Chapter Four

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Prima di iniziare faccio un giro di nomi generali per associare ciò che sento in tv con le facce, ed essendo dotata di una buona memoria fotografica, entro la fine della cena dovrei ricordarmeli più o meno tutti.

"Allora Beatrice, raccontaci un po' più di te" mi chiede Manuel Locatelli.

"Cosa volete sapere di preciso?" domando non sapendo da dove partire.

"Boh, magari se vai ancora a scuola, cosa ti piacerebbe fare più avanti, se ti piace il calcio, non lo so quello che vuoi" continua sempre lui.

Tutti sono in silenzio attendendo la mia risposta, mi sento particolarmente in soggezione ma cercherò di far finta di nulla perché capisco che per loro sono una figura nuova e vogliono capire qualcosa su di me.

"Allora" comincio "sì, vado ancora a scuola e attualmente ho appena finito il quarto anno di liceo scientifico.
Alla fine del prossimo anno mi piacerebbe andare all'università a fare scienze della comunicazione, nello specifico comunicazione digitale e poi lavorare come Social Media Manager" termino il mio discorso e ho 40 paia di occhi puntanti addosso, come se avessi detto qualche oscenità.

"Piccola Cambiaso, mi piaci molto sai?" mi dice Danilo.

"Mi fa piacere" dico sorridendo.

"Invece per quanto riguarda il calcio, ti piace o proprio lo snobbi?" mi viene rivolta questa domanda, ma questa volta da Dusan.

"Allora, ammesso che ancora non ci capisco tantissimo, lo seguo da quando ero piccola perché lo guardavo assieme a mio papà e al vostro numero 27."
"Ogni volta provavano a spiegarmi qualche nozione tecnica che puntualmente non capivo mai."
" E ovviamente sono Juventina" finisco per precisare.

"Uhhh ci piace" sento dire da Kenan che poi riceve uno scapellotto da Dusan.

"Grazie, anche se non avevo bisogno della tua approvazione" gli dico senza rivolgergli lo sguardo e tutti si mettono a ridere.

Mi è uscita spontanea.
Non so neanche il motivo per cui ho risposto così, visto che personalmente non mi ha fatto nulla e non lo conosco nemmeno.
Forse mi sto lasciando condizionare un po' troppo sull'idea del Turco fatta a casa di Amelia.

"Stavo dicendo, che ovviamente sono Juventina, ma quando mi sono ritrovata a dover guardare le partite senza Andre, perché era dall'altra parte dello schermo con voi, ho dovuto arrangiarmi a capirne qualcosa; ma sappiate che vi guardo sempre e sono fiera di voi, anche se non tutto sta andando come sperato" finisco con un debole sorriso.

I loro volti si rabbuiano perché capiscono di cosa io stia parlando, ma subito si riprendono e mi ringraziano.
I nostri discorsi vengono interrotti dalle prime portate che iniziano ad arrivare e in due minuti siamo tutti in silenzio, tranne per Danilo, Gatti e Perin che stanno parlando tra di loro di qualcosa di tecnico troppo difficile per me da comprendere.

Al termine della cena stiamo seduti al tavolo per un'altra mezz'ora buona, con qualcuno che continua a fare domande su di me, altri che parlano per conto proprio e poi c'è Kenan che si sta impegnando assieme a Soulé a costruire una torre con le lattine di Coca Zero che hanno bevuto fino ad ora.
Io li osservo e scommetto con me stessa quanto ci metterà a cadere questa volta; perché si, è almeno la terza volta che provano a rifare questa torre e ogni volta cade prima di quella precedente.
Più li guardo e più credo che siano abbastanza stupidi, ma vabbè.

Smetto di prestare attenzione ai due ragazzi e torno a seguire i discorsi della gente seduta dall'altra parte del tavolo, che invece stanno mantenendo una conversazione un po' più da adulti, soprattutto quelli che hanno figli piccoli che stanno parlando proprio di loro.
Approposito di questo Manu mi mostra una foto del suo piccolo Theo che è veramente bellissimo, ma impossibile non dire una cosa del genere, tutti i bambini sono belli e a me piacciono un sacco.

MY KIND OF LOVE || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora