CHIARA
Oddio, una lasagna!
E non un pezzettino come ci si può aspettare da un ristorante di lusso: una vera e propria porzione alla maniera casareccia.
I miei occhi si illuminano e rivolgo un sorriso sincero a Giacomo il quale, soddisfatto, esclama:
«Piaciuta la sorpresa?»
«Moltissimo! Non me l'aspettavo proprio, beh non così, almeno.»I camerieri si allontanano e ci lasciano alla nostra pietanza. Giacomo versa ancora un po' di vino nei nostri bicchieri, poi prende la forchetta e m'invita a fare la stessa cosa.
«Ho presupposto che non mangiassi della buona cucina italiana da un po'.»
«È così. Ho provato a mangiare in qualche ristorante italiano, ma è stata una pessima idea. I locali non sanno cucinare e i nostri compaesani spesso perdono la mano. Molti si sono adattati al palato americano.»«Concordo. Ma ti assicuro che lo Chef di questo ristorante ha una preparazione adeguata. Tuttavia, a te spetta l'ultima parola, come sempre.»
Marca l'ultima frase e l'accompagna con un sorrisetto sornione. La frecciata è arrivata forte e chiara. Questa lotta a colpi di sarcasmo, la combattiamo ad armi pari. Lui mi permette di osare e io inizio sempre di più ad apprezzare la sua compagnia. Gli riservo un ghigno di soddisfazione e poi taglio un pezzo della lasagna con la forchetta. Prima di portarla alla bocca, però, lancio un'occhiata a Giacomo.
«Ti avverto, se finora sono stata un'elegante signorina, ora non posso proprio contenermi: la lasagna non si gusta, si mangia!»
Si lascia andare a una risata. Composta certo, ma spontanea e piacevole. Ho l'impressione che rida poco in questo modo.
Lo immagino in scenari molto più macabri, dove il suono prodotto dalla sua risata non sia affatto piacevole, ma sinistro, inquietante, malvagio.
All'improvviso sento una stretta allo stomaco.
Giacomo, solo Giacomo...
Ma lui non è un uomo qualsiasi e questa sera sta solo giocando. Può permettersi una serata di svago e ha scelto di passarla con me, ma domani mattina lui sarà di nuovo lo spietato figlio di buona donna che tiene le nostre vite nelle sue mani e che può decidere cosa farne in qualsiasi momento.
Purtroppo, il mio turbamento non passa inosservato.
«Non mangi?»
Ecco! Ora cosa gli dico?
Sussulto e cerco in fretta una risposta adeguata.
«No, cioè, sì! Ehm, ero sovrappensiero.»Detto ciò mi infilo in bocca il pezzo di lasagna che da due minuti buoni sostava ignorato sulla forchetta.
È buona, ma se dovessi usare le parole di Daryl " Conosco qualcuno che la fa meglio".
Daryl...
Il volto del portoricano mi fa breccia nella mente in maniera prepotente. Mi chiedo se dovrei mandargli un messaggio, almeno per fargli sapere che, per ora, sono ancora viva e va tutto bene.
«E cosa tiene impegnata la tua mente, tanto da non farti mangiare una lasagna?»
«Uhm, nulla di importante.»Glisso il discorso. Penso a troppe cose nello stesso istante e nessuna di queste è condivisibile con lui. Continuo quindi a concentrarmi sul cibo e cerco di non pensare ad altro.
«Cos'altro ti manca dell'Italia, a parte il cibo?»
Giacomo coglie al volo il messaggio e cambia argomento, o meglio, riporta il discorso sulla linea precedente.
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Una Bruja per il truffatore
Romance[IN RISCRITTURA] Energica, piena di vita e a tratti un pò fuori dalle righe, Chiara è una ragazza che si è trasferita a New York da meno di un anno. Nella grande metropoli ha fatto la conoscenza di Blake e Ava e con loro ha stretto un forte legame...