Echo

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Alexis fugge dalla cucina in preda al panico, o forse, nemmeno è panico. Forse sono tante emozioni che la stanno letteralmente travolgendo, quasi a farle un male fisico.
Ace rimane da solo in cucina, e si siede su una sedia a peso morto, sbuffando. Ma cosa gli è passato per la mente? Stava per mordere sua sorella! Ha quasi perso la testa quando tre gocce del suo sangue sono cadute sulle sue labbra. Non è stato un semplice scherzo andato troppo oltre, come ha cercato di fare intendere alla rosa. Lui la... desiderava? Si, forse è così. Desiderava quella ragazza, il suo sangue, la sua anima, tutto. Sospira alterato, detesta non avere sotto controllo la situazione, eppure, in questo caso, non dipende da lui. I suoi sentimenti si stanno burlando di lui, si sta innamorando di un'umana!

Alexis corre in camera sua e, una volta entrata, si appoggia alla porta e si siede a terra, come fosse inseguita dal diavolo in persona. Anche se, fino a poco prima, il diavolo era proprio di fronte a lei, ed era tentatore, dannatamente tentatore, ed aveva le sembianze di suo fratello maggiore. La ragazza porta una mano al suo collo, solo un po' graffiato, ma nulla di evidente. Ripensa alla scena di poco prima, e ne è sempre più certa. Lo voleva. Voleva che Ace andasse fino in fondo, che la mordesse, che la facesse sua per l'eternità. Certo, ha avuto paura, ma il sentimento di terrore era sovrastato da un altro, ben più potente. La forza del desiderio. A quel pensiero, la rosa arrossisce di colpo, per poi sorridere. Lei non ha mai pensato a questo genere di cose, lei è sempre stata una ragazza casta e pura. Poi ripensa al ragazzo dai capelli d'argento. Perché assomigliava così tanto al suo amico Echo, anche lui servo dei Baskerville? A proposito di Echo, che fine avrà mai fatto? Sono giorni e giorni che non lo vede al castello, ed è un po' preoccupata. La giovane si alza e va alla stanza del suo amico, bussa, convinta che anche stavolta non riceverà risposta. Invece la porta si apre, e la giovane si trova di fronte ad un ragazzo dai capelli argento. Sembra un po' scosso, ma felice di vederla.

" ciao Alexis... "

" Echo, ma dov'eri finito? Sono giorni e giorni che non ti fai vedere, ero preoccupata ".

" Sono stato poco bene, ho preferito non farmi vedere. Ma tu stai bene? " Chiede lui sforzandosi di sorridere. Alexis è perplessa ma annuisce, entrando nella stanza, piuttosto buia. Da quando il suo amico è diventato così cupo? Lui è sempre stato un ragazzo solare ed estroverso.

" sei sicuro di stare bene? Sai che a me puoi dire tutto, sei l'unico che mi stette vicino durante quegli anni di prigionia "

" sto bene ti dico, non preoccuparti per me. Ho sentito che il signorino è ritornato "

" si è tornato... " fa lei arrossendo. Echo intuisce subito che la rosa deve essersi presa una cotta per il giovane figlio di Allen e Risa, dopo tutto è un bellissimo ragazzo. Alexis continua il discorso. " Sai, anche io sono una Baskerville. Ho scoperto che... beh, il re, Allen, è il mio vero padre ". Per poco Echo non si strozza con la sua stessa saliva, la guarda.

" Tu sei... "

" Si, mi sono innamorata di mio fratello " Dice arrossendo cime un semaforo. " Su prendimi in giro, ne hai tutti i motivi ". Lui invece si limita ad abbracciarla, e lei ricambia. Il ragazzo ha una strana espressione, che lei però non può vedere. Sembra quasi preoccupato, o vittorioso, è indecifrabile.

" Anche io so qualcosa delle mie origini, ma preferisco non parlarne " fa lui con un alone di mistero e staccandosi dalla ragazza, che lo guarda perplessa. Ma preferisce non indagare ulteriormente, e dopo un po' si congeda.

" bene, ti lascio riposare. Devo andare ad occuparmi delle mie faccende ora ". Sorride ed esce dalla stanza, ed Echo rimane da solo. Si siede sul letto e si prende la testa tra le mani.

" per quanto ancora andrà avanti questa storia... " si alza e si avvicina allo specchio, vi mette una mano su, ma chi vede riflesso non è lui stesso, o meglio, sembra una sua copia malvagia, con un ghigno malefico e crudele.

" finchè non avrò preso quella mezzosangue dovrai aiutarmi mio caro ". Ribatte il suo " alter ego " misterioso. Echo scuote la testa.

" No, non voglio aiutarti a fare del male ai miei unici amici, Ace ed Alexis. Loro mi hanno sempre aiutato, gli voglio bene! "

" dimentichi che noi due siamo la stessa persona, stupido! " Infatti Echo si sente ancora male, come fosse una punizione. " Da quando sono riuscito ad uscire dalla tua mente sono io che comando, quel corpo appartiene a me "

" ti sbagli, questo corpo è mio, e di certo io non posso essere te. Tu sei pazzo, malvagio. Io no "

" cambierai idea, te lo assicuro ". Ribatte l'altro. " mettila in questo modo, se mi aiuti entrambi avremo la donna che amiamo, non sei felice? "

" Non voglio che lei mi ami grazie ad una forzatura " risponde Echo. " E non è sicuro che sia chi tu stai cercando "

" ne sono sicuro invece. Quegli occhi non li scorderei mai ". Fa un ghigno, sicuro di sé. Un ghigno che ad Echo fa paura. Da quando ha scoperto di essere la reincarnazione di un essere così crudele, un essere che è riuscito a nascondere la sua stessa morte per secoli e secoli, un essere tanto malvagio da commettere i crimini più terribili, non è più riuscito nemmeno a guardarsi allo specchio, anche perché LUI glielo impedisce, comparendo sempre e sostituendo il riflesso di Echo con il suo. " Manca poco mio caro Echo. Manca poco e finalmente mi vendicherò di tutto quello che ho subìto ". Echo trema un po'. Cosa vorrà fare il suo alter ego?

SoledadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora