Roma 27 Settembre 2022
Vivere l'avventura è pericoloso,
anche a grandi linee,
giacché quel che se ne ricava non è altro,
di solito, che una somma più o meno consistente di delusioni e di rimpianti.«Adesso mi spieghi nuovamente tutto» dice Karola, strabuzzando gli occhi mentre stringe tra le mani una tazza di tè caldo con un pizzico di Chia.
Sono a casa sua da due giorni, ho portato solo uno zaino, preparato velocemente dai gemelli, con qualche cambio di vestiti e il caricatore del telefono.
Non riuscivo ad affrontare mio padre, il pensiero di guardarlo negli occhi mi paralizzava.
Karola è l'unica che capisce cosa sto passando in questo momento, a cui posso raccontare tutto senza paura di essere giudicata, a parte Evelin. Anche lei sa cosa si prova, e so che sarebbe qui in un attimo se le chiedessi aiuto.
«Sono scappata. Di nuovo.» dico, stringendo al petto il mio Bubu, come se un orsetto potesse proteggermi dalla vergogna che mi attanaglia.
«Esattamente da cosa? Cosa ti sta bloccando?» mi incalza lei, senza peli sulla lingua, come suo solito. «Che senso ha avuto per te questo viaggio, Arya? Sono quasi uscita fuori strada quando mi hai chiamato dicendomi che ti eri sposata!» afferma con tono di rimprovero, alzandosi dal divano per afferrare il suo telefono che continua a suonare insistentemente.
«Già.» mormoro con un filo di voce.
I ricordi di quella sera si fanno vividi nella mia mente, immagini che mi tormentano, spezzoni che si ripetono senza sosta, come un disco rotto.
«Lasciami andare dico, cercando di liberarmi dalla sua presa, mentre mi trascina con decisione verso il parcheggio, dove la sua Volvo nera ci attende. Il suo sguardo è freddo, concentrato, come se nulla al mondo potesse fermarlo.
«Ferit Malik, ho detto di lasciarmi andare!» La mia voce si spezza nella tranquillità della notte, mentre strattono il suo braccio con tutta la forza che ho, cercando di sfruttare l'attimo di distrazione.
Riesco finalmente a liberarmi dalla sua stretta e indietreggio di un passo, cercando di capire come sono finita in questa situazione.
Lui rimane lì, immobile, i suoi occhi scuri brillano nel buio della notte che cala come un velo silenzioso attorno a noi. Le sue braccia sono incrociate al petto e la camicia sembra sul punto di strapparsi, tesa dai muscoli delle sue braccia, e le vene che pulsano sotto la stoffa.
Vorrei urlargli contro tutto il disprezzo che provo, ma la verità è che mi sento attratta da lui come una calamita. Sento un'irresistibile voglia di avvicinarmi e baciarlo con tutta la forza che ho.
«Da quanto siamo così formali?» chiede con voce bassa e vellutata, carica di un'ironia sottile che mi fa tremare dai piedi alla punta dei capelli.
«Da quando ho saputo chi sei davvero» dico non distogliendo lo sguardo in segno di sfida.
Lui si avvicina, le sue dita adornate di anelli accarezzano i miei capelli con una leggerezza inquietante che mi lascia perplessa.
«E dimmi, Arya» dice con un tono seducente, «chi pensi io sia davvero?» Ingoio la saliva bloccata in gola nel momento in cui mi sfiora.
Odio il potere che il suo tocco ha su di me...
«Sei un Malik. Ferit» rispondo, come se queste parole potessero bastare a racchiudere tutto ciò che penso.
«Sì, Arya, sono un Malik. Mi sembra di averti già detto del mio cognome» replica con un sorriso gelido.
STAI LEGGENDO
Arya - Ricomincio da Me
Romantizm- Romance- Spicy 🌶️🔥 Arya Mandal, sognatrice e figlia modello ha molto progetti per il suo futuro ma nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno, tutto cambia: la sua famiglia le impone un matrimonio combinato viste le sue origine indiane. R...