Capitolo 6 Seducimi se ci riesci

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"Pensare troppo, eppure agire d'impulso, chiedendosi poi se la strada scelta sia quella più giusta. E allora di nuovo sommerso dai pensieri, annaspi in cerca d'aria, con la speranza di non annegare."

Hell

CHIARA

Una serie di emozioni attraversano la mia mente, mentre a grandi falcate raggiungiamo tutti un posto appartato nel parcheggio per parlare lontano da orecchie indiscrete.

Blake mi si avvicina, cauto, conosce il mio temperamento e sa che sono sul punto di esplodere. Sono arrabbiata anche con lui, ma cerco di mantenere la calma che, usciti dal Casinò, sembro avere in parte ritrovato. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo che pare interminabile, infine lui sospira.

«Ti spiegherò, Little I, ma ora forse è meglio se andiamo a casa.»

«No, credo che dobbiamo parlare, insomma organizzarci e capire...» Rispondo con una certa confusione, la voce che mi trema perché piano piano inizio a realizzare in che cosa mi sono cacciata.

Blake scuote la testa, socchiude le labbra per dire qualcosa, ma viene anticipato da Daryl.

«Non hai idea di quello che hai fatto, e sei una stupida se pensi di potermi aiutare!»

Blake si volta verso suo fratello e io sciolgo l'abbraccio con Ava, poi mi sporgo oltre il busto del mio amico così da poter vedere bene in faccia quello stronzo ingrato. È lì, fermo a braccia conserte con un'espressione infastidita sul viso.

Non so cosa mi irrita di più, se le sue parole o il suo atteggiamento in generale. Stringo in pugni così forte tanto da sentire le unghie graffiare la carne. Mi avvicino con passo sicuro, sostengo il suo sguardo e lo ripago con la sua stessa "cortesia".

«Credi che lo abbia fatto per il tuo culo? No, non ti conosco nemmeno. L'ho fatto per Blake. Eri attento o dormivi? Gli stavano per spezzare un braccio.»

Aggrotta le sopracciglia, questo rende il suo sguardo più intenso e i suoi occhi più scuri, sembra sul punto di sbranarmi, tuttavia, contro ogni previsione, abbassa gli occhi. Qualcosa di ciò che ho detto deve avergli riportato in superficie quella coscienza di cui credevo fosse sprovvisto.

Blake mi prende per le spalle, mi allontana da Daryl e mi volta verso di sè.

«Little I, ti ringrazio, ma credo che Daryl intendesse dire che cinquanta mila dollari non sono facili da recuperare e tu... beh, insomma sarà un'impresa ardua...»

«Blake, ti avrebbe fatto del male, quale alternativa avevo? E poi  abbiamo ottenuto un mese, troveremo una soluzione o almeno dobbiamo provarci.»

Annuisce poco convinto, ma sa bene che ho ragione e che se tornassi indietro lo rifarei, perché sono convinta che lui avrebbe fatto lo stesso per me. So che è preoccupato e lo sono anche io. Sono stata impulsiva e ho accettato qualcosa di molto più grande di me.

Sento l'ansia crescere, ma viene smorzata dalla voce dell'insopportabile gemello Avila.

«Hai firmato la tua condanna a morte!»

Mi irrita, mi dà ai nervi.

Invece di ringraziarmi per aver salvato sui fratello, continua a vessarmi.

Sbuffo esasperata dal suo atteggiamento, poi tiro fuori dalla borsa il bigliettino da visita di Giacomo.

«Intanto ho ottenuto il numero di telefono di Arena!»

Daryl si lascia sfuggire una risata amara e schernitrice.

«E pensi che ti risparmierà solo perché farai la gatta morta con lui?»

Una Bruja per il truffatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora