13. Adesso l'ho capito

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Geto's pov

"Cosa vuoi che ti dica?" chiede. Percepisco la sua paura di sbilanciarsi più di quanto non vorrebbe. Non sa cosa dirmi e si protegge con la freddezza.

"Che non mi sto impressionando" rispondo, sperando di smuovere qualcosa in lui. Sento il battito del mio cuore propagarsi per tutto il corpo, è così forte che non so per quanto riuscirò a reggere.

Satoru mi guarda e posso giurare di aver avuto, per un istante, l'impressione che stesse per baciarmi. Qualcosa l'ha frenato. Ma cosa? Perché non riesce ad ammetterlo a se stesso? Satoru, se non riesci tu, toccherà di nuovo a me farlo. L'ultima volta non è andata molto bene.

Mi avvicino lentamente a lui. I pensieri iniziano a fluire allo stesso ritmo del mio cuore, non riesco più a stargli dietro. Ma una cosa è certa, adesso l'ho capito. Ho capito cosa provo per questo magnifico ragazzo al mio fianco.

Non ho più la capacità di controllarmi, è in grado di ridurmi in questo stato. Preso dalla passione, inizio a baciargli il collo mentre gli passo dolcemente una mano attorno al bacino, poi salgo man mano più su, per arrivare finalmente alle labbra. Lo desidero con tutto me stesso, i giorni in missione mi hanno fatto comprendere ciò che provo. Non riuscivo più a stargli lontano. Adesso è finalmente qui davanti a me e sto per baciarlo di nuovo, questa volta con la consapevolezza dei miei sentimenti. Ma... cosa è successo? Non riesco a farlo, non riesco a toccare le sue labbra!

Mi ci vuole qualche momento per capire. Si tratta del Minimo Infinito. Appena realizzo allontano velocemente il mio volto dal suo. Non posso crederci. Cosa c'è che non va? Mi sono sbagliato su tutto? Non lo voleva anche lui? Gliel'ho letto in faccia! E invece è successo di nuovo e questa volta andrà a finire anche peggio dell'altra volta: non potrò rimediare in nessun modo.

Satoru mi guarda con gli occhi lucidi, poi abbassa lo sguardo. Non posso sopportare questa situazione per un ulteriore istante. Faccio per andarmene, ma Satoru mi blocca un braccio. "No, ti prego. Non fare così" mi supplica con la voce strozzata. Resto seduto al bordo del letto, dandogli le spalle. Cosa vuole che faccia?

Vorrà dire che la prossima volta starò attento, non pensare mica che possa cascarci di nuovo, eh Suguru? E invece, eccoti qui, ci sei cascato in pieno e nel modo peggiore di tutti.

Stiamo in silenzio per un po', effettivamente non c'è molto da dire. Non so perché non vuole che me ne vada, con questo silenzio non si arriverà comunque da nessuna parte.

Poi improvvisamente Satoru si fa coraggio. "Non ti stai impressionando" dice. Quattro semplici parole che non avrebbero potuto rendermi più contento. "Allora perché?" domando.

"Suguru, tu sei troppo importante per me. Non riesco a sopportare l'idea di allontanarmi da te. Io... non sono sicuro di ciò che provo, sono pervaso dai dubbi. Non voglio illuderti, non me lo perdonerei".

Resto in silenzio con le lacrime agli occhi. "Guardami" dice. Scuoto la testa. Satoru si alza dal letto e si inginocchia di fronte a me. Alza la testa per guardarmi meglio, con le dita mi sfiora le guance per asciugare le lacrime e mi sorride.

"Adesso, cosa succederà? Come dovremmo comportarci? Ho di nuovo combinato un casino. Sono un disastro". Scoppio di nuovo in lacrime.

"Come dovremmo comportarci, dici? Come sempre! Altrimenti in che modo credi che risolverò i miei dubbi. Dai adesso alzati". Mi tira per un braccio per farmi alzare dal letto e mi stringe in un forte abbraccio. Lo stringo a me come se potesse andarsene per sempre da un momento all'altro. Non andartene.

"Che ne dici se ci andiamo oggi al cinema?" mi chiede, svincolandosi dolcemente.

"Basta che non sia un film d'amore strappalacrime. Non lo reggerei al momento" ironizzo.

"Dai Suguru, ti sembro un ragazzo che guarda film romantici?" ride.

Dopo esserci separati per vestirci e sistemarci, ci incontriamo all'entrata dell'istituto. "I film che danno oggi al cinema sono gli stessi che ti ho mandato per messaggio qualche giorno fa. Non è molto vasta la scelta" mi dice.

"Adesso li controllo. A proposito, scusami, ma quel giorno in missione è stato orrendo e ho completamente dimenticato di risponderti" dico cercando tra le foto nella nostra chat.

"Non sono bastati dieci cioccolatini? Grazie per l'informazione, la prossima volta ti farò una scorta più grande" ammicca.

Gli sorrido. "La prossima volta non li accetto se sono meno di cinquanta, vedi di essere preparato".

Controllo i vari film, ce n'è uno che sembra molto bello. "Che ne dici di questo?" chiedo indicandogli Inception.

"L'avevo visto anche io! Okay, perfetto. Mancano solo i biglietti. Muoviamoci, altrimenti non arriviamo in tempo" dice strattonandomi fuori dall'istituto.

Non so come farò a far finta che non sia successo nulla, a sopportare quest'agonia. E se poi mi dicesse che no, non c'è nessuna possibilità? In quale assurdo modo potrò togliermelo dalla testa.

Suguru, hai questo brutto vizio di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto. Cerca per una buona volta di avere speranza e di abbandonare questo pessimismo. Satoru si sta solo preoccupando di non illudermi, ma come può risolvere i suoi dubbi non arrivando fino in fondo? Il bacio non sarebbe dovuto essere un modo per confermare o negare i suoi dubbi? A volte non riesco proprio a capirlo.

In un batter d'occhio mi ritrovo al cinema. "Salve. Vorremmo acquistare due biglietti per Inception, grazie" dice Satoru alla ragazza che si trova alla cassa. "Ecco a lei, sono 20€". Dopo aver pagato e preso anche fin troppi popcorn per sole due persone, andiamo nella sala e ci sediamo aspettando l'inizio del film.

Love is the most twisted curse of them all | SatosuguDove le storie prendono vita. Scoprilo ora