"Ci sono persone che infondono sicurezza nonostante loro siano a pezzi. Ti sostengono e ti danno coraggio pur essendo i primi ad aver bisogno di conforto"
HellCHIARA
Ok, ora sono davvero incazzata.
Mi volto verso Daryl che sghignazza divertito dal teatrino, ma io non rido affatto. Mi avvicino a lui con ampie falcate.
«Tu vuoi dirmi che hai una macchina che potrebbe risolvere ogni nostro cazzo di problema, ma invece di usarla per pagare il debito hai lasciato che finissimo tutti nei casini? Ti prego dimmi che ho capito male perché sto seriamente pensando di ucciderti.»
Ho lo sguardo perso, non sto nemmeno guardando Daryl, sono concentrata sui miei pensieri perché non riesco a capire proprio come ragiona. Blake si avvicina e posa una mano sulla mia spalla.
«Ho provato a dirti che la macchina era la sua.»Non mi pare ci abbia messo tutto questo impegno. Si è divertito anche lui a vedermi fare la figura dell'idiota. Scaccio la mano di Blake in un gesto di sdegno e punto i miei occhi su Daryl. Potrei azzannarlo da tanto che sono arrabbiata. Lui si limita a squadrarmi dalla testa ai piedi.
«Vedi di toglierti quella faccia e darti una calmata, piccola uragano.»
«Io mi dovrei calmare?» mi avvicino con calma apparente.
«Tu sei uno stronzo egoista. Stiamo per morire tutti per i tuoi casini. Hai la soluzione a portata di mano, ma ci lasci comunque con questa spada di Damocle sulla testa.»Lo spingo con tutte le mie forze, tuttavia, a parte un piccolo passo all'indietro, non si smuove, anzi, mi guarda addirittura annoiato. Ma se pensavo che non avrebbe reagito mi sbagliavo di grosso. Infatti mi afferra il polso e mi tira verso di sè.
«Mi stai facendo male, stronzo!»
Cerco di liberarmi usando l'altra mano, ma lui afferra anche quella e con più prepotenza e forza. Se continua così mi spezzerà i polsi, i quali sono così sottili che non serve nemmeno questo grande sforzo.
«Ora tu mi ascolterai e la smetterai di fare la pazza furiosa, chiaro?»
Ma con chi crede di parlare? Mi da ordini come se fossi un cagnolino. Se è abituato a questo genere di donne, con me farà bene a cambiare modi.
Io non sto agli ordini di nessuno!
«Non voglio sentire nulla di quello che esce dalla tua lurida bocca. Mi ha fatto fare la figura della stupida e mi hai umiliata.»
Mi divincolo e per fortuna lascia la presa. Mentre massaggio i polsi lo guardo in tralice. È calmo, o almeno così sembra, ma sul suo viso leggo anche qualcos'altro. Costernazione, forse? È possibile che le mie parole lo abbiano toccato?
Lo spero. Mi sono sentita così stupida a far finta di sedurlo, ero in imbarazzo e scoprire che era tutto un suo gioco mi ha fatto sprofondare del tutto nella vergogna.
Sospira e mi si avvicina. Io lo guardo e faccio un passo indietro infastidita dall'idea che possa di nuovo afferrarmi. Alza le mani in segno di resa, ma resto in allerta.
«Mi ascolti?»
«Parla!» Affermo tra i denti.Lui si toglie il cappello, passa una mano fra i capelli castani e poi sospira di nuovo.
«Quella macchina me la sono guadagnata e non è in vendita. Inoltre mi serve per racimolare altri soldi.»
«In che modo?»
La domanda mi scivola via dalle labbra, spinta dalla curiosità che lui ha appena acceso. Il suo sguardo si illumina e si ammorbidisce. L'ombra della rabbia in un attimo sembra sparita del tutto, anzi, sorride come se la mia domanda avesse fatto scattare qualcosa in lui, come se fosse felice che io glielo abbia chiesto.
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Una Bruja per il truffatore
Romance[IN RISCRITTURA] Energica, piena di vita e a tratti un pò fuori dalle righe, Chiara è una ragazza che si è trasferita a New York da meno di un anno. Nella grande metropoli ha fatto la conoscenza di Blake e Ava e con loro ha stretto un forte legame...