduto. Faccio un respiro profondo, cercando di placare l'agitazione che mi stringe il petto e penso alle inevitabili conseguenze.

«Come farò ad affrontare la mia famiglia?»  Le parole mi sfuggono con un mix di   disperazione e rabbia repressa. Passo una mano tra i capelli, agitata, mentre i pensieri si accavallano nella mia mente.

«Ho commesso un grandissimo errore a fidarmi.» Ripenso con amarezza a tutti gli sforzi e sacrifici che ho fatto, vedendoli ora svanire nel nulla. Mi chiedo quale sia stato il senso della mia fuga se alla fine non sono riuscito a prendere una decisione chiara e definitiva.

Ferit si avvicina con passo delicato. Nonostante i miei sforzi disperati, le lacrime iniziano a scivolare calde lungo la mia guancia, tradendo la mia paura e la mia fragilità. Con voce dolce e rassicurante, mi dice: «Ti ho promesso che ti avrei aiutata e lo farò. Non ti lascerò nelle sue mani.»

Un lampo attraversa i suoi occhi, illuminati da una probabile idea appena scattata nella sua mente. Sposta lo sguardo verso il finestrino dell'aereo, poi torna su di me, accennando un lieve sorriso.

«Accetto. Sono disposta a fare qualsiasi cosa, Ferit, pur di non sposarlo.» le mie parole escono con determinazione mentre prendo le sue mani con gesto supplichevole.

La paura di tornare indietro mi assale come un'ombra minacciosa, e sento il bisogno impellente di aggrapparmi con tutte le mie forze all'unica speranza che mi resta.

Un sorriso fugace si dipinge sul suo volto. Con un movimento fluido, si alza dal sedile e si allontana verso la cabina di pilotaggio. Rimango lì immobile e confusa, con il cuore che batte forte nel petto, e la consapevolezza che il mio destino è ora nelle sue mani.

Dopo cinque lunghi minuti, Ferit fa ritorno e mi porge un bigliettino piegato con cura. Lo apro con curiosità per leggerne il contenuto e non riesco a credere ai miei occhi.

"SPOSAMI"

Vengo colta di sorpresa e la vista si annebbia per un istante, come se non riuscissi a credere a ciò che sto leggendo

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Vengo colta di sorpresa e la vista si annebbia per un istante, come se non riuscissi a credere a ciò che sto leggendo.  Le mie mani tremano leggermente nel momento in cui guardo Ferit con occhi increduli, cercando di capire se tutto ciò sia reale o un sogno. La mia voce si spezza quando tento di rispondere, sopraffatta dalle emozioni.

«Cosa?» riesco a balbettare, guardandolo con occhi increduli.

Lui, con uno dei sorrisi più dolci che abbia mai visto dipinto sul volto, conferma con fermezza: «Ho detto Sposami, Arya.»

- Angolo Autrice -

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- Angolo Autrice -

Cari Lettori,

Ecco pubblicato il capitolo 11,
Fatemi sapere cosa ne pensate 🙈
Con affetto la vostra Cal 🦀

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