Personalmente trovo che uno stile descrittivo sia perfetto, ma come ogni strumento, bisogna conoscerne i limiti, per non spingerlo oltre.
Non si deve arrivare all'astrazione.
«Jim era un bell'uomo.»
Porta a una domanda. È importante definire che lo fosse?
No. Posso eliminare il pezzo?
Se fossi in uno di quei sporadici casi il cui lo posso tenere devo sapere che è una scorciatoia, dove il lettore è tenuto fuori dalla scena da un narratore invadente. L'informazione non sarà incisiva e tenderà a essere dimenticata.
Un altro aspetto è l'astrazione. Una descrizione lasciata così spingerà i lettori a riempire i buchi. Si costruirà una immagine della bellezza di Jim, ma se per ragioni della storia Jim dovesse essere per forza biondo, con le lentiggini e gli occhi grigi?
Sarebbe meglio descrivere dei particolari più oggettivi che portino il lettore a far pensare che Jim sia un bell'uomo. In pezzi così lo stile descrittivo deve lasciare spazio allo stile show, don't tell.
«Jim sorrise cordiale, con una espressione che gli arrivava agli occhi, gonfiò involontariamente il petto, mentre il suo profumo fresco e discreto si spandeva nell'aria.»
Come scrittori, dice King, dovete avere una "cassetta attrezzi" varia e adeguata.
Le cose da sapere fondamentali di ogni attrezzo o tecnica sono due:
Cosa ci posso fare;
Il suo limite.
Posso scrivere un intero libro con una tecnica descrittiva? Indubbiamente sì, senza arrivare all'astrazione.
Posso scriverlo con tecnica sdt? Sì, senza arrivare alla scrittura a naso.
Però la domanda che vi porterà a essere degli autori completi è: Ma se usassi una tecnica mista? Bene. Quella misura in cui bilanciate, ad esempio, questi aspetti vi aiuterà a trovare la vostra voce autoriale, cioè quel punto di equilibrio strettamente personale che vi rende inconfondibili.
Poi viene l'affermazione: «Ma le tecniche standardizzano la scrittura.» Aggravate magari dal concetto: «Le tecniche limitano la creatività.»
Vero. Una sola tecnica: bianco-sdt, o nero-descrittivo, potrebbe limitarvi, o evidenziare i vostri limiti, ma vi sto proponendo una scrittura consapevole, personale e a toni di grigio.
La mia impostazione è sempre quella di guardare le possibilità e i limiti, in tutto e lo dimostro. Nella sezione romanzi ci sono i miei scritti.
Il limite? Non ho certamente Mondadori alla mia porta e la mia scrittura può sicuramente essere migliorata in molti aspetti.
Il punto di forza? Uno di voi mi ha detto: «La mano è la tua, anche in questo romanzo.»
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Romanzare
Non-FictionIl manuale di scrittura creativa che sto scrivendo per il mio gruppo facebook, facendo tesoro di quello che ho studiato, la mia esperienza nell'editing della gente che ho portato a pubblicare e degli scritti di Jenkins