Arrivai davanti alla mia porta e usai la chiave per entrare, aprii la porta e....
S:"Te che ci fai qui?" avevo il cuore in gola, lui era lì davanti a me nella mia stanza e appena incrociai il suo sguardo vidi una luce diversa, una luce che faceva venire i brividi.
Sa:"Non ti sono mancato?" Non volevo sapere cosa sarebbe successo in questa stanza se fossi rimasta quindi la prima cosa che mi venne in mente fu di girarmi e scappare ma non feci in tempo neanche di fare un passo al di fuori della stanza che mi aveva già preso il polso e mi ritirò nella stanza buttandomi per terra facendomi sbattere la spalla nel mobile procurandomi una ferita.
S:"Cosa vuoi da me?" i miei occhi si erano riempiti di lacrime, avevo paura di lui, lui che era il mio posto sicuro nei momenti di paura, adesso era diventato il motivo per cui una volta mi rifugiavo da lui.
Sa:"Ti farò pentire di avermi lasciato per fare la puttana con i piloti, per aver ignorato i miei messaggi, per aver ignorato le mie chiamate, per tutte le volte che mi hai fatto incazzare, per tutte le volte che mi hai fatto fare brutta figura con i miei amici per colpa del tuo aspetto fisico e comunque continuare a mangiare come una porca, in pratica ti farò pentire di tutto!" avete presente che prima avevo paura, ecco adesso sono terrificata. Mi si avvicinò con uno sguardo truce, si vedeva che non aveva buone intenzioni ma dovevo farmi forza e riuscire a trovare un modo per andarmene da questa stanza.
Quando era a un palmo di distanza da me e sembrava che fosse la mia fine mi suonò il telefono, non so se era un bene o un male perché si allontanò un po' e mi fece segno di tirarlo fuori, lo presi dalla tasca e non feci in tempo a vedere chi fosse che lo prese e lo scaraventò per terra distruggendolo in mille pezzi, io abbassai lo sguardo per vedere il mio telefono abbassando la guardia e lui mi prese per il collo sbattendomi contro il muro
S:"T-ti p-re-" non feci in tempo di finire quel poco che riuscivo a dire che con la mano libera mi dirò una sberla in pieno volto, poi visto che mi teneva ancora per il collo mi prese e mi fece sbattere la testa svariate volte la testa al muro. Iniziavo a non vedere più sia per le lacrime che avevo agli occhi sia per il poco ossigeno che arrivava al cervello. Poco dopo mi trovai sopra al letto con il collo libero infatti iniziai a tossire con la spalla che stava ancora perdendo molto
sangue infatti notai che era molto profondo e appena mi ripresi un po' capii perché lui mi aveva permesso di tornare un po' cosciente. Aveva in mano una mazza da baseball, e quella dov'è che l'ha presa? Ma non aveva senso chiedersi dove l'aveva presa perché si bene cosa ci vorrà fare e mi ha fatto riprendere coscienza per farmi soffrire il triplo di quanto avrei sofferto con meno coscienza.
Sentii un dolore lancinante nella pancia infatti mi accorsi di avere un taglio bello grande che perderà pure lui una bella quantità di sangue.
Appena rialzai lo sguardo mi arrivò una mazzata nel ginocchio destro, poi un'altra nelle costole e un'altra nel braccio, dopo l'ultimo colpo iniziai a vedere tutto nero e poi il nulla.Appena riaprii gli occhi la stanza era vuota, avevo un taglio nel lato destro del cranio, uno nella spalla sinistra, uno in pancia e il ginocchio destro con un dolore lancinante con un piccolo taglio. Non riuscivo a capire dove fosse lui però nell'altra stanza sentii una voce, era di sicuro la sua dato il timbro grave con cui sentivo parlare solo lui
Sa:"Lì ho dato una sistemata, adesso mi entro in doccia e poi la porterò via e li farò il resto a casa" come il resto?! No no no, non posso stare qui ma non posso nemmeno muovermi non sono nelle condizioni ma qualcosa nel mio cervello si accese....Dovevo subito andarmene, meglio andarsene con delle possibilità di sopravvivere che rimanere qua con le altissime probabilità di soffrire ancora o ancora peggio morire. Quindi scesi dal letto in qualche modo senza fare rumore, presi una maglietta e la misi nel taglio nello stomaco per bloccare l'emorragia poi aprii piano la porta e mi diressi verso l'ascensore
⚠️"chiuso per problemi usare le scale"⚠️
Ma stiamo scherzando? In queste condizioni come facevo a scendere tre rampe di scale ma in quel momento non mi interessava contava la mia vita quindi mi aggrappai al corrimano e scesi saltando un gradino alla volta con la gamba che non era ridotta male anche se comunque sentivo le fitte allo stomaco per il dolore. Mancavano gli ultimi cinque gradini quando Lewis mi notò e corse da me ad aiutarmi.
L:"Chiamate un'ambulanza subito" urlò e ci fu subito uno della Mercedes che chiamò, poi mi prese in braccio stando attento a non farmi male e corse verso la poltroncina che c'era nella hall. Ero piuttosto cosciente e lucida a parte l'udito un po' ovattato ma la cosa che senti fin troppo bene furono dei passi provenienti dalle scale e una voce, la sua voce
Sa:"Dove cazzo sei" quell'urlo mi fece più paura di quando l'avevo visto in faccia appena entrata in stanza. D'istinto mi alzai tentando di scappare
George:"No no stai ferma tranquilla" mi fece risedere e pure lui si sedette sul bracciolo della poltroncina e inizio ad accarezzarmi i capelli per tranquillizzarmi. Si sentì un altro rumore proveniente dalle scale per chi non c'era in quella stanza poteva sembrare un rumore qualunque ma io lo riconobbi, era la sua mazza quella con cui probabilmente mi ha frantumato il ginocchio, mi chiedo fra quando dovrebbe arrivare sia l'ambulanza sia la polizia. qualche secondo comparse nella rampa Samuele e il mio cuore comincio a battere a l'impazzata facendomi anche sentire male ai tagli che mi aveva procurato facendo uscire ancora più sangue, lui appena vise tutti i piloti e persone con cui avevo stretto un rapporto migliore nel suo sguardo vidi la scintilla che aveva prima nella mia stanza....poi vidi tutto più scuro e poi il nulla.
—————————
Nota autore:
Ciaoooo
capitolo particolare vero? Spero vi sia piaciuto perché mi sono impegnata molto per scriverlo....
Allora per vostra felicità ci saranno altri due capitoli, forse dovrei decidermi su quanti capitoli mettere ancora ma mi piaceva l'idea di far finire il capitolo così.
Quindi niente ora mi metterò a scrivere il prossimo sperando che vi piaccia e nulla
Baciii 💋💋💋
STAI LEGGENDO
Per Caso {/:Arthur Leclerc:/}
FanfictionSofia una 21enne un giorno si trova per caso a dover andare a una gara di formula 1 visto che la sua migliore amica Giulia aveva vinto un concorso che dava due biglietti vip per stare per il paddock ma lei andò all'occhio di qualcuno.... ps. le clas...