13. Le Notti Ululanti

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Le strade di Hogsmeade erano silenziose come una nebbia incombente

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Le strade di Hogsmeade erano silenziose come una nebbia incombente. Le luci dei negozi si affievolivano mentre gli orologi ticchettavano oltre l'orario di chiusura, e su e giù per High Street l'unica fonte di rumore proveniva da oltre le calde finestre dei Tre Manici di Scopa, una scintilla di attività nel villaggio addormentato. Tre streghe si aggiravano allegramente fuori dalla porta d'ingresso, diffondendo luce e musica nel silenzio della sera.

Poi - penetrando nella notte - arrivò un ululato, il tipo di ululato che fa arricciare i capelli sul mento e fa venire la pelle d'oca sulla carne. Era un urlo disumano di agonia, di furia, di dolore... E turbinò nel silenzio del villaggio come una folata di vento gelido, chiudendo le finestre e frustando gli orli delle vesti.

Gli abitanti di Hogsmeade si rintanarono un po' di più nei loro letti, nei loro salotti, nelle loro pinte al pub. Conoscevano il rumore e sapevano da dove proveniva.

Nessuno ricordava con precisione quando la Stamberga Strillante era stata costruita, ma nessuno ricordava un momento in cui non era stata lì. Sedeva su una collina, comodamente lontana dal resto del villaggio, cadente e vecchia, con le finestre sbarrate, così sigillata dalla magia e dalla forza che nessuno aveva mai preteso di intrufolarsi tra le sue mura scricchiolanti. Era indiscutibilmente la dimora più infestata della Gran Bretagna - fantasmi di una specie sgradevole - e mentre i residenti potevano rivendicare questo fatto come un distintivo d'onore durante il giorno, quando arrivavano le notti ululanti, molti desideravano che non fosse così.

Quella notte il vento soffiava sputi e ringhi, schianti e lamenti. Sguardi complici furono scambiati dai più stanchi e storie di fantasmi furono scambiate insieme a una pinta di birra. Una risatina con una smorfia, un sorriso con un gemito.

La notte continuò tra grida e stridori, e alla fine le urla rallentarono fino a diventare un mugolio inudibile, e infine, finalmente, la notte ululante era finita.

Eppure nessuno sapeva che al sorgere dell'alba, chiuso dietro le mura incantate della Stamberga Strillante, un corpo giaceva tra le macerie e i legni spaccati: un ragazzo - un bambino - il cui corpo era privo di vesti, la morbida carne umana incisa da tagli tentacolari e trancianti.

La lama della spalla di questo ragazzo si protese in aria come un coltello mentre si spingeva in alto, ma, con una smorfia e un lamento, si schiantò rapidamente a terra, guancia contro legno. Il braccio non funzionava bene... Si torceva in un angolo impossibile. Il suo volto era nero e blu, le dita insanguinate, le unghie fatte a pezzi.

Poi, dalle mura infestate della Stamberga Strillante, giunse un rumore molto diverso, troppo silenzioso per essere trasportato dal vento, ma comunque spettrale: Remus Lupin cominciò a piangere.

Poi, dalle mura infestate della Stamberga  Strillante, giunse un rumore molto diverso, troppo silenzioso per  essere trasportato dal vento, ma comunque spettrale: Remus Lupin  cominciò a piangere

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The Last Enemy: The Howling Nights by CH_Darling [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora